Il naso di Cyrano: 2013

sabato 28 dicembre 2013

Non ci facciamo mancare nulla


Cat è a Roma e, come al solito, abbiamo organizzato un programma vacanziero piuttosto pieno.
Abbiamo cominciato con una passeggiata piacevolissima in viale Libia e ci siamo divertite ad osservare le vetrine dei bei negozi, semideserti causa crisi,  che fiancheggiano la strada; non è mancato un pizzico di suspence quando, davanti alla filiale di una banca, sono arrivate a sirene spiegate le volanti della polizia: c’era una rapina in corso, io e Cat ci siamo allontanate subito mentre il resto della gente, con totale irresponsabilità era ferma a riprendere con il cellulare la scena: una banda di perfetti deficienti, roba da isola degli idioti e similari!
Lo scambio dei regali è avvenuto a casa di mamma, con le figlie e nostro fratello e relativa moglie.
Io ho ricevuto parecchie cose, più che altro sciarpe e profumi ed anche un Babbo Natale di peluche, molto carino.
Ieri siamo andate a teatro, dovevamo vedere una commedia di Eduardo, recitata da Luca De Filippo ma, per un malore del capocomico, la commedia è stata sostituita con un’improponibile dramma che si intitolava “Parole incatenate” recitato da cani che si credevano attori! Però noi ci siamo divertite lo stesso: primo perché abbiamo cenato ottimamente al Bistrot del Quirino e poi perché ci siamo scatenate a criticare la commedia.
Oggi, invece, è stato tutto delizioso: insieme alle figlie, siamo state al Palazzo delle Esposizioni, abbiamo visitato una mostra sulle Transavanguardie degli anni 70 del Novecento, un’arte difficile, sperimentale, filosofica e, in parte, ideologica, piena di speranze che poi sono state tradite dalla politica e dal potere economico, lka nostra giovinezza, insomma.
Poi ci siamo immerse nella seconda mostra: la pubblicità di cibi e non nell’Italia dagli anni 50 agli anni 70: manifesti e oggettistica che ci hanno scatenato una tempesta di nostalgia: dal formaggino Mio alla Coca Cola, dal Trim alla Nutella, dal Go Go Bialetti al Moplen, noi ci siamo cresciute con quelle cose, è stato come fare un viaggio nella memoria della nostra infanzia, adolescenza e giovinezza. Cat era un po’ triste, sentiva il sapore delle cose perdute, io no, ho ripercorso quella storia con gli occhi disincantati della storica che è in me e mi sono divertita, tra l’altro, alcune di quelle pubblicità erano dei veri capolavori.
Dopo un delizioso pranzo, gustato all’Open Colonna (tra le varie squisitezze, sottolineo una zuppa di ceci favolosa!), abbiamo visitato la terza mostra: fotografie mozzafiato del National geographic: immagini da tutto il mondo, da sotto gli oceani, dai vulcani, immagini di animali e cose bellissime, in un trionfo di colori!
Poi, dopo un signor caffè da Castroni, siamo andate al cinema a vedere “Philomena”, la struggente storia di una madre che cerca il figlio che le fu tolto da piccolo, una prova d’attrice magistrale per Judi Dench, grandissima!
Stasera sono piuttosto stanca ma anche molto soddisfatta e non è finita: con la complicità del cielo romano, sempre più azzurro e di un clima piuttosto pasquale che natalizio, io e Cat abbiamo in programma ancora parecchie attività gratificanti e una settimana intera per realizzarle!

sabato 21 dicembre 2013

Otto buoni motivi



Di recente, alcuni genitori mi hanno chiesto perché dovrebbero iscrivere i l oro figlio alla Scuola Media dell’I.C. Fratelli Bandiera di Roma, dove dallo scorso Settembre insegno io.
A quei genitori ho risposto con la mia consueta sincerità: “Perché la Fratelli Bandiera è una scuola seria!”
Il che, in questa misera Italia, non è cosa da poco ma, al di là della mia sintetica e, se vogliamo, un po’ brutale risposta, di motivi ce ne sono parecchi e, per la prima volta nella mia ormai lunga carriera scolastica, ho deciso di esporli, facendo “pubblicità” ad una scuola che lo merita
Primo aspetto positivo: la palestra, il teatro, le aule sono spazi ampi e luminosi, c’è aria e spazio, i ragazzi possono muoversi agevolmente e la luce, che entra dalle grandi finestre, mette allegria.
Secondo motivo: in ogni classe abbiamo la mitica L.I.M., ve ne ho già parlato in un altro mio post: con la L.I.M. si possono fare tantissime cose, tanto per fare un esempio: mercoledì scorso in prima media abbiamo letto la leggenda di Guglielmo Tell e a seguire, mentre i ragazzi compilavano la scheda di comprensione, con la L.I.M. io ho trasmesso la sinfonia dell’opera di Rossini e gli alunni sono impazziti dalla gioia perché quella musica è bellissima!
Terzo aspetto: le famiglie possono scegliere tra l’orario solo di mattina e quello con la mensa e i pomeriggi a scuola e mi permetto di consigliare la seconda opzione perché il pomeriggio facciamo un mucchio di cvose interessanti!
Ed ecco le cose interessanti che rappresentano il quarto e il quinto motivo:
Si studia musica, con la pratica di uno strumento musicale, le lezioni sono individuali e si fa anche musica di insieme…e come sono bravi a suonare i nostri ragazzi!
Non solo musica, al pomeriggio facciamo anche molto altro: laboratori di latino, di scienze, artistici e linguistici, insomma non trascuriamo nulla: dalle arti alla logica, alle scienze i nostri allievi possono fare esperienza e scoprire modi e mondi di bellezza ed intelligenza.
Il sesto buon motivo è la refezione. Credetemi, non è facile trovare buoni cibi nelle mense scolastiche, io posso dire che, quando ho avuto il tempo prolungato, il più delle volte ho mangiato malissimo. Alla Fratelli Bandiera il cibo è sano, di qualità e ben cucinato, tanto è vero che spessissimo gli alunni chiedono di fare il bis, cosa che viene loro sempre concessa!
Gli ultimi due motivi a me sembrano davvero i più significativi: riguardano gli alunni e i docenti, cioè i protagonisti della scuola! La nostra scuola accoglie ragazzi e ragazze di diverse culture, è davvero la scuola di tutti, la scuola del mondo fatto di tanti colori. Ogni alunno è accolto e considerato per la sua unicità, la sua personalità viene rispettata e aiutata ad evolvere attraverso un insegnamento individualizzato che tiene conto dei suoi punti deboli ma anche dei punti di forza che ogni allievo presenta. La Fratelli Bandiera è davvero una scuola multiculturale, un luogo di incontro, di sviluppo e di crescita, che si realizzano ogni giorno e anche con progetti bellissimi ed utili come la partecipazione al Comenius!
Una scuola di questo tipo, siamo arrivati all’ottavo punto, non sarebbe possibile se non avessimo gli insegnanti che abbiamo: persone che ogni giorno mettono a disposizione dei loro ragazzi il loro grande impegno e la loro professionalità, sempre aggiornata attraverso una formazione continua.
Ecco, io faccio l’insegnante non faccio il venditore di saponette e quello che ho scritto in questo mio post è la verità verificata sul campo, lavorando, con piacere ed entusiasmo, giorno per giorno alla Fratelli Bandiera.

domenica 15 dicembre 2013

Immortalità


Oggi vi regalo una frase di Umnberto Eco. A me sembra fantastica e la condivido pienamente: io, quando leggo, viaggio in spazi e tempi lontani, vicini, possibili ed impossibili, un lettore è davvero il padrone del tempo e dello spazio. Buona lettura!

domenica 8 dicembre 2013

La L.I.M.



Alla Fratelli Bandiera in ogni classe c’è la L.I.M., la lavagna interattiva e io sto imparando ad usarla. Con la L.I.M. si possono fare molte cose: ad esempio si possono  vedere filmati, ascoltare musica, montare presentazioni PPP. Poiché la L.I.M. e collegata ad un laptop io tutte queste cose io le so fare, queste e molte altre; il PC è uno strumento che mi piace parecchio e in questo periodo ho imparato a trasformare le presentazioni in filmati, a costruire documenti in formato pdf con campi compilabili, ho migliorato le mie abilità nell’uso dell’OCR, insomma, diciamo che me la cavo benino.

Quello che fino a venerdì scorso non sapevo fare era scrivere sulla L.I.M. Venerdì ero in aula con i ragazzini del corso di latino, dovevo scrivere alla lavagna ma non c’era il gesso e, invece di mandare uno degli alunni a cercarne un pezzo, ho deciso di imparare a scrivere sulla L.I.M. ho chiesto ai ragazzini di insegnarmelo e loro sono stati gentilissimi: in pochi minuti mi hanno fatto vedere come si fa e io mi sono lanciata! La faccenda è semplice: si avvia un programma dal PC che proietta sulla lavagna un foglio, si può scegliere se avere un foglio bianco, a righe o a quadretti, poi si decide lo spessore e il colore della penna magica ( io la chiamo così!) (ovviamente io ho scelto il blu) e poi si scrive. Per cancellare c’è un pulsante con la X che cancella tutto oppure si sceglie la gomma e con la penna si cancella solo ciò che si vuole.

Usare laL.I.M. è divertente, non ci si sporcano le mani di gesso, non si respira la polvere di gesso quando si cancella e, per me che sono allergica, questo è un bel vantaggio, forse è più costoso che comprare i gessetti, non so; inoltre si può cambiare colore alla penna e fare schemi e mappe efficaci, non so ancore se le schermate si possono salvare, devo chiedere ai miei “maestri” che erano alquanto divertiti dal mio entusiasmo e che hanno capito perfettamente la spiegazione di analisi logica fatta da me!

La L.I.M. ha un solo problema: poiché è molto ampia, la parte superiore è troppo alta per me che sono una prof. formato bonsai  (più che altro io sviluppo in larghezza!) ma a questo c’è rimedio: quando devo scrivere sulla parte alta, prendo una sedia e ci salgo sopra in piedi, tra lo stupore divertito e anche un po’ preoccupato dei mie allievi!

domenica 1 dicembre 2013

Comenius



Nella scorsa settimana la mia scuola ha ospitato alunni e docenti di sette scuole straniere, siamo stati simpaticamente “invasi” da gallesi, polacchi, norvegesi, turchi, greci, spagnoli e croati. Abbiamo accolto gli amici delle altre Nazioni preparando cartelloni di benvenuto e lavori sull’acqua che è il tema del Comenius.

I miei alunni della prima D hanno lavorato benissimo, realizzando dei lavori bellissimi che sono stati molto apprezzati dai docenti stranieri, gli alunni della seconda invece … hanno fatto quello che fanno sempre: niente! Per fortuna ho i miei quattordici fedelissimi della prima!

Io avevo preparato per i colleghi una piccola guida di bellezze romane in lingua inglese; ovviamente non l’ho scritta io che di inglese so ben poco: ho scansionato e montato immagini e testi presi da una guida in lingua inglese!

Domenica ho accompagnato i colleghi a visitare la mostra su Augusto e, incredibilmente, sono riuscita a farmi capire anche se ho parlato in inglese (forse!), per fortuna alla mostra c’erano diversi pannelli esplicativi in inglese!

Lunedì e nei giorni seguenti abbiamo avuto in classe gli alunni stranieri e non si poteva davvero fare la solita didattica: io mi sono organizzata con filmati in inglese e tanta musica che ha per tema l’acqua, ho fatto fare degli ascolti, realizzare dei disegni che poi abbiamo incollato su cartelloni; sono venuti dei lavori proprio belli: come sempre i ragazzini di prima hanno lavorato con ordine e metodo e anche gli ospiti si sono dati da fare.

Mercoledì e giovedì, con le colleghe di inglese e con la FG in veste di interprete, ho accompagnato i colleghi ospiti a visitare Roma: due lunghe passeggiate nella zona dei Fori e nel centro della città, i colleghi hanno apprezzato ma, sebbene fossero quasi tutti più giovani di me, si sono stancati quasi subito! Non si capacitavano di come facessi io a camminare spiegando senza fatica … io non mi capacito di come abbiano fatto loro a stancarsi: ma non fanno mai passeggiate!?

In tutto questo ho avuto anche due Consigli di Classe e una riunione del GLH più l’ordinaria amministrazione: fare la spesa, stirare e altre incombenze varie; per fortuna che mi viene naturale organizzarmi e ottimizzare il mio tempo!

Comunque, è stata una bellissima esperienza: sono riuscita a fare lezione e a farmi capire anche dai ragazzini ospiti, ai miei alunni le attività che mi sono inventate sono piaciute parecchio ed erano tutti felici, ho fatto un po’ di esercizio di conversazione in inglese, con una certa fatica ma senza troppa ansia, consapevole che, tra la FG e le colleghe italiane, qualcuno che traduceva lo avevo sempre a portata di voce e, soprattutto, ho potuto raccontare Roma, la sua storia, la sua arte e la sua bellezza che risplendeva, in questi giorni freddissimi, sotto un cielo smaltato d’azzurro, una cupola di turchese che copriva le mille cupole di pietra e che solo noi romani possiamo vantare!!

sabato 23 novembre 2013

La Nemesi di Bacco



Martedì  scorso, mentre con la FG ero in giro a fare spese, una signorina ci ha dato un volantino che reclamizzava un ristorante che si trova a poca distanza da dove noi abitiamo. Era, in effetti, ora di pranzo e io e la inevitabile FG ci siamo guardate: un’ occhiata rapida, determinata, più o meno come quelle che Bonaparte scambiava con i suoi marescialli un attimo prima di sferrare l’attacco fatale, un’occhiata che può significare una cosa sole:”Andiamo!!” Siamo andate mentre intorno a noi Giove Pluvio scatenava una tempesta d’acqua e di vento.

Il locale, che si chiama “La Nemesi di Bacco”ed è situato in via Giano della Bella35/39, è molto accogliente e gradevole, io gestori sono due giovani fratelli gentili e garbati, hanno prezzi accessibili e cucinano davvero bene.

Io e la FG abbiamo preso il menù di pesce: antipasto, primo e secondo; era tutto buonissimo e, talvolta, con accostamenti geniali, ad esempio i fagioli con i polipi o gli gnocchi in sugo di pesce, non li avevo mai mangiati ma, credetemi, sono deliziosi.

Le porzioni non sono esattamente da nouvelle cuisine e, dopo l’antipasto e il primo, ho detto alla FG che forse non sarei riuscita a mangiare anche il secondo. Ed è a questo punto che l’ineffabile FG mi ha regalato un’altra delle sue immaginifiche perle di saggezza, dicendomi con voce ieratica (La FG ha sempre la voce ieratica quando l’argomento è il cibo!): “Laddove lo spazio finisce, inizia la curiosità!”

Ovviamente, col termine “spazio” non intendeva l’infinito cosmo ma il ben più limitato stomaco mio.

La FG aveva ragione: ho mangiato anche senza fatica un secondo di grigliata e frittura leggerissimo e fragrante, accompagnandolo con un bicchiere di gradevole vino bianco veneto. E, poiché la mia curiosità non si limita all’assaggio dei cibi, ho anche chiesto l’origine del nome del ristorante. I gestori mi hanno spiegato che Nemesi, che significa Vendetta o Giustizia negata, era il nome della loro nonna, precedente proprietaria del ristorante. Il nome, così insolito ed impegnativo le era stato dato dal padre socialista, un nome che è tutta un’idea!

Ho pensato al mio nonno socialista, forse anche lui avrebbe voluto chiamare i suoi figli con nomi “ideologici” ma aveva sposato mia nonna che i figli li ha chiamati, molto più tradizionalmente con nomi di santi!

Mentre mangiavamo, Giove Pluvio aveva terminato di scaricare tutta la sua furia e ce ne siamo tornate a casa con il sole, sazie e soddisfatte, dopo aver promesso ai gentili proprietari che saremmo tornate anche insieme alla FI.