Il naso di Cyrano: gennaio 2015

domenica 25 gennaio 2015

Shock



Tempo fa ho comprato due pigiami per me, su una bancarella, naturalmente; sulle bancarelle si possono trovare cose carine e si risparmia.
I due pigiami sono di pile, belli caldotti e morbidosi. Sono entrambi a pois, con un’applicazione raffigurante due graziose coccinelle. Ne ho preso uno col fondo azzurro, ovviamente e uno color fucsia.
I miei pigiami mi piacciono molto, nonostante le reazioni delle due figlie.
La Fi, quando li ha visti, si è limitata ad un silenzio sdegnato, inarcando un sopracciglio e dilatando una narice in segno di assoluto disgusto.
La Fg, vedendomi indossare il pigiama color fucsia, è diventata leggermente verde ed ha esclamato: ”Mamma, quello non è un pigiama, quello è uno shock anafilattico al solo vederlo!”
Le mie figlie raramente vanno d’accordo ma sul giudizio relativo ai miei pigiami sono state unanimi!
Solo che io me ne sono bellamente infischiata e continuo ad indossare i miei pigiamotti e a fare sonni tranquilli.

domenica 18 gennaio 2015

Passeggiata



 Da quando la Fg è andata a vivere con il suo amore, io mi sento molto sola; con la Fg  condivido molte passioni: la lettura, il teatro, il cibo e mi manca parecchio la nostra complicità; parafrasando un’immortale battuta di ser Daniel Bracknell, nella Freccia nera, noi due insieme siamo capaci di commettere innumerevoli “infamie”!!
Con la Fi, invece, non ho molti punti di contatto, generalmente amiamo cose diverse e poi lei, lavorando, non ha molto tempo libero.
Un argomento che condividiamo è il caffè.
Io, da qualche tempo, non posso più berne molto perché altrimenti non riesco a dormire ma questo non vuol dire che abbia smesso di farne uso, solo devo contenermi nella quantità.
La Fi da qualche tempo ha comperato la macchina per fare l’espresso con le capsule; per la forma e l’espressione, io l’ho ribattezzata “Tonto”, come una delle due guardie avvoltoio in Robin Hood di Walt Disney.
Tonto fa un caffè di buona qualità, a saper trovare le capsule giuste.
Le capsule si trovano anche nei supermercati e nelle gastronomie ma non tutte vanno bene e non tutte corrispondono al nostro gusto; per noi, il caffè deve essere: carico, corposo, aromatico, ristretto.
Ieri mattina, io e la Fi siamo andate in un negozio dove, appunto, vendono capsule per il caffè. Ci ha accolte una gentile signorina che ci ha spiegato quali capsule erano adatte al nostro Tonto e ci ha chiesto se volevamo assaggiare. Alla nostra risposta positiva, la fanciulla ha cominciato a sfornare bicchierini di varie miscele che noi, coscienziosamente, assaggiavamo, un po’ per farci un’idea, un po’ perché pareva brutto tradire siffatta gentilezza. Io, veramente, un po’ di inquietudine ce l’avevo: pensavo che, con tutti quegli assaggi, mi stavo preparando un paio di notti, forse anche tre, di insonnia totale, infatti stanotte non ho praticamente dormito ma i caffè erano troppo buoni e, sia pure con notevole senso di colpa, continuavo a degustare … e a mettere nel cestino, fornitoci dalla cortese donzella, tra l’altro dotata di delizioso accento toscano, le capsule di varie, deliziose miscele.
Anche la Fi faceva man bassa tra un sorso e l’altro, anche perché il prezzo era vantaggioso; ci siamo fermate a cinquanta capsule, se ne avessimo prese cento, avremmo risparmiato anche di più ma ci è sembrato troppo.
Uscite dal negozio paradisiaco, ci siamo poste il problema: dove mettere, nella nostra piccola cucina, le cinquanta capsule, più le altre che già avevamo a casa?
In un negozio abbiamo comperato un contenitore a cassettini, dove conservare le capsule, divise secondo la gradazione di intensità e un contenitore fondo, dove mettere le riserve.
Mentre passeggiavamo, abbiamo incontrato dei chioschi dove erano in vendita delle specialità alimentari di varie regioni, io non ho resistito al richiamo della toma, immortale formaggio piemontese, stagionato in grotta, ne ho comperato un po’ insieme ad un salamino al Barolo! Mi sono anche fatta tentare dalle olive siciliane piccanti, vendute in un altro chiosco!
Poi, io e la Fi siamo andate a pranzo in un delizioso ristorante che si chiama “La casetta di marzapane” dove fanno dei menù regionali, buonissimi e a prezzo veramente contenuto. Circondate da gradevole musica jazz, bevendo un ottimo prosecco veneto, io ho preso il menù campano: mozzarella di bufala, gnocchi alla sorrentina, purpetielli affogati, mentre la Fi si è deliziata con quello pugliese: cozze, orecchiette con cime di rapa, frittura di pesce.
Dopo esserci fatte beffe di tutti i sensi di colpa che, invano, l’Estetica e la Salute tentavano di scatenarci contro, siamo tornate a casa sazie e soddisfatte e ci siamo anche divertite a mettere le varie capsule nei contenitori che abbiamo dotato di etichette per ritrovare a colpo sicuro i vari tipi di miscele!!

domenica 11 gennaio 2015

Uguaglianza




In questi giorni, pieni di orrende notizie sull’intolleranza che arriva ad uccidere, sullo squallido sciacallaggio che le destre, italiche ed estere, stanno facendo, nella speranza di raccattare voti, mi convinco sempre di più di quanto sia importante il mio ruolo di insegnante ed educatrice.

Perché, alla fine, il problema è tutto qua: se non si educa all’accettazione dell’altro, se non si insegna che la diversità è una risorsa e non un pericolo, se non si preparano le persone a rispettare i pensieri, le tradizioni, la cultura di tutti, allora i potenti della terra, di qualunque colore, religione o cultura siano, per i loro sporchi interessi economici, avranno buon gioco a trovare i tanti ignoranti e a convincerli che bisogna  cacciare via gli altri, perseguitarli, ammazzarli.

Il problema è tutto qui: dobbiamo educare alla diversità, con le parole e con l’esempio, non è un discorso religioso o moralista il mio, si tratta soltanto di semplice buon senso ma, da quando l’uomo è comparso sulla terra,  il buon senso è patrimonio di ben pochi, purtroppo, quindi la storia dell’umanità è costellata di stragi e  carneficine, compiute sotto la bandiera di una qualsiasi fede, in realtà per il vantaggio di chi tiene in mano il potere!

domenica 4 gennaio 2015

Natale con Cat



Ieri ho accompagnato Cat alla stazione, doveva tornare in Piemonte e al lavoro.

Come sempre, siamo state bene insieme e ci siamo divertite, abbiamo visitato tre mostre interessanti: quella dell’illustratore americano Norman Rockwell, quella, affascinante e inquietante, di Mario Sironi e quella sulle Avanguardie e la Secessione in Italia, quest’ultima è quella che mi è piaciuta di più, un po’ perché è più varia delle altre, un po’ perché mi affascina la pittura futurista, molto perché descrive una società fortemente in crisi,l con una notevole dose di disperazione che somiglia parecchio al mio stato d’animo attuale.

Abbiamo anche visto un paio di film interessanti: l’ultimo con Colin Firth, che, a prescindere dalla trama, è sempre un bel vedere e l’ultimo di Almodovar che, come del resto sempre, esprime tutta la genialità noir del grande regista. Il film è composto da una serie di racconti, tutti trucidissimi ma narrati con tale ironia che io e Cat abbiamo riso dall’inizio alla fine.

Purtroppo, abbiamo dovuto rinunciare al teatro, genere artistico che io e Cat amiamo, il fatto è che, tra teatri chiusi, come il Valle e l’ Eliseo e programmazioni vergognosamente scadenti, non c’era proprio nulla che valesse il costo del biglietto.

Io e Cat abbiamo anche passeggiato per Roma, piuttosto infreddolite ma soddisfatte perché in giro c’era poca gente e, per noi misantrope, meno ce n’è e meglio è!

Ovviamente non sono mancati i momenti in famiglia, con le figlie e i parenti, lo scambio dei regali e le lenticchie di fine anno, anche se con una certa dose di scetticismo: né io né Cat ci aspettiamo qualcosa di buono dal nuovo anno, entrambe siamo più che certe che in Italia le cose andranno sempre peggio dal punto di vista economico, politico e sociale.

L’unico aspetto che ci consola è la consapevolezza che ci vogliamo bene e questo è già molto, anche se la lontananza limita la possibilità di vederci, quando stiamo insieme, però, facciamo sempre tante cose interessanti; io da oggi ho già cominciato a progettare le prossime vacanze pasquali, ci sono diverse mostre da vedere, dopo che mi sarò documentata, stilerò il programma che sottoporrò a Cat per l’approvazione!!