Il naso di Cyrano: Ginettaccio

domenica 20 luglio 2014

Ginettaccio



Cento anni fa nasceva Gino Bartali, un grande campione di ciclismo ma, soprattutto, un grande uomo.
Uno che non si è mai montato la testa, uno che, contrariamente a certi loschi figuri attuali, ha fatto onore all’Italia e alla Toscana, sua regione di origine.
Sì, tra i grandi toscani, artisti, poeti, politici (pochissimi i grandi e tutti del passato!), atleti, Bartali ha il suo meritatissimo posto.
Inutile ricordare le sue vittorie, troppe e troppo belle, sulle strade (sterrate!) delle montagne del Giro e del Tour, le Milano-Sanremo e tante altre.
Inutile raccontare la rivalità con Coppi, non solo sportiva ma anche umana e non poteva essere altrimenti: Coppi molto “politico” molto di “immagine” e Ginettaccio tutto istinto e passione!
Inutile ricordare, lo hanno già fatto tutti, che rischiò tante volte la vita per portare, nascosti nella canna della bicicletta, i lasciapassare per gli ebrei, fingendo di allenarsi sui colli sopra Firenze.
Inutile ricordare la sua frase più famosa:” E’ tutto sbagliato, è tutto da rifare!”, detta però con il suo caratteristico accento toscano.
Io, invece, qui voglio ricordare un’altra sua frase che pochi conoscono e che, fino a due giorni fa anche io ignoravo o, meglio, ignoravo che Bartali la ripetesse spesso.
Gino diceva:” Quello che conta è fare e fare bene!”.
Sono rimasta piacevolmente stupita nel sapere che Bartali la pensava così. Perché il mio motto, ormai da tempi immemorabili, e “Age quod agis” che, in Latino, signifi8ca esattamente:” Fai bene quel che fai!”.
Insomma, Gino Bartali la pensava proprio come me: Inutile fare chiacchiere vuote, quelle lasciamole ai corrotti, toscani e no, che ci succhiano il sangue e ci distruggono il futuro, seduti sulle poltrone del potere,  quello che conta è fare e fare bene!
Gino Bartali, nella sua vita ha fatto e bene tantissimo.
Io, ogni giorno della mia vita, ci provo a fare bene e qualche volta ci riesco pure!

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