Il naso di Cyrano: giugno 2011

domenica 26 giugno 2011

Finalmente!

Gli esami sono finiti, almeno quelli di terza media, quelli della FG continuano: lei studia anche quando dorme, nel senso che sogna quello che ha studiato di giorno, incamera voti su voti (alti!) e ricomincia a studiare.

Io, invece, sono finalmente in vacanza e posso fare quello che mi piace! Ho ripreso in mano il Greco, ebbene sì, sto ripassando la grammatica, in tutti questi anni me la sono dimenticata ma, ora che mi ci sono messa, mi torna in mente con estrema facilità, anche le traduzioni mi riescono facilmente e mi danno parecchia soddisfazione.

Ovviamente sto leggendo, ho una discreta pila di libri sul mio comò e questo mi rende molto felice, non credo che riuscirò ad esaurirla durante l’estate, anche perché alcune opere sono piuttosto impegnative; poi mi divertirò in piscina, a teatro e con Cat quando arriverà.

Intanto ieri, come inaugurazione, sono andata, debitamente corredata di figlie, a vedere “La carovana di Shakespeare”, una affascinante messa in scena di Ester Cantoni sul lavoro dell’attore shakespeariano, uno spettacolo interessante e coinvolgente. Dopo siamo andate a cena in un posto simpatico e abbiamo concluso la serata a casa con un Nero Wolfe d’annata con gli immortali Tino Buazzelli e Paolo Ferrari.

Finalmente posso trascorrere il tempo con la certezza che non lo sto sprecando!

domenica 19 giugno 2011

Cavour

Io non amo troppo Camillo di Cavour, tra i protagonisti del Risorgimento, egli non presenta la severa fede negli idealo di un Mazzini o il carisma trascinante di Garibaldi e neppure l’elegante ironia di D’Azeglio.

Cavour è realista, concreto, scientifico e forse è per questo che ha avuto più successo degli altri ma non è amabile, non affascina i posteri (i contemporanei invece sì, specialmente le signore!), insomma, leggendo le sue biografie, si resta freddi, non si riesce a partecipare, non si entra nelle sue emozioni, almeno è quello che capita a me.

Io non amo Cavour però oggi vi regalo una frase che egli scrisse da giovane, mi sembra interessante ed attualissima, non soltanto in relazione alla vita politica, se tutti la seguissimo anche nelle piccole cose quotidiane l’Italia, forse, sarebbe migliore; ecco cosa scrisse il giovane Cavour:

“Gli Stati a libertà non possono sussistere se non è largamente diffuso in tutti gli ordini di cittadini il principio della responsabilità.”

domenica 12 giugno 2011

Simone Martini

Con marito e figlie avevamo fatto una gita a Siena, amatissima città. Le figlie erano stanchissime, avevamo camminato per tutta la giornata e si erano godute le meraviglie della città: San Domenico, il Duomo, la casa di santa Caterina, fonte Branda, per la verità si erano godute anche un pranzo luculliano a base di crostini di milza e risotto alla vernaccia!

Era pomeriggio avanzato e ci restava da visitare il bellissimo palazzo civico. La FI e la FG, fin da piccolissime, sono abituate a camminare per vedere cose belle e non furono certo spaventate dalle ripide scale e dall’infilata di stanze del palazzo. Benché esauste, se lo visitarono tutto con grande interesse.

Quando arrivammo davanti alla meravigliosa Maestà di Simone Martini, fecero quello che mi aspettavo: rimasero in silenzio, in attonita e beata ammirazione del capolavoro. Stavamo là, davanti alla bellezza più pura, tutti e quattro, felici, dimentichi della realtà, tuffati in un mondo fantastico, di sogno e ci restammo parecchio.

Ci riportò alla realtà la voce di mio marito, che doveva guidare per riportarci a Roma, a bassa voce, quasi scusandosi, disse :”E’ ora di andare”.

Fu un coro, assolutamente unanime:”No”, dicemmo e continuammo a contemplare beate. Il marito e padre ci concesse altri dieci minuti di beatitudine poi, pazientemente, ci trascinò via, verso l’uscita mentre la FI protestava e la FG faceva ciao con la manina e salutava dicendo:” Arrivederci Santi di Simone Martini, tanto ci torno a rivedervi!”

E sono sicura che, prima o poi, tornerà a godersi quella meraviglia e, magari, ci tornerò anche io.

sabato 4 giugno 2011

Ancora 150

Oggi, sotto un nubifragio di stile britannico, io e Cat, dopo una salutare colazione da Mulassano, il benemerito caffettiere che inventò i tramezzini, siamo andate a visitare il Museo del Risorgimento; là ho ritrovato tanti vecchi amici: dal solito Massimo D'Azeglio a Mazzini, da Carlo Alberto al mitico Garibaldi, c'era pure Napoleone ma a me i tiranni non piaciono e non gli ho dato molta confidenza. C'era anche Costantino Nigra (ovviamente c'era il suo ritratto, non lui in persona) e l'ho presentato a Cat che se ne è innamorata seduta stante. Deve essere una costante di famiglia: anche la FG stravede per il bellissimo Nigra. Io mi sono incantata davanti ai documenti, alle armi e alle divise, il fatto è che il passato mi piace tanto, la storia mi affascina e mi fa dimenticare un presente che non amo.
A pranzo, io e Cat siamo andate nel ristorante dove era solito pranzare Cavour: al Cambio; c'è ancora il posto del Conte, segnato da una targa, sopra un affresco rappresenta due puttini che leggono il giornale, uno ha gli occhialetti e rappresenta Cavour, l'altro che gli sta dietro è Nigra, il suo inviato a Parigi.
Abbiamo pranzato davvero da regine, potage di patate, ravioli dei 150 anni dell'Unità, finanziera del Cambio, pere Martinsec al barolo, creme brulé al marsala. Un paradiso di sapori e di profumi, una cornice storico-artistica da favola, insomma: “Il Sogno!”
Nel pomeriggio, dopo il caffé, bevuto al Fiorio, altro locale frequentato dal conte di Cavour, visita alla fondazione Accorsi dove erano in mostra dei fantastici costumi indossati da soprano e tenori del teatro Regio, ancora sogni tra nuvole di seta, tripudi di broccati, trionfi di veli e tulle.
Stasera Cat è stanchissima, io anche ma siamo tutte e due molto soddisfatte delle nostre passeggiate risorgimental-storico-gastronomiche.

venerdì 3 giugno 2011

150

Sono a Rivoli da Cat, passiamo insieme il lungo week end della festa della Repubblica.
Il tempo è da 2 novembre: pioggia, vento, freddo e cieli bigi alla parigina ma tutto questo non frena i nostri ardori conoscitivi e andiamo avanti con il nostro programma risorgimentale.
Ieri gita alla regia di Venaria, ero in preda ad un attacco feroce di rinite allergica ma ho combattuto una coraggiosa battaglia a suon di fazzoletti di carta e spray, intanto mi sono goduta una bella mostra sulle città italiane, un concerto per archi di Beethoven e i bei giardini della reggia.
Oggi io e Cat siamo andate a Torino, l'allergia mi ha concesso un armistizio e così ho potuto passeggiare in una città dove tutto ma proprio tutto è imbandierato o decorato di tricolore, sono stata in una tabaccheria dove è stato composto l'inno di Mameli, al Museo della scuola, un museo delizioso dove sono conservati antichi banchi, quaderni, pennini e tanti oggetti e ricordi della scuola che fu.
A pranzo siamo andate dal mitico Baratti, ho mangiato il risotto tricolore alla Garibaldina e una bavarese tricolore deliziosa.
Naturalmente mi sono scatenata a comprare gadget risorgimentali: dalle pastiglie Leone con scatolette patriottiche a portachiavi garibaldini, ho trovato anche una spilletta con l'immagine di D'Azeglio e il profumo della Contessa di Castiglione.
Nel pomeriggio siamo andate a palazzo Cavour, ho visto gli abiti delle dame, ce n'era uno blu che mi sarebbe piaciuto da pazzi indossare, mi sono immaginata con quel vestito mentre danzavo un valzer tra le braccia del bel D'Azeglio...un bel sogno ad occhi aperti!
Io e Cat abbiamo concluso la giornata visitando la ricostruzione della sala del senato, io mi sono seduta nel posto che fu di D'Azeglio e poi in quello di Manzoni, poi, sotto un'acqua battente siamo tornate a casa tra lo sventolio delle mille bandiere che adornano Torino.150