Il naso di Cyrano: agosto 2016

domenica 28 agosto 2016

Giorni difficili

Anche io, come tanti, alle tre e trentasei del 24 agosto mi sono svegliata mentre il mio letto navigava tra le onde del terremoto. Non finiva più, per 142 secondi sono stata sballottata tra sorpresa e paura,
Ho capito subito che il terremoto era forte e, quando sono riuscita a mettere i piedi per terra, ho acceso il televisore per avere notizie. Le notizie sono state abbastanza tempestive e, data l’intensità del terremoto a Roma, mi è sembrato ovvio che le parole del sindaco di Amatrice, “Mezzo paese non esiste più”, fossero assolutamente veritiere e purtroppo è stato così. L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia ha subito e chiaramente diffuso i dati sulla magnitudo, dati che non lasciavano dubbi sull’entità del disastro.
Mentre aspettavo altre notizie ci sono state altre scosse forti, ho deciso di aprire la porta di casa per mettermi sotto l’architrave, in quel momento i miei dirimpettai sono usciti e mi hanno detto che loro stavano scendendo per andare nella loro vettura e ho chiesto se potevo andare con loro. Sono stati molto gentili e mi hanno ospitato. Siamo scesi per le scale (le norme di sicurezza dicono di non prendere assolutamente l’ascensore), gli otto piani mi sono sembrati interminabili anche se andavamo spediti, ero consapevole che, in caso di scossa sismica, la tromba delle scale è il luogo più pericoloso in un edificio.
Con la vettura, ci siamo diretti su un piazzale aperto, in giro non c’era molta gente, almeno nel mio quartiere.
Dopo un’ora, trascorsa a sentire la radio e a smanettare sui social, siamo rientrati a casa. Ho riacceso il televisore e ho seguito le orrende notizie che si susseguivano inesorabili. Ho anche telefonato a mamma che mi ha detto di essere stata svegliata anche lei dal terremoto ma mi è sembrata abbastanza calma.
Se a Roma le scosse si sono avvertite con tanta forza, mi sono chiesta cosa devono aver provato gli abitanti dei paesi colpiti. Spero di non dover fare mai un’esperienza così devastante: la paura, poi il dolore della perdita di persone e cose, poi l’angoscia per un futuro che, in italia in casi simili, è del tutto aleatorio.
In questi giorni le scosse si susseguono e alcune sono forti e si avvertono anche a Roma. Io sono sotto tensione, cerco di stare calma ma ho i muscoli contratti che mi fanno parecchio male e non posso fare a meno di pensare a quanto stiano male, psicologicamente e fisicamente, i sopravvissuti dei paesi distrutti.
E’ proprio un tristissimo finale per questa estate.

domenica 21 agosto 2016

Finale di vacanze



La Fg è ripartita ma Cat è ancora qui e continuiamo a divertirci e a vedere cose belle.
Abbiamo fatto una bella passeggiata ai Mercati traianei che Cat non aveva mai visitato. Io c’ero stata diverse volte in passato ma non mi sono annoiata, sono stati aperti al pubblico nuovi ambienti ed è possibile visitare anche il giardino annesso. Inoltre c’era anche una interessante mostra sui marchi che i mercanti apponevano sui contenitori di olio, vino e cereali.
Venerdì siamo state a visitare la basilica di Santa Cecilia, abbiamo ammirato la bella statua della santa, opera di Stefano Maderno e, soprattutto, i divini affreschi del giudizio universale di Pietro Cavallini. Un’opera che lascia letteralmente senza fiato per la sua bellezza sovrumana.
Per concludere la giornata, siamo andate a cenare sul Tevere, alla Crostaceria, un locale piuttosto charmant, dove si possono gustare piatti di mare gustosi ma leggeri.
Ieri io e Cat siamo andate ai Musei Capitolini dove c’è una mostra sulla “Spina dei borghi”, il quartiere distrutto durante il fascismo per far posto alla davvero brutta via della Conciliazione. La mostra è interessante, le foto d’archivio e i dipinti mostrano come era il quartiere prima della dissennata operazione di distruzione, certamente più affascinante dello stradone odierno.
A seguire, siamo andate a Palazzo Venezia dove abbiamo visitato un’esposizione di splendide ceramiche cinesi dal X al XIX secolo, un piacere per gli occhi: i vasi, splendidamente conservati, rilucevano di colori, smalti, disegni e laccature sorprendenti.
Domani Cat riparte e, anche se c’è ancora una settimana abbondante alla ripresa della scuola (sigh!), le mie vacanze finiscono qui, perché, anche se io da sola sto piuttosto bene, mi diverto di più se posso condividere i momenti belli con la Fg o con Cat. In questi due mesi sono stata proprio bene, ho fatto tante attività piacevoli e anche utili, come riordinare i miei cassetti, fare gli esami clinici e prendermi un po’ cura di me stessa dimagrendo e facendo le cure che il medico mi ha prescritto.
La mia estate è stata piacevole e rilassante, senza ansie e pensieri che ho tenuto volutamente lontani da me. Devo imparare a farlo anche durante il tempo del lavoro, anche perché, francamente, non ne vale proprio più la pena!

domenica 14 agosto 2016

Chi va e chi viene



Domenica è arrivata Cat e, da allora, è tutto un tripudio di passeggiate, mostre, musei e anche shopping.
In questa Roma dal clima insolitamente piacevole, ventilato e per nulla afoso, quasi priva di turisti, che hanno capito che conviene andare in Paesi più civili e, per fortuna mia, in italia non vengono più, una Roma piuttosto spoglia anche di romani che o sono fuori o se ne stanno a casa, io e Cat passeggiamo piacevolmente.
Abbiamo visitato la Villa Farnesina, bella residenza rinascimentale fatta costruire dal ricchissimo Agostino Chigi; ci è piaciuta molto: al di là delle pitture di Raffaello, Sebastiano del Piombo e di tanti altri, la villa racconta di un uomo colto, amante dell’arte, capace di scegliere l’eleganza e la raffinatezza. Agostino era uno ricco ma anche un Umanista, niente a che vedere con roba tipo Trump o Briatore, tanto per fare il nome di due grezzi.
Anche la Mostra a palazzo Braschi sulle caricature dal Seicento all’Ottocento ci è piaciuta; abbiamo passato piacevolmente il tempo a guardare le caricature dei potenti e del popolo minuto, come un tempo veniva chiamata la gente comune e, attraverso i disegni di artisti famosi e non, abbiamo rivissuto anche molte usanze romane del tempo che fu, come la festa dei Moccoletti, la corsa dei barberi e la vendemmia, in particolare mi ha deliziato la caricatura ottocentesca del turista inglese, con la guida di Roma nella tasca della redigotte.
Un po’ deludente invece è stata la Mostra alle Scuderie del Quirinale sulle statue giapponesi del buddismo, forse perché né io né Cat abbiamo una conoscenza adeguata sull’argomento; comunque c’erano dei pezzi molto belli da guardare anche per noi profane.
Ieri è arrivata anche la Fg con il suo Ab, resteranno fino a domani, troppo poco, per me, comunque è sempre un piacere stare con la Fg, chiacchierare con lei di mille cose e coccolarla un po’.
Tra pochi giorni partirà anche la Fi per una breve vacanza, in questo periodo mi è stata molto utile: poiché, per me, diventa sempre piu difficile portare pesi, mi ha accompagnata a fare la spesa, con l’automobile, mezzo che la Fi non sposta volentieri perché, non avendo noi un box, è in genere difficilissimo trovare un parcheggio, in questi giorni, però, poiché parecchia gente se ne è andata, i posti macchina sotto casa sono tanti e parcheggiare è una goduria!
Cat, invece resterà ancora una settimana e avremo tempo e modo di divertirci insieme, di vedere altre mostre e di fare le nostre passeggiate, nella speranza che il tempo continui ad essere benigno.

domenica 7 agosto 2016

Juan les Pins e non solo



Lunedì sono partita per la Costa azzurra con un volo Alitalia. Ormai non ho più paura di volare e me la so cavare piuttosto bene negli aeroporti. Il volo era in orario e non troppo pieno e, soprattutto, non cerano ragazzini urlanti!
In compenso c’era Catullo. Un gatto siberiano, bianchissimo, che ha viaggiato tranquillamente nel suo trasportino sulle gambe della sua padrona. Ogni tanto lanciava qualche sommesso miagolio ma per quasi tutto il viaggi si è comportato come un vero aristogatto!
Ad attendermi, a Nizza, c’era la Fg che, dopo un breve spuntino, mentre ero ancora corredata da regolare valigia più inseparabile beauty case (dove, peraltro, invece di prodotti cosmetici, sono usa trasportare devices elettronici e relativi caricatori), mi ha portato a visitare il Parc Phoenix, uno splendido giardino pieno di piante, animali, laghetti e fontane che zampillano danzando a suon di musica e statue.
A Juan, dove la Fg e il suo Ab si sono trasferiti, ho ammirato l’allestimento del loro nuovo appartamento, luminosissimo, arredato con mobili in legno chiaro o laccati di bianco, con tende bianche, ecrù o grigio azzurrato, un delizioso nido che la Fg sta creando con molto buon gusto.
Dopo aver disfatto la valigia, siamo andate ad Antibes per fare un po’ di shopping, “un po’” si fa per dire, ho comperato due prendisole, uyno per me ed uno per la Fg, dei regalini per Cat, la Fi e per Mamma.
La sera abbiamo cenato a casa anche con l’Ab che era tornato dal lavoro.
Martedì mattina siamo andate in spiaggia, ovviamente mi ero portata la crema a protezione cinquanta per evitare ustioni, in effetti, anche se sono stata tanto tempo al sole, non mi sono scottata, ho anche fatto il bagno nell’acqua limpidissima del golfo. Dopo uno squisito aperitivo a base di frutta e un pranzo costituito da fichi e prosciutto, siamo andate a visitare Haut de Cagne, la parte medievale di Cagne che si raggiunge attraverso strade tortuose e strettissime con un bus, guidato da un signore anziano che non dà troppa importanza alle pendenze proibitive e ai tornanti da brivido. Più che altro si aveva l’impressione di viaggiare a curvatura 5.4, sull’Enterprise guidata dalle versione ottantenne del capitano Kirk!
Mercoledì siamo tornate a Grasse dove ho messo a durissima prova le mie carte di credito, acquistando profumi e bagni schiuma deliziosi. Abbiamo anche visitato due mostre bellissime, una sulla Belle Epoque, con vasi di Gallé e Lalique da far impazzire ma anche con tanti altri oggetti ed arredi affascinanti. L’altra mostra anche riguardava la Belle Epoque, o meglio, un suo aspetto particolare: la vita nei Café e nei bordelli di Grasse, c’erano oggetti d’epoca come: carte da gioco, il piano meccanico, il telefono a muro, una toilette con la brocca e il catino ed un grammofono a tromba. Ci ha fatto da guida un signore molto competente ed appassionato.
Abbiamo pranzato al Café des Musées dove ho mangiato due coppe di gelato ai gusti Violetta e Rosa! Dopo la prima ho pensato:” E io, a Roma, dove lo trovo un gelato così?” e allora, senza rimorso e senza vergogna, ne ho ordinata un’altra porzione!
Sono tornata a casa stanca morta ma molto felice, anche perché tutte le cose belle che avevo visto le avevo condivise con la mia amata Fg-
Giovedì la Fg mi ha preparato una giornata campale.
La mattina siamo partite da Juan alla volta del Cap d’Antibes dove vivono i ricchi mononeuronici, dotati di megamacchinoni che non sanno guidare nelle strette stradine della zona, intasando il traffico ed ostruendosi a vicenda oppure forniti di giganteschi Yacht che vengono parcheggiati davanti alla costa per non essere più spostati! Mah!
Comunque noi i ricchi non li abbiamo proprio calcolati e ce ne siamo state a prendere il sole, sempre ricoperte di crema solare, su dei lettini comodissimi in un grazioso stabilimento. Abbiamo anche fatto il bagno ma l’acqua era troppo calma e non mi sono divertita molto.
A mezzogiorno e mezzo, ci siamo messe in marcia per fare, come proposto dalla Fg, la Randonnée de l’oxigene, un percorso a saliscendi tra rocce, ciottoli appuntiti, gradini sconnessi in salita ed in discesa!
Sotto un sole feroce, di fronte ad un paesaggio mozzafiato, aspirando l’odore del mare e del pino marittimo, incantata da tante meraviglie e sfinita dalla fatica, ci ho impiegato due ore e mezza ma ho portato a termine il percorso! La Fg era meravigliatissima, non pensava che ce l’avrei fatta.
La sera L’Ab ci ha condotte in automobile a Vence, un paese dell’interno dove, peraltro, si mangia del buon pesce ma io ero così stanca che stavo per addormentarmi al ristorante.
Venerdì mattina, io e la Fg siamo andate in spiaggia a Juan, il mare era un po’ mosso ma l’acqua era più calda dell’aria perché si era alzato un vento piuttosto teso, così mi sono divertita per più di un’ora a farmi portare dalle onde, nuotando un po’ quando stavo sotto riva, una faccenda molto piacevole.
Dopo siamo tornate a casa e io ho fatto la valigia perché la mia vacanza era finita. La Fg mi ha accompagnata all’aeroporto di Nizza dove ho preso il mio volo Alitalia; il viaggio è stato tranquillo se si eccettua un’orrenda infante che ha urlato più o meno per tutto il viaggio, in braccio ad una madre incapace di azzittirla, tanto che, dopo il decollo, gli steward hanno invitato la madre ed il mostro urlante a spostarsi verso la coda dell’aereo, lontano dagli altri passeggeri.
In questi giorni mi sono riposata e rilassata, ho respirato aria buona e sono stata in compagnia della Fg, in una parola: sono stata Felice.