Il naso di Cyrano: ottobre 2014

domenica 26 ottobre 2014

Non ho (più) l’età



Ieri mattina, accompagnata dalla Fi, in veste di “Bastone della mia vecchiaia” nonché “Dispositivo di Prevenzione Rovinose Cadute Materne”, ho partecipato al corteo di protesta contro le dissennate iniziative e i demenziali provvedimenti economici di renzi, volti ad affossare definitivamente questo sventurato Paese.

Gli organizzatori, CGIL e sigle annesse, avevano come obiettivo di portare un milione di persone a Piazza S.Giovanni a Roma. L’obiettivo è stato ampiamente raggiunto: la piazza si è riempita quando la coda del corteo non era ancora partita. Tutte le strade dalla stazione a Piazza S.Giovanni erano piene di bandiere rosse, di striscioni, di palloncini e di gente, tanta gente.

Sono venuti da tutta Italia dalla Val D’Aosta alla Sicilia, dal Sud Tirol alla Calabria, metalmeccanici, pubblico impiego, pensionati, studenti.

Brillavano per la loro assenza gli insegnanti (precari a parte ma neanche tanti), ce n’erano pochissimi e mal riconoscibili perché sforniti di qualunque insegna. Forse un segnale che la scuola pubblica in Italia è già definitivamente morta prima ancora che renzi finisca di assassinarla.

C’erano tanti anziani, pensionati ma anche gente che la pensione la vede ogni giorno più lontana. I più combattivi sembravano proprio loro, i vecchi, nonnetti e nonnette che di battaglie ne hanno fatte un bel po’, sono quelli che hanno conquistato i diritti dei lavoratori e che adesso se li vedono scippati; sono molti che magari sono andati a lavorare in fabbrica a tredici anni e che adesso vedono i loro nipoti, magari laureati, restare disoccupati anche oltre i trent’anni o cercare fortuna all’estero.

Eppure, nonostante la situazione disperata, nei manifestanti non sembrava esserci angoscia, sulle facce della gente c’era ancora voglia di lottare, qualche barlume di speranza (forse troppo ottimistico), tanta solidarietà e un profondo rispetto per gli altri, per il lavoro, per la propria dignità.

Non ho aspettato che parlassero i capoccioni del sindacato, non mi interessava troppo sentire l’aria fritta che ci propinano, mi è bastato guardare le facce della gente che mi circondava, facce di lavoratori, facce oneste, le facce vere dell’Italia e poi, devo confessarlo, dopo aver camminato da Piazza Esedra a San Giovanni ero veramente stanca e mi faceva maledettamente male la schiena.
Sono anch’io ormai una nonnetta, non ho più l’età per fare le manifestazioni!

domenica 19 ottobre 2014

Piccoli scrittori 2



Come promesso, eccovi il secondo racconto di fantascienza. L’autrice è una ragazzina dotata di molta fantasia e di un notevole stile narrativo.


Buona lettura



Diario digitale 
N. 54679645985




 

Anno 2985
Stagione inveria mese 4
giorno 20
Pagina 1

Il mio nome è Moona-535740945 facente parte dell'unità familiare Ladariel. Vivo a Aura Nyòs, la grande capitale dell'area Krop-053 del pianeta sperimentale artificiale 78\92. I numeri inseriti nel nostro nome sono un codice che ci permette di essere identificati geneticamente, ma nella vita quotidiana non li usiamo per facilitazione del linguaggio vocale. Anche il mio pianeta è comunemente chiamato in un altro modo: Exoram.


Il mio pianeta è uno dei più belli di questa galassia, Valorion. A farlo diventare hard disk 10000 GB (o come si diceva secoli fa il fiore all'occhiello) dell'Impero Valoriano sono stati i suoi edifici di ultimissima generazione, i monumenti elettronici e le bellisime sedi scientifiche. In questi luoghi è stato anche dimostratoche le leggi fisiche antiche erano in parte giuste anche se molto rudimenali. Mio padre è un Erudito cioè uno dei tanti associati che lavorano al progetto di inserimento di informazioni nel cervello umano attraverso l'ingerimento di alcune sostanze caricate elettricamente. Mia madre invece progetta computer e altri oggetti tecnologici. La mia giornata di oggi è stata molto semplice. Mi sono svegliata all'ora giusta grazie alla sveglia elettronica automatica e mi sono vestita usando uno speciale sistema elettronico. Questa macchina ingegnosa è una versione molto migliorata della stampante 3D di molti anni fa, solo che molto più utile perchè permette di creare dei vestiti al computer e poi farli materializzare già adosso. Dopo ho fatto colazione da sola perchè i miei genitori vanno a lavoro molto presto. La colazione è normalmente costituita da Cantaria Solia, un latte blu super energetico e spremuta di Candita, fatta con dei frutti secchi di alcune piante del pianeta. Infine di solito il tutto è accompagnato Panini Rosa fatti con della Nepeta Cataria una farina di spezie molto usata come aggiunta nei cibi per dare sapore. Questa colazione è tipica del nostro pianeta ma è stata adottata da molti in seguito all'unificazione dell'impero. I robot mi hanno preparato il cibo e mi hanno consegnato il mio computer scolastico. La mia scuola si chiama Istituto Tecnico-Logico 9487474 e vanta la migliore tecnologia in fatto di insegnamento. A scuola il metodo di insegnamento comprende l'utilizzo di file multimediali avanzati; i robo-professori usano degli schermi per proiettare la lezione e dopo la inviano ai nostri computer in modo che possiamo studiarla, i compiti assegnati sono compresi nel file-lezione. Le lezioni comprendono argomenti diversi come storia dell'evoluzione tecnologica, elettronica, matematica avanzata, scienze applicate e cose del genere. La nostra civiltà si applica molto per creare un armonia tra natura e tecnologia e questo comporta studiare attentamente le risorse pulite, la natura e l'elettronica cose che io adoro. Ad ora di pranzo si è soliti dirigersi in giardino per mangiare ciò che le piante ci offrono. Questo sistema è molto apprezzato in sostituzione a quello vecchio cioè dover andare a “mensa” cosa ritenuta poco salutare. Dopo pranzo si torna a casa. I mezzi utilizzati per muoversi possono variare, alcuni usano delle Vadrie, ovvero delle macchine volanti simili a carrozze. Altri ancora usano le Spilonghe, ovvero delle piccole gondole volanti dotate di ali mecchaniche. Noi ragazzi però siamo soliti usare dei Piattelli ovvero delle tavole elettroniche volanti molto veloci. Il teletrasporto è in via di miglioramento dato che causa nausea, e viene utilizzato solo per spostarsi da un pianeta all'altro. Nel tempo libero si possono fare molte cose come disegnare, leggere e si possono anche guardare dei film. Questi sono però passatempi abbastanza antichi. Disolito si preferisce entrare nel mondo virtuale grazie alla tecnologia e li sbizzarirsi creando scene e oggetti o imparando discipline varie senza farsi male. Nel mondo virtuale si può dare sfogo alla propria immaginazione. Nel pomeriggio si fanno anche i compiti. Mi sono divertita tutto il pomeriggio e a sera sono arrivati i miei genitori. È stato divertente guardarli mentre osservavano stupiti i miei risultati ai test scolastici. La cena è di nuovo preparata dai robot. La cena è costituita da carni varie mischiate a piante e Nepeta Cataria. Prima di dormire si prendono dei semi di Cilando che servono a rilassare e due petali di Papaver Somniferis che servono a rendere il sonno più profondo.


Questo diario digitale è a puro scopo ricreativo essendo considerato un modo utile di esercitarsi nell'uso dei comandi elettronici indispensabili nella vita.


M.S.

domenica 12 ottobre 2014

Piccoli scrittori


Due settimane fa, come titolo del famigerato “Tema del Lunedì” avevo dato come titolo: “Immagina di vivere nel futuro”.
I miei meravigliosi alunni ed alunne non amano troppo il tema del Lunedì, lo considerano in genere un ingrato lavoro e, quasi tutti, scrivono il meno possibile; credo che lo facciano la sera della domenica in fretta e furia, sebbene io lo assegni il lunedì precedente e mi raccomandi di non ridursi all’ultimo. Tant’è, quando il lunedì pomeriggio li correggo, mi prende lo sconforto ma, anche se malfatti, i temi arrivano e servono comunque per far esercitare le creature nella scrittura, attività che, come la lettura, per taluni è ridotta all’indispensabile!
Ci sono però sempre delle eccezioni, con mia grande gioia, a qualcuno il tema non dà poi così fastidio.
Lunedì scorso, correggendo i temi, ho trovato due raccontini proprio fatti bene, quello che mi è piaciuto di più è che, leggendoli, si capiva che l’autore e l’autrice si erano divertiti a farli!
Per premiare i due scrittori ho deciso di pubblicare i loro lavori su questo Blog, il primo oggi e il secondo domenica prossima.
Eccovi dunque il primo scritto; mi dispiace soltanto che, essendo minorenni, per questioni di privacy, non posso pubblicare per esteso il nome dell’autore del racconto di oggi e quello dell’autrice di quello della prossima domenica, ma sono sicura che loro saranno comunque orgogliosissimi di poter essere letti sul web!

Vita su Marte


La vita su Marte non è difficile perché è resa facile dai robot.
Mi alzo la mattina alle otto meno dieci ma, veramente, sono pronto anche prima: alle sette il mio letto si attiva e si sposta delicatamente fino ad arrivare in bagno dove un sistema automatizzato mi lava e mi veste nel sonno e successivamente mi sveglia.
Mangio un paio di biscotti in pillole e prendo il mio tablet con tutti i libri all’interno.
Rischio di fare tardi per l’accensione e la partenza del teletrasporto.
Per arrivare al primo piano del grattacielo in cui vivo (nel quale ha sede il teletrasporto) devo prendere l’ascensore.
 Ci vorranno più di cinque minuti per arrivare dal cinquecentosettantunesimo piano al primo.
Sono arrivato appena in tempo dato che il teletrasporto parte fra un minuto.
Sono arrivato a scuola dove ci fanno sedere alla nostra classe. Ogni classe è dotata di connessione wi fi gratuita.
Le lavagne sono state eliminate circa tre anni fa quando è stata inventata l’applicazione che consente ai docenti di far vedere ciò che scrivono sul loro tablet su tutti quelli dei loro studenti.
Dopo qualche ora di lezione ci fanno uscire dalla scuola. Usare il teletrasporto per il ritorno è impossibile perché la scuola lo ha vietato.
Potrei prendere la rete di tubi sotterranea per tornare per tornare a casa ma ho deciso per una strada più salutare: andrò a piedi.
Casa non dista molto ma è meglio fare in fretta: ci vorrà più tempo per salire con l’ascensore di quanto ce ne vorrà per arrivare al palazzo.
Non esistono più strade asfaltate da quando, cinquantadue anni fa è subentrato l’obbligo di eliminazione delle auto terrestri (cinque anni dopo l’invenzione delle macchine volanti).
Arrivato a casa i robot da cucina hanno preparato il pranzo.
Una volta fatti i compiti guardo un po’ di olo-tv.
Oggi però il programma è leggermente diverso: oggi è venerdì. E ogni anno, questo stesso giorno, io e la mia famiglia facciamo una vacanza sulla terra.
La mia famiglia possiede una speciale macchina volante che, se rifornita del giusto carburante, è in grado di compiere un viaggio interplanetario e anche una piccola casa in un piccolo paese sulla terra.
Quest’anno passeremo il capodanno sulla terra: il tremila è alle porte e bisogna festeggiare. Per celebrarlo papà ha affittato un proiettore 3D per proiettare immagini dei fuochi d’artificio (dato che sono fuori produzione).
Sto per terminare gli studi: mi diplomerò in elettronica e robotica applicata. Una volta finiti gli studi ho un posto garantito come supervisore della produzione dei robot.
F. B.

domenica 5 ottobre 2014

Omonimie (o quasi)



Qualche giorno fa, ho ricevuto una strana e-mail: La scrivente, che chiameremo Lory, con nome di fantasia, si rivolgeva al destinatario, che chiameremo Luca, invitandolo ad inviarle presto i dati relativi ad un lavoro che, evidentemente, i due stavano facendo insieme.
La cosa mi è parsa stranissima, anche perché io nella mia mail non ho messo il mio nome ma una patologia di cui soffro, immaginate una cosa tipo: sciatalgia32@........., ovviamente anche questa è di fantasia.
Ho risposto alla mail, spiegando che io non sono Luca e chiarendo a Lory che aveva inviato la mail a persona sbagliata.
Lory mi ha risposto, a stretto giro di posta, ringraziandomi e si è scusata spiegandomi che Luca aveva la mia stessa mail ma con una cifra diversa e che lei aveva digitato male proprio quella cifra!
Quando ho raccontato questo strano caso alla Fi, lei ci è rimasta male,non le sembrava giusto che qualcun altro avesse avuto la stessa idea geniale di sua madre, mi ha suggerito di scrivere a Luca e di intimargli di cambiare indirizzo mail, cosa che non ho fatto perché ognuno è libero di inventarsi l’indirizzo che più gli piace, anche se anche a me dispiace un po’ di non essere la sola ad avere una mail così originale!