Il naso di Cyrano: 2017

domenica 31 dicembre 2017

Fatiche natalizie



Stranamente, durante queste feste natalizie, non ho carbonizzato nulla né sevito piatti non ben cotti o troppo piccanti o troppo insipidi, insomma, sembra che la mia cucina sia piaciuta a tutti e lo dimostra il fatto che figlie e amati beni non hanno lasciato avanzi!

Il che, per me, è una grandissima soddisfazione, mi capita molto raramente di non far danni in cucina. In effetti, sono molto soddisfatta ma anche tanto, tanto stanca: cucinare, allestire la tavola, lavare i piatti e rimettere in ordine mi costa sempre più fatica e non sempre riesco a controllare i dolori alla colonna vertebrale, alle braccia e alle mani che ormai mi tormentano quotidianamente.

Comunque, le giornate con parenti ed amici sono passate piacevolmente, ho ricevuto regali carini e con Cat ho passato ore gradevoli, visitando la mostra sull’ Arcimboldo a palazzo Barberini, dove abbiamo potuto anche ammirare il sipario dipinto da Picasso per il balletto Parade.

Ieri sera, sempre con Cat, sono andata a Teatro a vedere una curiosa e divertente messa in scena dell’Aulularia, commedia di Plauto che mi piace tantissimo.

Ho anche avuto modo, in questi giorni, di andare a spasso con la Fg, in centro abbiamo “ammirato” le vetrine, divertendoci da matte perché la moda attuale è veramente ridicolissima!

Ovviamente non ho trascurato di fare gli esercizi delle Lingue straniere che sto studiando e ho fatto anche quasi tutti i “compiti”: ho preparato la lezione sull’Austria in Spagnolo e i progetti per i laboratori di Geografia e Storia del Secondo quadrimestre, nei prossimi giorni appronterò le gare di Storia per il Campionato da effettuare a fine Gennaio che è l’unico compito che mi è rimasto da fare.


Buon Anno nuovo a tutti!!!

domenica 24 dicembre 2017

Arrivi di Natale



Le vacanze sono ufficialmente iniziate.

Venerdì i ragazzini erano eccitatissimi ed allegri, diffondevano tanta gioia, con il loro candore e la loro voglia di essere felici e di vedere felici tutti gli altri. In tantissimi mi hanno fatto gli auguri e mi hanno anche regalato una pianta, una stella di Natale e non me lo aspettavo proprio.

Cat è arrivata giovedì e venerdì siamo andate in centro per alcune spese. Pensavamo di trovare un delirio di gente e negozi pieni, invece la gente era davvero poca, i negozi semivuoti, pochissimi gli addobbi e del tutto penoso l’albero di Natale che la sindaca grullina ha fatto piazzare in piazza Venezia, già secco e spoglio.

Abbiamo potuto passeggiare tranquillamente per le strade del centro semideserte e fare i nostri acquisti.

Venerdì è arrivata la Fg con il suo Ba ma ci siamo viste solo ieri. La mattina siamo andate a via Tiburtina a ricomprare le capsule per la macchina del caffè ed abbiamo fatto una passeggiata.

Nel pomeriggio è venuta Cat e siamo state a casa mia a chiacchierare e a ridere alle battute fulminanti della Fi. In serata abbiamo riaccompagnato Cat da mamma alla quale abbiamo portato i nostri regali, quest’anno, infatti, il 26 dicembre non andremo da lei ma i miei fratelli e le figlie, corredate da regolamentari compagni, verranno tutti da me, mamma invece non verrà, è vecchia e stanca e non se la sente di affrontare conversazioni e chiacchiere; mamma ha gradito i regali che le abbiamo fatta ed è stata contenta della nostra visita, anche se non ha risparmiato frecciatine acidule alla Fi, relative al suo modo di abbigliarsi.

Domani comincia il mio tour de force culinario: per tre giorni dovrò cucinare cene e pranzi natalizi, fino al 26 a sera, avrò ospiti parenti assortiti; mi sto organizzando: ho fatto la spesa, ho deciso gli abbinamenti tra tovaglie, piatti, bicchieri e arredi vari, ho preparato al computer i segnaposti e stabilito i menù, adesso non mi resta che cucinare, di fare cioè una delle cose che odio di più ma, tant’è, mi tocca! Però, per la merenda dei Santo Stefano mi sono concessa un lusso: ho ordinato tutto dal pasticcere!!

Auguri a tutti!



domenica 17 dicembre 2017

Sono pazzi questi Germani?



Io ho la massima considerazione per i Tedeschi: sono persone affidabili, precise, disciplinate, producono ottime birre, deliziosi dolcetti allo zenzero, lenti di grande qualità e hanno tante buone qualità.
Quello che mi dà qualche problema, però, è il loro linguaggio che da qualche tempo ho ripreso a studiare mediante l’ App “Duolingo” sulla quale sto ripassando anche l’Inglese ed il Francese.
Prendiamo la costruzione delle frasi: La prima cosa che uno impara, quando si imbarca nella titanica impresa di imparare il tedesco, è che, nelle frasi principali il predicato sta sempre al secondo posto, se il verbo ha un ausiliare, questo sta sempre al secondo posto, il participio, invece, va sempre in ultima posizione. Nelle domande, invece, il predicato o l’ausiliare va sempre in prima posizione. Quanto alle subordinate, il verbo sta sempre in coda e, se c’è, l’ausiliare sta sempre dopo il participio.
Quando dico “sempre” intendo veramente sempre, non esiste caso che possa spostare un verbo tedesco dalla sua posizione!
Questo dà luogo a frasi alquanto insolite per chi non è tedesco, del tipo, ad esempio di:” io avrò la mia vettura in garage parcheggiato” oppure “I bambini avevano i giocattoli nella scatola ieri sera riposto” o anche “sebbene io il latino giovedì studiato avessi, io avevo un insufficiente voto sabato riportato”, che non sono proprio immediatamente comprensibili per tutti coloro che non parlano la lingua di Goethe!
Quando faccio gli esercizi, ogni tanto mi confondo e sbaglio, anzi, sbaglio spesso e la cosa non mi fa piacere ma mi piace studiare le lingue moderne e procedo, anche se tra molte difficoltà.
Alle volte, però, mi trovo davanti a delle frasi che, pur tradotte da me correttamente, mi risultano incomprensibili e suscitano le mie risate, ve ne offro una panoramica in traduzione italiana:
“Io mangio del formaggio per essere bello”
“Tu assomigli ad una topa”
“Non mi piace la patata noiosa”
“Il maiale sa come guidare la macchina e guardare la televisione”
“Lui tirò il cavallo sul tetto”
“Dove sono i gatti necessari”
“Noi corriamo con tre gatti diversi”
Come vedete, miei amabili lettori, c’è di che porsi delle domande: Se mangiare formaggio, può ritenersi una cura di bellezza (brufoli a parte), se specificare che uno assomiglia ad un topo femmina ( io avevo tradotto: Assomigli ad un topo ma l’App mi ha dato errore ed ha corretto al femminile), può essere ascritto alla caratteristica precisione del popolo germanico, risulta legittimo, per chi non è tedesco, chiedersi come faccia una patata ad essere noiosa; una patata, in qualunque modo la si cucini, risulta sempre piacevolmente gustosa!
E che dire dei maiali alemanni?
Che un maiale sappia guardare la televisione può anche essere normale; probabilmente, gli allevatori tedeschi, per ragioni che il resto del mondo ignora, posizionano apparecchi televisivi nelle porcilaie ma come i suini imparino a guidare l’auto è qualcosa su cui indagare, che esistano delle scuole-Guida apposite!?
Quanto a colui che tirò un cavallo sul tetto, non c’è altro da dire se non che doveva essere sicuramente un pazzo, per di più dotato di una considerevole forza e di buona mira, perché ce ne vuole a fare una cosa così!!!
E terminiamo con i gatti.
In molte frasi dell’App si parla di gatti che, in tedesco, come i topi, sono al femminile ma si possono usare anche al maschile: i gatti devono essere amatissimi in Germania, addirittura sono necessari! Per che cosa non si sa ma, se non ci sono, ci si chiede dove siano, sembra che i Tedeschi, senza gatti, si sentano perduti.
A quanto pare, i gatti tedeschi sono indispensabili.
Sicuramente i gatti servono per correre e ne servono almeno tre e diversi tra loro! Io me li immagino i Tedeschi, la mattina presto, prima di andare a lavorare, mentre in tuta e scarpe da joggins in uno dei tanti parchi germanici, disciplinatamente, in fila per due, fanno la loro corsetta mattutina, accompagnati da tre gatti. Poi mi domando: tre gatti per tutti o tre gatti per ogni corridore?!
Spesso, quando finisco i miei esercizi di tedesco, qualche dubbio sulla salute mentale dei Germani mi frulla per la testa ma poi penso al loro Paese, ordinato, ricco, disciplinato e penso che mi piacerebbe vivere tra loro anche se dubito che riuscirei mai ad imparare bene la loro lingua.