Il naso di Cyrano: febbraio 2008

mercoledì 27 febbraio 2008

Stasera tifo Roma


Ebbene sì, io, interista da 45 anni, stasera, durante la partita di campionato tra Inter e Roma, tiferò per la Roma.
Perché?
Perché noi siamo in vetta alla classifica e la Roma è seconda con troppo distacco.
Se la Roma vincerà, si riaprirà un campionato che sembrerebbe ormai blindato, aumenterà il distacco dalla terza in classifica, quell’ antipaticissima Juventus che ha vinto troppo e troppo male negli ultimi anni, renderà più divertente seguire le partite della domenica.
Allora, io stasera tifo per la Roma e non è un tradimento della mia amata Inter, è solo il desiderio di una tifosa che ama il gioco, perché, in ultima analisi, nonostante gli interssi economici che girano attorno al calcio, si tratta solamente di questo: di un gioco e la speranza dei tifosi veri, quelli che non amano la violenza, quelli che non sopportano gli imbrogli, è che sia “veramente un bel gioco”.

sabato 23 febbraio 2008

Diario di scuola


Diario di scuola (in francese Chagrin d’ école) è il titolo dell’ ultimo libro di Daniel Pennac, un autore che io adoro.
Lo sto leggendo, me lo hanno segnalato alcune mie alunne, è fantastico!
Uno può pensare: il solito libro di ricordi di scuola. E invece no.
Pennac parla anche di ricordi ma ci dice molto altro: narra della fatica degli insegnanti (lo è stato anche lui e per molto tempo) e della fatica degli alunni, in particolare di quelli che nella traduzione italiana sono chiamati i somari.
La cosa meravigliosa è che Pennac, per anni, ha fatto parte della categoria dei somari.
Non ci si crederebbe ma è così, fu bocciato più volte, non sapeva studiare, non riusciva a studiare.
Poi è diventato uno scrittore di successo.
Come?
Non ve lo dico, vi rovinerei la sorpresa, vi dico solo che fu in gran parte merito di un insegnante che fece una cosa inaudita, impensabile, eppure fu quel gesto, quella strategia che salvò un pluribocciato, patentato, assoluto somaro e lo mise sulla strada che poi ha percorso.
Altrettanto stupefacente è il fatto che l’ ormai ex somaro divenne insegnante e fu un bravo insegnante, ebbe successo pure in quel campo.
Leggetevelo questo libro, tutti, insegnanti, presidi, genitori, c’è da imparare molto su come aiutare i ragazzi a crescere.
Leggetelo anche voi, ragazzi, soprattutto voi, ragazzi e ragazze che sentite di appartenere alla categoria dei somari, scoprirete parecchio!
Se mi stai leggendo, leggilo anche tu, FG, magari nella versione in francese, compralo, così quando verrò a Parigi potremo confrontare originale e traduzione. Tu che hai tanta passione per l’insegnamento lo troverai affascinante quanto le altre opere di Pennac.
E’ un libro che restituisce speranza, ai maestri, ai genitori, ai ragazzi, soprattutto ai somari.
Grazie, Daniel, grazie.

domenica 17 febbraio 2008

Riflessioni

Ho ricevuto molti complimenti per il lavoro svolto riguardo agli scrutini ma la cosa non mi rende affatto lieta.
A parte che buona parte di quelle lodi non mi è sembrata affatto sincera, il fatto che me le abbiano fatte presuppone che il mio lavoro abbia un che di insolito, di straordinario e questo non va bene, credo.
A me sembra di aver semplicemente fatto il mio dovere, un dovere che non mi piace ma che va compiuto, al meglio e non c’è ragione che riceva apprezzamenti.
Io la penso come Emanuele Kant, lui diceva: “Tu devi”, aveva formulato la teoria dell’ imperativo categorico, disse una frase bellissima: “Il cielo stellato sopra di me e la legge morale dentro di me”, io condivido totalmente.
Kant era tedesco e i tedeschi sono gente ligia al dovere eppure Kant era considerato da molti di loro una specie di folle, non lo capivano molto.
Ora pensate quanto possa essere compresa io, che sono italiana, dai miei connazionali che, in gran parte, condividono un altro imperativo categorico: quello che esprime un personaggio di una commedia di Eduardo: “Fruculeatenne!” che vuol dire infischiatene.
Mi sa che sono nata nel posto sbagliato.

venerdì 15 febbraio 2008

Che lavoraccio

E’ un po’ che non scrivevo sul blog ma ho avuto i Consigli di scrutinio di finr quadrimestre e sono stata molto indaffarata.
Preparare tutti i documenti, presenziare alle riunioni, approntare schede e registri, oltre alle normali faccende domestiche ed amministrative, rappresenta un notevole tour de force, come dicono i francesi.
Sono stanca ma soddisfatta, ho svolto il mio lavoro (quella parte del mio lavoro che non mi piace) al meglio. Ho usato i programmi del computer senza fare errori e la documentazione è risultata ordinata e corretta. Se pensiamo che fino a tre anni fa usavo il computer solo per fare i solitari di carte mi sembra un bel risultato.
E, per questo devo ringraziare la FG che mi ha insegnato alcune cose e i miei alunni che me ne hanno insegnate tante altre. Ho imparato da loro quasi tutto quello che so di informatica, che non è poi molto ma che, usata con un po’ di buon senso, è ampiamente sufficiente per fare quello che mi serve.
Io nella mia vita sono stata molto fortunata, ho avuto tanti bravi maestri che mi hanno insegnato ad usare la testa, ad apprezzare l’ arte, la musica, la letteratura, ad essere curiosa, ad amare il mio lavoro, ad essere disponibile ad imparare cose nuove, sempre.
Tra questi maestri ci sono anche i miei alunni, io da loro imparo molto, spesso penso che loro sanno insegnare a me molte più cose di quante io ne insegno loro.
Allora Grazie ragazzi! Grazie perché è anche merito vostro se una parte così faticosa e snervante del mio mestiere mi riesce con facilità, Grazie perché è merito vostro se riesco a fare volentieri anche quello che non mi piace

mercoledì 6 febbraio 2008

Una mamma in fuga 4


La fuga volge al termine dopo l'acquisto di uno stenditoio e le ultime tartelettes.
Abbiamo trovato al supermercato una dolce mamma con figlia in passeggino che sparava più parolacce di uno scaricatore di porto, in italiano.
Mentre ci diceva un “Excusez-moi” furibondo, come fossimo birilli da abbattere sul suo cammino la FG ha risposto con un educatissimo “prego” soggiungendo un “giusto il tempo di spostarci e veda di conservare la sua pazienza.” quando ha visto che parlavamo italiano è rimasta malissimo.
Senonchè proponendole il nostro aiuto con la carrozzina le sue ire si sono rivolte verso un incolpevole commesso francese del Franprix (supermercato meno alla moda e meno costoso del mitico monoprix, di fatti non ha i monoprezzi ma ha anche prezzi più umani).
Voi vi chiederete perchè stavamo al Franprix e non al Monoprix: perchè alMonoprix non avevamo trovato il danacol per la FG, non lo abbiamo trovato nemmeno al Franprix, né al G20.
Il Danacol serve per contenere il colesterolo e, vista la quantità di grassi che mangiano i francesi, uno si aspetterebbe di trovarlo facilmente, invece no.
Evidentemente loro hanno sviluppato anticorpi contro il colesterolo e il danacol non gli serve.
Tra poco andrò all'aereoporto; domani riprendo il lavoro e la figlia l'università.
Siamo tutte e due un po' tristi ma neanche tanto infatti tra un mese e mezzo io sarò di nuovo a Parigi pronta a visitare chiese, musei e supermercati e a mangiare le deliziose specialité francesi.

Il ritorno

Tornare a casa alle due di notte, dopo aver passato in aeroporto nove ore senza sapere se e quando si partiva è stato micidiale!
Dovevamo decollare alle sei del pomeriggio ma l’ aereo non è arrivato perché, ci hanno detto, le condizioni meteo erano impossibili, ne avrebbero fatto venire un altro da Londra che, infatti, è arrivato. Però aveva “un problema tecnico”. Per risolvere il “ problema tecnico” ci hanno messo un bel po’ di tempo. Alle undici di notte ci hanno imbarcato senza dirci se il problema l’ avessero risolto o no. Siamo atterrati a Fiumicino perché Ciampino chiude a mezzanotte.
Io osservavo la gente, devo dire che , per una volta, gli italiani sono stati educati, nessuno ha inveito contro gli impiegati, odiosissimi di Orly (sono sempre e tutti insopportabilmente supponenti, figuratevi in situazioni come questa! Io li avrei volentieri ghigliottinati.)
Per fortuna c’era una gentile signora francese che parlava benissimo l’ italiano che ci ha fatto da traduttrice. E poi c’ era G., un amico della FG che parla benissimo il francese e che abita a Roma, vicino a casa mia. G. doveva prendere lo stesso volo e così, oltre a tradurre per noi le scarsissime informazioni che i francesi ci davano, mi ha dato molta sicurezza, mi ha permesso di usare il suo cellulare francese per informare la FG a voce e, soprattutto, mi ha dato un passaggio da Fiumicino a casa.
Sono andata a dormire alle 2 e mezza del mattino. Quando è suonata la sveglia alle sei e mezza è stato terribile!!
Stamattina a scuola dormivo, letteralmente, per fortuna che i miei alunni sono più o meno santi (non vi montate la testa) e hanno eseguito il compito che ho dato loro quietamente.
Oggi pomeriggio ho dormito il sonno del giusto e finalmente riesco a capire quello che faccio.
Del resto una fuga senza una qualche avventura che fuga è?

lunedì 4 febbraio 2008

Una mamma in fuga 3


Stamattina pioveva, cioè era tutto normale.

Le quattro sveglie della FG non hanno suonato perché ieri lei ha dimenticato di attivarle e anche questo è normale.

Abbiamo fatto una lunghissima passeggiata e meno male, con tutto quello che sto mangiando se non camminassi sarei finita!

Appena torno a Roma farò gli straordinari in palestra e mangerò insalata scondita fino a Pasqua.

A ritorno abbiamo preso il metrò e siamo passati sul tapis roulant ad alta velocità, qui il TGV non è solo un treno! Io mi caccio sempre nei guai, non rifletto mai prima di fare una cosa, questa volta ho messo incautamente i piedi sulla meraviglia tecnologica che i parigini affrontano serenamente e mi sono immediatamente abbrancata alla FG per non cadere, solo che la FG, come i parigini, sul tapis non sta ferma, lei cammina e pure velocemente, così mi sono trovata a viaggiare a velocità di curvatura!

Per riprendermi dallo chok ho comprato la quiche lorraine per pranzo.

Dopo pranzo ho fatto un po' di bucato e ho rimontato la tenda (40 x 40 cm) alla finestra, poi ho accompagnato la FG al lavoro, sono tornata a casa e ho stirato.

Stasera sono andata a prendere la FG e siamo andate a cena in brasserie.

Quando siamo tornate abbiamo decorato il suo armadio con delle applicazioni colorate e adesso ci vediamo Mrs. Doubtfire in DVD, in francese, tanto io lo so a memoria, così posso fare finta di capire tutto. Eh, eh!


domenica 3 febbraio 2008

Una mamma in fuga 2


Stamattina il sole c'era per modo di dire, faceva un freddo polare ma non ci siamo lasciate scoraggiare.

Dopo una lauta colazione a base di caffé italiano e tartelette, siamo uscite.

Io avevo preparato una sorpresa per la FG. Ci siamo avviate a piedi verso rue Saint Honoré che vista dista circa un'ora da casa della FG.

Lei non sapeva dove stavamo andando e quando siamo arrivate è rimasta senza fiato.

Avevo fatto un accurata ricerca su internet la settimana scorsa per trovare il posto dove siamo andate.

Dovete sapere che anche la FG, come me, adora Cyrano de Bergerac, questo meraviglioso personaggio che rappresenta valori oggi trascurati ma che noi condividiamo senza riserve.

A rue Saint Honoré c'è il ristorante Raguenau, proprio dove ai tempi di Cyrano c'era la pasticceria del mitico Raguenau.

È un posto piccolissimo, pieno di memorie legate a Cyrano e a rappresentazioni teatrali e cinematografiche della sua storia.

Abbiamo sfoderato la macchinetta fotografica e abbiamo fotografato tutto.

Poi abbiamo ordinato il pranzo, un pranzo alla Raguenau.

Abbiamo iniziato con Påté Landois en croûte de filet de canard et foie gras du “Påtissier Poéte”, una delicatissima prelibatezza.

A seguire Poulet fermier à la Raguenau, Sauce fois-gras descritta nell'atto primo, scene prima e seconda dell'opera di Rostand, e ci sentivamo un po' anche noi cadetti di Guascogna.

Per finire mentre la FG si tuffava in un carpaccio d'ananas aux Epice glace rhum-raisins io degustavo con somma delizia un moelleux au pomme du Cardinal de Richelieu.

Siamo uscite in stato di totale e completa beatitudine.

Sono contenta che la sorpresa alla FG sia riuscita proprio bene.

Oggi pomeriggio cinema: Asterix aux jeux Olimpiques, un film abbastanza sciocco ma con una scena fantastica: la corsa delle bighe.

Tra le squadre partecipanti c'erano anche i germani, con una splendida biga rossa guidata da Michel Schumaker, coadiuvato da un team diretto da Jean Todd che provvede al pit-stop, cambio gomme e sostituzione di cavalli infortunati. Alla fine, per vari motivi la classifica risulta la seguente: Romani primi, Galli secondi, Schumacker forever the best!

Ci siamo divertite.

Stasera mi tocca rivedere l'attimo fuggente, ho regalato alla FG il DVD, lei quel film lo adora e anch'io, solo che nell'ultima scena ogni volta piangiamo entrambe per la commozione.

Poco male, per consolarci in frigo abbiamo Camembert e Tartelette.

sabato 2 febbraio 2008

Una mamma in fuga1


L'avevo programmata da giorni: la fuga.

Ho deciso di scappare di casa, da una casa dove mi sento irrimediabilmente sola e dalla FI con la quale in questo periodo non vado proprio d'accordo.

Ho fatto tutto per bene: prenotato il volo, ritirato soldi al bancomat, fatto la valigia, partita.

Ieri. Senza dire niente alla FI.

Dove sono fuggita? A Parigi, naturalmente, dalla FG.

Sono arrivata ieri sera, dopo un volo un po' travagliato, ci sono state alcune turbolenze ma niente di grave.

Naturalmente a Parigi diluviava.

La FG è stata felice di vedermi e anche di ricevere un bel po' di regalini.

Era quasi l'una di notte quando ce ne siamo andate a dormire.

Stamattina Parigi ci ha fatto il più bel regalo che questa dannata città può fare: una giornata di sole, la prima che vedo qua.

Naturalmente ne abbiamo approfittato, dopo che ho ricevuto mezza decina di messaggi dalla FI, alla quale avevo lasciato un messaggio sulla lavagnetta di cucina che lei però non aveva letto.

E qui lascio la parola alla FG:

Qui a Parigi ne ho osservati molti di enfants terribles,

Ma ve ne sono due particolarmente terribles, uno è quella pila atomica di francesino di sette anni con cui lavoro, l'altro, o meglio l'altra è mia madre.

Mattinata con sveglia alle otto, dopo due notti in bianco: suona la sveglia numero uno e la spengo, la numero due e la spengo, indi prima di ascoltare la tre e la quattro un CIAO!!! iper-entusiasta della terribile infanta over-age mi ha fatto saltare sul letto (vivendo da sola non ci sono più abituata).

I miei zombeggiamenti mattutini si sono invertiti in scosse di pepe: in due ore abbiamo fatto colazione, cambiato lampadine, riordinato cassetti (anche se a dire il vero dovevamo solo cercare un cacciavite, scomparso logicamente e rinvenuto quando ormai avevamo ribaltato mezza casa) e la mater reparatrix mi ha anche aggiustato il punto luce.

Poi siamo uscite: prima tappa fondent au chocolat gustato passeggiando verso la sua meta preferita: il mitico Monoprix.

Dopo la consueta scena mater pinguinus contro porta girevole abbiamo iniziato la ricerca degli oggetti, descritti nella lista della spesa, a velocità di curvatura 12.5, alla faccia dei guidatori di Formula Uno, comprando, naturalmente, il doppio di quanto ci occorresse.

Trascinato a casa il malloppo, abbiamo pranzato con panini e insalata, come piace tanto a mamma.

Abbiamo quindi deciso, poiché il sole persisteva, di recarci ai jardin du Luxembourg ove si è nuovamente risvegliata la tremenda infanta: inseguiva i gendarmi francesi per fotografarli attratta non dalla loro bellezza ma dal loro berrettino che, a parer mio, ricorda assai i playmobil.

La cosa più assurda è che io facevo il palo.

A seguire: shopping a rue de Rivoli necessario, a dire dell'infanta-genitrice, per arrestare un feroce prurito alla sua carta di credito.

Comprati un paio di libri per il dolce enfant terrible che mi rese baby-sitter, siamo andati in una gioielleria, ove abbia comprato tre deliziosi monili ma... ci è stato fatto uno sconto mostruoso per saldi. Il prurito non era stato eliminato: speso troppo poco (O-o)

La folle acquistatrice che mi rese figlia ha deciso allora di cercare degli orecchini da accompagnare ad un collier acquisito in una visita precedente...

...siamo andati al Carrousel du Louvre ma gli orecchini non li abbiamo trovati...

... in compenso, di fronte al negozio del collier, subito scoperto dagli occhi della delusa genitrice, si è rivelato il negozio di Swarovski, assolutamente favoloso! E lì subodorai per entrambe l'arrivo della sindrome della gazza.

Lei si è innamorata di una parure favolosa: collier e orecchini, neppure troppo cari (ma le vetrine ce le siamo godute tutte); io, al mio solito, avevo lasciato il cuore su di un oggetto senza dilungarmi troppo per non farlo acquistare, vano tentativo: mia madre mi legge nel pensiero.

L'infanta ritorna e coinvolge tutte le commesse di Swarovski nel suo piano criminale: le commesse mi distraggono ed io non mi accorgo che, mentre mi inondo gli occhi di cristallina luce, lei si gratta la carta di credito e compra la parure per sé e una deliziosa famigliola di pinguini per la mia casina.

Cena in brasserie e serata tranquilla a scrivere per i blog (l'infanta dentro di lei forse per ora dorme).

Cosa mi riserverà il domani?

Con mamma non si può mai stare tranquilli però ci si diverte ^^