Il naso di Cyrano: settembre 2015

domenica 27 settembre 2015

Viva Mexico!



Io ho il colesterolo alto e dovrei stare a dieta. Dovrei.
In effetti cerco di controllare la mia alimentazione, a casa mangio pesce, insalata, frutta. Tutta roba sana e a basso contenuto di grassi.
Il caffè mi piace amaro e il problema non si pone, di solito bevo acqua, spremute di arancia, succhi dietetici.
In effetti, da giugno sono dimagrita dieci chili, dovrei perderne altri quindici ma la vedo difficile.
La dieta farà anche bene alla mia salute fisica ma ha una controindicazione non da poco: aumenta drasticamente la depressione che mi porto dietro da dieci anni e, vista la situazione economica e politica italiana, visto che devo lavorare con alunni quasi tutti decisamente a “base silicio”, visto che la Fg è emigrata e, nonostante “santo” Telegram e smessaggiate selvagge, mi manca da morire, la depressione, dicevo ( il periodo è decisamente troppo lungo e contorto ma, insomma, anche Manzoni non scherzava nel settore!), aumenta ogni giorno che passa.
Stamattina, nonostante il tempo piacevolmente autunnale, mi sentivo peggio del solito.
Ligia alle consegne, ho fatto il mio dovere: pulizie, sistemazione di files vari, spesa per mia mamma che mi ha anche regalato un profumo per il mio prossimo onomastico.
Tornando a casa, con il morale che continuava a scivolare sull’asfalto, mi sono detta che dovevo “compensare”, non avevo voglia di tirare avanti così per tutto il week end.
Perciò ho invitato la Fi a pranzo in una taqueria messicana vicino a casa mia.
E’ un posto coloratissimo che aveva attirato la mia curiosità proprio per l’allegria dei colori ma non c’ero mai stata.
Siamo state accolte con gentilezza e cortesia da una gentile signorina salvadoreña di nome Silvia che ci ha aiutato ad orientarci nel menu.
Ho mangiato un burrito al chili squisito, i tacos con la salsa guacamole, i churros ai tre leches e ho bevuto una birra ambrata buonissima dentro un bicchierone lungo mezza yarda e ho anche assaggiato la salsa Habanera, la cosa più piccante che abbia mai ingerito, era fantastica!
Il mio colesterolo avrà urlato di gioia e io ho dovuto seppellire in gran fretta i sensi di colpa e ci sono riuscita alla grande ma, ogni tanto, è necessario fare follie.
A casa, per digerire, poiché mi era venuta una gran curiosità, ho fatto una ricerca sulle etimologie dei nomi dei cibi messicani, anche di quelli che non ho assaggiato ma che, la prossima volta che il mio umore virerà al nero, andrò a gustare alla Taqueria!

domenica 20 settembre 2015

Cartoons!!



Settimana all’insegna dei cartoons, ho visto “Inside out” e” i Minions”, due film deliziosi.
Inside out, oltre alla grafica molto accattivante, è un film che fa anche riflettere, direi che è piuttosto interessante per chi si occupa di psicologia. I personaggi che rappresentano i sentimenti di base: Gioia, Tristezza, Paura, Disgusto e Rabbia, descrivono piuttosto bene quali tempeste di sofferenza si scatenano nell’anima della ragazzina protagonista. Ovviamente, alla fine finisce tutto bene, cosa che, invece, nella realtà non avviene quasi mai ma comunque il film fa riflettere. Direi che non è proprio per un pubblico di bambini.
I Minions mi ha divertito da matti.
Dal primo fotogramma, quando, e non te lo aspetti, la voce del mitico Alberto Angela ti introduce nella storia degli ometti gialli come se stesse commentando una puntata di Ulisse! E già si comincia a ridere.
E si continua con le assurde avventure di Kevin, Stuard e, soprattutto, con quelle del tenerissimo Bob, alle prese con la cattivissima di turno, doppiata egregiamente dalla Littizzetto.
Tra l’altro, vedere una giovane regina Elisabetta II, formato cartoon, detronizzata e semibrilla in un tipico pub inglese, è stato davvero divertente.
Anche qui, ovviamente, alla fine tutto finisce bene, anche per me che, oltre ad essermi divertita, ho comperato una drive pen a forma di Bob e due pacchetti di caramelline alla banana con le immagini dei Minions!!!

domenica 13 settembre 2015

Torrefazione



Sabato della scorsa settimana, quando con la Fg eravamo in giro per Roma, non abbiamo mancato di andare a prenderci il caffè al Sant’Eustachio, storica caffetteria che fa quello che, per entrambe, è il miglior caffè di Roma e forse del mondo.
Ce lo siamo sorbito lentamente per assaporarne tutte le qualità e poi, ancora con quel divino sapore sul palato, siamo andate a sederci a piazza Navona sotto un cielo blu infinito e davanti alla bellezza che Bernini ha regalato a noi romani.
Come, tanti anni fa, la Fg e suo padre, ispirati da un formaggio che stavano mangiando per cena, crearono l’ “indice di caciosità”, disquisendo per lungo tempo dei requisiti del formaggio perfetto, che identificarono nell’armonia tra sapore e consistenza, arrivando a definire la Caciotta Senese quale regina indiscussa del mondo dei formaggi, così io e la Fg abbiamo filosofato dell’ “indice di caffeinosità”, così l’ha definito la Fg. Non c’è stata discussione: i parametri da prendere in esame non potevano che essere l’aroma,la corposità e la persistenza; ovviamente il re dei caffè è risultato essere, per noi, quello del Sant’Eustachio.
Però, mentre per la caciosità, la vittoria fu data ad un formaggio che, usando la scala identificativa dell’apofonia (Grado Zero, Medio e Forte. E da una che ha fatto il classico come me, che volevate aspettarvi?!), si attestava sul Grado Medio, per il caffè la vittoria l’abbiamo assegnata ad una bevanda che, inesorabilmente, si attesta sul Grado Forte. Questo ha stimolato una mia riflessione, un po’, come dire, fondamentalista.
Ho detto alla figlia: ”Oddio, magari non tutti sarebbero d’accordo, c’è pure gente che gradisce il caffè leggero.” E ho aggiunto: “Anche se, per me, dovrebbero essere bruciati sul rogo, anzi, meglio,andrebbero torrefatti!”
La prima reazione della Fg è stata di meraviglia e mi ha detto che sono perfida, poi, ripensando alle schifezze che producono in Francia e osano chiamare caffè, ci ha ripensato, mi ha detto che in fondo avevo ragione e, considerando la mia scelta lessicale, ha cominciato a ridere come solo lei sa fare, una risata contagiosa che mi fa sentire sulla sua lunghezza d’onda e che mi riconcilia con l’universo creato.

domenica 6 settembre 2015

Un Sabato felice



Ieri la Fg è venuta a Roma per un, purtroppo rapido, week end.
Le avevo preparato dei regalini che ha gradito e, per pranzo, i pomodori col riso e il pollo allo zenzero ed arancia che a lei piacciono e che sono tra le poche cose che so cucinare.
La Fg ha mangiato di gusto, ascoltando la Fi che descriveva la sua vacanza a Praga e raccontando della sua vita in Francia e ha continuato a raccontare anche nel pomeriggio e in serata, quando siamo andate a fare una lunghissima passeggiata per le strade di Roma.
E’ stato bellissimo camminare accanto a lei che, mentre chiacchierava e narrava dei suoi progetti, delle sue speranze, della felicità che prova accanto al suo amato bene, si guardava intorno e si godeva i monumenti bellissimi di una città che lei ama profondamente.
E io ero così felice che non vedevo la sporcizia e l’abbandono in cui la capitale versa ormai da tanti anni; anche a me tutto sembrava bello, perché ero felice e sentivo la felicità della Fg.
Sono riuscita anche a trovare i biglietti per la visita al Foro di Cesare. C’ero già stata con Cat e l’istallazione di Piero Angela e Paco Lanciano mi era piaciuta molto, l’unico rammarico era proprio quello di non poter avere la Fg con me a godersi lo spettacolo, ieri sera, invece, eravamo insieme e anche a lei la performance è piaciuta molto.
Sotto il cielo blu profondo di Roma, ci siamo ritrovate a godere della bellezza, dell’arte e della storia di Roma, condividendo gli stessi sentimenti e la stessa gioia.
Oggi la Fg ripartirà per la Francia e io ricomincerò a sentirmi sola e ad aspettare i suoi messaggini e la prossima volta che riuscirà a venire qui.