Il naso di Cyrano: gennaio 2014

domenica 26 gennaio 2014

La lezione

Oggi vi regalo una meravigliosa pagina di Ennio Flajano, uno scrittore che adoro per la sua ironia e il suo finissimo senso dell' umorismo; qui Flajano offre dei consigli, in una singolarissima lezione, ai giovani scrittori e, a ben guardare, nel panorama della odierna" letteratura" italiana, direi che le sue parole sono ancora attualissime.




domenica 19 gennaio 2014

Il cuore oltre l’ostacolo



Ieri, finalmente, dopo lunga e penosa gestazione, la Fg ha discusso la sua tesi di Laurea Magistrale. Relatrice e correlatrice hanno presentato il lavoro della Fg, sul mitico Terry Pratchett, con un profluvio di lodi che mi ha profondamente stupito: in genere i docenti universitari sono molto parchi nell’ esaltare il lavoro dei laureandi. A quanto pare, la Fg ha fatto un lavorone, oltre ai contenuti, sono stati apprezzati l’apparato iconografico, l’ampia bibliografia, lo stile, perfino i ringraziamenti,  insomma, l’unica cosa di cui non si è parlato è stata la copertina, che pure non era male, in seta blu con incisioni in argento.

La Fg non si è emozionata per nulla: era talmente”nel pallone” che, credo, non abbia sentito nemmeno una parola di quello che i professori hanno detto.

Quando siamo usciti, gli amici le hanno fatto festa, le hanno dato regali e bigliettini che lei ha accolto con calma olimpica ma che, secondo me, era piuttosto una specie di sonnambulismo difensivo da stress che ancora perdurava.

Le prime avvisaglie del risveglio della Fg si sono avute quando abbiamo cominciato ad aprire i vassoi di tartine e pastarelle e a stappare le bottiglie di spumante: di fronte al cibo la Fg recupera, quasi istantaneamente, tutte le sue facoltà intellettive; tra una telefonata e l’altra di parenti vari che si congratulavano ha iniziato a gustare sia gli alimenti che la consapevolezza che aveva la Laurea in tasca.

Anche a casa ha fatto onore al pranzetto che ho preparato e alla Sacher torte che le avevo ordinato.

Non credo che la Fg abbia  ancora realizzato appieno di aver raggiunto un traguardo, comunque importante, della sua vita, forse le ci vorrà un po’ di tempo, lei è fatta così: le ci vuole sempre un po’ di tempo, anzi, molto tempo!!

Ah, dimenticavo, la Fg, come voto di Laurea, ha preso 110 e Lode!!

domenica 12 gennaio 2014

Il resto è silenzio



Oggi devo scrivere un post triste: è morto Arnoldo Foà, un attore che io e la Fg abbiamo sempre apprezzato. Aveva 97 anni e, nella sua lunghissima carriera, ha fatto di tutto: ha lavorato per il teatro, per il cinema, per la televisione, ha fatto anche tantissimo doppiaggio. Era di origini ebree e, durante l’orrendo periodo delle leggi razziali dovette nascondersi per non essere deportato.
La sua voce era inconfondibile, unica. Quando recitava, Foà con la sua voce ci trasportava letteralmente nel testo, era una voce calda e pastosa, ricchissima di sfumature e toni, più una musica che una voce, non credo di poter rendere bene l’idea, quella voce bisogna ascoltarla per comprenderla appieno!
Non era bello Arnoldo Foà: troppo magro e troppo alto, eppure da giovane riuscì ad interpretare un personaggio tradizionalmente riservato ai belli in modo magistrale: fu un’affascinante Capitan Fracassa .
Io lo ricordo in molti ruoli, ad esempio in quello di Flambeau, il ladro pentito che aiuta padre Brown nelle sue inchieste, oppure come conduttore di Ierie e oggi, un programma nel quale non risparmiava critiche e frecciate ai suoi ospiti senza, però, mai scadere nella volgarità dei moderni showmen. Diede vita anche ad un affascinante capitano Smollet nella riduzione televisiva dell’Isola del tesoro e seppe interpretare con eleganza il maresciallo Arnaudi ne I racconti del maresciallo di Mario Soldati
Sicuramente, le parti nelle quali Foà eccelleva erano quelle dei cattivi, un po’ per il suo aspetto fisico, per quella sua faccia dai lineamenti scabri, per quel suo volto che sembrava scolpito con l’accetta, riusciva a dare ai cattivi una carica vitale ed un fascino particolari, tra i tanti, quello che ho amato di più è stato sir Daniel Brackley nella freccia nera, un cattivo molto cattivo che, tuttavia, a me piaceva tantissimo e il merito era tutto di Foà e della sua interpretazione!
LA sua morte mi rattrista, anche perché attori del suo calibro, in questi nostri tempi, non se ne trovano davvero;, voci come la sua sono uniche, interpretazioni curate ed accurate sono oggi una rarità, ecco perché, al di là della possibilità di rivedere e riascoltare Foà e i grandi interpreti del passato, che la moderna tecnologia ci offre, davvero, come dice Amleto, “Tutto il resto è silenzio”.

lunedì 6 gennaio 2014

BUONA EPIFANIA!!


Questo post è stato caricato dalle Figlie all'insaputa dell'autrice.
E comunque questa gif
Le somiglia, sappiatelo!



sabato 4 gennaio 2014

Per gli occhi e per la gola



Anche in questa settimana io e Cat abbiamo fatto tante cose interessanti e divertenti.

Abbiamo  visitato la mostra di Cezanne al Vittoriano e ci siamo gustate capolavori della pittura del grande francese ma anche  quelli dei molti italiani che da Cezanne furono ispirati, tra i tanti: Morandi, Boccioni, Gentilini. Al Vittoriano c’era anche una mostra sul mio amatissimo Giuseppe Verdi e anche quella è stata interessante e godibile.

Io e Cat abbiamo festeggiato insieme il Capodanno a casa mia, con le immancabili lenticchie, quest’anno mi sono venute particolarmente bene: Cat, che di solito mangia pochissimo, ha fatto il bis!!

Poi c’è stato l’affaire delle “pastarelle”. Lunedì sera eravamo invitate a casa di nostro fratello e Cat mi ha incaricato di acquistare dal mio pasticcere di fiducia delle “pastarelle”, io ho chiesto quante e Cat ha risposto che ce ne volevano almeno cinque a persona, a me sembravano un po’ troppe ma, anche per non fare la figura dell’avara, ho taciuto ed eseguito.

Solo ad acquisto avvenuto Cat ha chiarito che lei per “pastarelle” intendeva i pasticcini mignon! Io, però, avevo ormai comprato le paste di dimensione normale e, quando siamo arrivate da nostro fratello, la faccenda ha scatenato le più pazze risate, mentre mangiavamo le squisite “pastarelle”, ovviamente.

Anche la mostra che abbiamo visitato giovedì alla Gnam, su Marcel Duchamp, ci è piaciuta: le opere di Duchamp sono ancora curiose e dissacranti, con noi c’era anche nostra cognata e tutte e tre, dopo la mostra, siamo andate in un posto carino dove si mangia benissimo, al Flaminio. Nel pomeriggio abbiamo fatto una passeggiata in centro ma c’era un po’ di confusione e poi ha iniziato a piovere e siamo tornate a casa.

Tra le cose che ci sono piaciute è da contare anche un film:”Indovina chi viene a Natale?” che, all’apparenza, sembra una cosetta disimpegnata invece, dietro le risate, nasconde parecchi spunti di riflessione; Frozen, invece, l’ultimo film della Disney, ci ha deluso: gli sfondi erano molto belli ma la storia e i personaggi erano parecchio noiosi.

Cat è ripartita ieri mattina ed io sono tristissima, mi sento un vuoto dentro e ho proprio voglia di piangere: dovrò aspettare le vacanze di Pasqua per vederla di nuovo e, quest’anno, la Pasqua arriva tardissimo! Nel frattempo dovrò occuparmi di molte cose angoscianti come le dannatissime tasse che non si capisce come e quando dobbiamo pagarle e di tante altre seccature e pagamenti. Uffa, meno male che ho i miei libri a tenermi compagnia e a distrarmi, almeno per un po’, dalle incombenze fastidiose e poi tra poco ricomincia la scuola, ritroverò i miei alunni e le mie alunne e ricominceremo a fare tante cose interessanti e, spero, divertenti!