Il naso di Cyrano: novembre 2006

giovedì 30 novembre 2006

Eco, Baricco e Manzoni











Io adoro Umberto Eco ed Alessandro Baricco.
O meglio, adoro quello che scrivono.
I loro romanzi. I Barnim. Le Bustine di Minerva.
Quando li leggo “ci cado dentro”, mi sento in sintonia con la loro ironia, con la leggerezza di farfalla di anime che guardano alla vita con disincanto e insieme passione.
E me li immagino, penso che mi piacerebbe incontrarli, diventare loro amica, per sentirli parlare, per conversare con loro.
Se mi arricchiscono tanto con i loro scritti, devono essere persone speciali, penso.
Poi mi ricordo di Ettore Paratore.
Quando leggevo, al Liceo, La sua Storia della Letteratura Latina, mi stupivo di come egli avesse saputo comprendere le opere e gli autori, con quanta sensibilità aveva saputo indagare l’ animo dei personaggi!
Pensavo che fosse un uomo meraviglioso.
Poi, all’ Università il disinganno.
Incontrai un uomo amareggiato, egocentrico, sgarbato.
La mia delusione fu a ssai dolorosa ma fu anche una salutare lezione.
Del resto anche Alessandro Manzoni che ci appare, come autore dei Promessi Sposi, così benevolo e ironico, nelle pagine della “Famiglia Manzoni” di Natalia Ginzburg ci si presenta ben diverso e niente affatto piacevole.
Allora, penso, è meglio che continui ad amare gli scritti di Eco e di Baricco senza conoscerli di persona, così non rischio eventuali e deprimenti disillusioni.

Grazie Ludovico




Per le passate vacanze di Pasqua, la figlia grafomane mi ha portato a Parigi. In Aereo.
Io l’ aereo non l’ avevo mai preso e avevo una notevole paura.
Anzi.
Ero terrorizzata.
Però non ho avuto il coraggio di dirle di no.
Così siamo andate a Ciampino da dove partiva il volo low cost per Parigi.
Il tempo passava ed io pensavo: “Adesso scappo e torno a casa mia”.
Stavo proprio per farlo quando ho conosciuto Ludovico. Sette anni. In attesa dello stesso volo, con la madre.Prima volta anche per lui. Gli ho chiesto se avesse paura. Non gli ho detto che io ne avevo tanta ma lui ha capito ( e non ci voleva molto )
“ Un po’ – mi ha risposto – però poi io a Parigin vado sulla Tour Eiffel e a Disneyword”.
E qua io mi sono sentita un verme.
Come, un ragazzino di sette anni più coraggioso di me?
E mi è scattata tutta la faccenda che io avrei dovuto essere di esempio a lui e che figura ci avrei fatto etc. etc.
Così ho fatto finta di niente e sono salita sull’ aereo.
Mentre mia figlia, totalmente dimentica di una madre “fusa” chiacchierava amabilmente in spagnolo con una signora spagnola, Ludovico mi spiegava come si fa a capire quando un aereo è in fase di decollo ( a lui lo aveva spiegato sua madre ).
Insomma, l’ aereo è partito ed era bello vedere il mondo piccolo piccolo dall’ alto.
Per farmi coraggio durante il viaggio ho mangiato senza sosta della cioccolata ( ne avevo comperato massicci quantitativi in aeroporto ) e ho parlato di molti interessanti argomenti con Ludovico, senza il quale, forse, non sarei partita affatto!

mercoledì 29 novembre 2006

Susi





L' ultima volta che avevo fatto ginnastica è stato in terza media.
Al liceo ho usato tutte le patologie contemplate dal dizionario medico internazionale come scusa per scampare all' ora di E.F. a parte il gomito del tennista, la prof. MAI avrebbe potuto credere che io frequentassi i campi da tennis.
Sono passati quarant'anni, sto passando un momento difficile e tutti mi dicono che devo fare qualcosa, devo tenermi occupata, così, in un momento di obnubilazione ( se non sapete cosa significa cercate sul dizionario ), mi sono iscritta in palestra.
Naturalmente ho subito chiesto quale fosse il corso meno faticoso, più tranquillo, alla portata di una signora di mezza età, con scarsa propensione all' attività fisica quale, indubbiamente, io sono.
Le gentili signorine della palestra mi hanno consigliato il Pilates.
Io non sapevo neppure cosa fosse ma ho deciso che quello era il corso per me e ho cominciato ad andare alle lezioni.
La maestra di Pilates si chiama Susi, è una bellissima fanciulla con un fisico perfetto e ben allenato ed è anche molto gentile, non si inquieta mai anche se ha a che fare con un nutrito gruppo di signore e con un gentiluomo di nome Mike che non sono proprio il massimo quanto a capacità motorie.
Susi è gentile ma implacabile, un sergente dei marines. La lezione dura un' ora e per un' ora lei ci fa respirare come dice lei, ci fa muovere ogni muscolo del nostro corpo ( anche quelli che mai avremmo pensato di possedere ) come dice lei.
Ma la cosa più terribile è quando ci fa star fermi, dritti come dice lei per alcuni secondi che sembrano lunghi secoli. Io non avrei mai pensato che star fermi in posizione corretta ( schiena dritta, spalle basse, testa in alto, piedi paralleli, respirare col naso e con la bocca ) fosse così faticoso.
Ma funziona, da quando faccio Pilates sto più dritta e ho meno dolori alla schiena, anzi non ne ho più.
E mi diverto, anche, cosa che mi sembrava impossibile!
E allora, GRAZIE SUSI!!

lunedì 27 novembre 2006

GIALLO!




Ebbene sì, mi piacciono i gialli, libri, film, fictions.
Che vergogna! Una prof. che, invece di leggere libri seri e seriosi, legge Agata Christie e Cammilleri.
E non solo, anche Rex Stout, Conan Doyle e vedo anche i telefilm del commissario Cordier e persino N.C.I.S.
Ora, vorrei fare qualche considerazione.
Questi autori, scriveranno forse storie d' evasione, ma le scrivono decisamente bene.
Voglio dire, usano una lingua corretta, talvolta anche elegante, il loro stile è spesso affascinante ed è piacevole sentirli "parlare".
Le storie sono spesso intriganti e catturano l' attenzione, i personaggi sono ben disegnati e i caratteri spesso indagati con attenzione.
C' è, poi, a leggere queste storie, un indubbio vantaggio: che si mette in moto un ragionamento, che si attivano le " celluline grigie " come diceva Poirot, e vuoi mettere che aiuto prezioso sono i libri gialli contro l' Altzeimer che inesorabilmente avanza?

domenica 26 novembre 2006

I Libri




"Non ce ne rendiamo conto, ma la nostra ricchezza rispetto all’ analfabeta (o ai chi, alfabeta, non legge ) è che lui sta vivendo e vevrà solo la sua vita e noi ne abbiamo vissuto moltissime."
Non è un pensiero mio, queste parole le ha scritte Umberto Eco, io le condivido appieno, un libro è un mondo nel quale puoi rifugiarti, quando sei triste o hai paura, quando vuoi vivere nel passato o nel futuro o nel presente la storia di un altro, è come avere infiniti universi in tasca, e la cosa più bella è che decidi tu in quale di essi infilarti

Il Basilisco

Quessto l' hanno fatto i ragazzi e le ragazze della I E

Tanto tempo fa esisteva un animale, mezzo uccello e mezzo serpente: il basilisco.
Sulla testa aveva una cresta che gli arrivava fino a mezzo dorso, la sua coda era lunga e le sue ali assomigliavano a quelle di un pipistrello.
Tutti gli animali erano terrorizzati perché aveva il veleno negli occhi, bastava che puntasse gli occhi su un animale e quello moriva. Le vittime aumentavano di giorno in giorno.
Allora gli animali della foresta decisero di scappare durante la notte in un altro luogo.
La mattina dopo il basilisco si svegliò e andò a caccia, solo che non trovò nessuno, allora cominciò a fissare con il suo sguardo assassino alberi ed erba e tutto diventò un deserto.
E adesso puoi leggere il finale di:
Agnese
Elisa
Federico S.
Beatrice
Francesco
Elisina
Giulia
Ilaria
Giordano
Marco
Federica
Laura
Benedetta
Francesca
Gianmarco
Leonardo
Fabio
Edoardo
Federico M.

venerdì 24 novembre 2006

Ha ha!


Mia figlia, quella grafomane, ha visto il mio blog. Ha detto che è carino ma un po’ ci è rimasta male.
Per due ragioni: la prima è che ha scoperto che sua madre sa scrivere delle cose un po’ più complesse della lista della spesa e del Piano di lavoro Annuale ( che è anche più banale della lista della spesa ), la seconda ( e più terribile ) è che si è resa conto che la sunnominata genitrice non è proprio quella capra che lei pensava fosse al computer!
Ora, in merito al primo punto, c’ è poco da dire se non che lei scrive molto meglio di me e io ne sono decisamente felice.
Quanto al punto due, direi
a) che il corso di informatica che seguo sta dando i suoi frutti,
b) che non ci vuole poi molto a imparare ad usare Pc e Internet e anche un essere dotato di un Q.I. subumano (come, per definizione figliesca, è in genere un genitore) può riuscirci con un po’ di impegno e di studio,
c) Il punto c) è direttamente collegato al punto b): Cari ragazzi, non ve la tirate troppo se sapete usare la tecnologia, NOI VECCHI sappiamo imparare meglio di voi, se ci mettiamo a studiare vi raggiungiamo alla grande e magari, in qualche occasione, vi superiamo, anche.
Volete sapere che c’ entra la Pantera Rosa con questo post?
Assolutamente nulla. Però mi piaceva e ce l’ ho messa. Ciao

Vacanze?


Quando ero bambina, in Settembre ( allora la scuola cominciava il 1° Ottobre ) andavamo dai miei nonni che vivevano in un paese vicino a Roma.
C’ erano anche i miei cugini, giocavamo nelle ville che circondano il paese, ci divertivamo.
Se si esclude il fatto che mio nonno era un tipo severissimo, che odiava i mancini e che IO SONO MANCINA, dal lunedì al sabato eravamo felici.
Poi arrivava la DOMENICA!
Embè, direte voi, che ti ha fatto la domenica?
Adesso ve lo spiego.
La domenica cominciava con il bagno, nella tinozza. Era una casa antica quella dei miei nonni, la vasca non c’ era, era imbarazzante essere lavati nella tinozza.
Poi venivamo vestiti: mio fratello con i calzoni “all’ inglese”, cioè corti ma non troppo, io e mia sorella con abitini di batista, a fiorellini e righe orizzontali, rigorosamente uguali e con maniche a palloncino. Solo che a mia sorella stavano bene, era magrissima LEI! A me no, io ero orribilmente paffuta e quegli abiti mi ingrossavano anche di più.
Il tutto era accompagnato da sandali a fascia, bianchi. Lucidati col bianchetto da mia madre e avevamo l’ ordine tassativo di non sporcarli. Voi avete mai provato a tener puliti dei sandali bianchi? E’ IMPOSSIBILE. Ma la cosa peggiore erano i PEDALINI ( traduzione per i non romani: calzini corti ) bianchi pure quelli. Non ho mai capito perché con i sandali dovessimo indossare quegli obbrobri, i sandali non si portano a piedi nudi?
Alle undici si andava a Messa, quella solenne. Tutta cantata. LUNGHISSIMA.
All’ uscita, se eravamo stati buoni, ci compravano il gelato ma anche quello era un tormento: dalla borsa di mia madre, un attimo prima di ottenere il cono, uscivano tre giganteschi fazzoletti che ci venivano imposti a mo’ di grembiule “ altrimenti vi sporcate il vestito”. Ci vergognavamo come ladri anche perché gli altri ragazzini ( col gelato ma senza fazzoletto ) sghignazzavano in modo alquanto evidente.
Poi c’ era il pranzo, col nonno terribile e nel pomeriggio, di nuovo con gli odiati abitini, la passeggiata. Noiosissima. Lunghissima. E io pensavo: “ Speriamo che cominci presto la scuola, così torniamo a Roma!”

mercoledì 22 novembre 2006

Mitica Ferrari




E va bene, lo confesso: sono una Ferrarista sfegatata.
Che ci posso fare, è stato amore a prima vista. Lei, la mitica rossa, ci dà tante di quelle soddisfazioni che è impossibile non amarla! Quando vince e anche quando non vince.
Lei e Schumi sono stati una coppia fantastica, da far impazzire il mondo.
Adesso chi sa come andrà, Raikkonen ci saprà fare?
Certo è uno che sa il fatto suo, correre corre bene ( era la vettura che lo fregava sistematicamente ) ma riuscirà a essere in sintonia con la Rossa come lo era Michael?
Speriamo, il prossimo anno sarebbe bello un campionato TUTTO ROSSO

Influenza



Ho l' influenza. Sono, credo, la prima in Italia a beccarmela, ma, si sa, i virus mi amano, solo loro.
Intanto perdo sette giorni di scuola, due lezioni in palestra, tre ore di informatica.
E la spesa, chi farà la spesa?
Mah, vorrà dire che non mangeremo finché non sarò guarita. Scherzo, naturalmente.
E i miei alunni, che faranno i miei alunni?
Sette giorni senza di me sono una pacchia, ragazzi, lo so ma per favore studiate!
Altrimenti quando tornerò avrete perso l' allenamento e dovremo ricominciare da capo.
Un grande ciao, mi mancate!!!!

martedì 21 novembre 2006

Il gatto del Cheshire


Avete presente Alice nel paese delle meraviglie?
Ve lo ricordate quell' odioso gatto che appariva e scompariva ma sorrideva sempre?
A me quel gatto fa venire in mente certa gente ( troppa ) che incontro ogni giorno, sorridono sempre, ti dicono sempre di sì, ma gli leggi in faccia l' ipocrisia del vigliacco che non ha il coraggio di dirti: "Non sono d'accordo con te" oppure "Non ti posso aiutare" un bel NO insomma, non te lo dicono mai, sorridono.
A me, quando me ne trovo uno davanti ( spesso ), viene la nausea peggio di quando sono salita sull' aereo ( ma questa è un' altra storia e ve la racconto un' altra volta ) e il peggio è che non sono solo adulti! Ci sono anche tanti "micetti del Cheshire" e questa è una cosa tristissima.

Il naso di Cyrano


Perché chiamare un blog "Il naso di Cyrano"?
Perché questo blog è dedicato a tutti quelli che "gli salta la mosca al naso" e che non vogliono essere "presi per il naso".
Proprio come Cyrano, il più grande spadaccino di tutti i tempi ma anche il più grande idealista di tutti i tempi.
Un fesso, potrà dire qualcuno di voi.
Forse quel qualcuno ha ragione, e può anche scriverlo nei commenti, qua si accetta qualsiasi punto di vista ma a me quel "fesso" piace, vorrei essere come lui ( il che non è per niente facile ) perché Cyrano è un idealista onesto, onestissimo, paga sempre in prima persona e oggi ( ma anche ai tempi suoi ) dove lo trovi uno così?