Io ho il colesterolo alto e
dovrei stare a dieta. Dovrei.
In effetti cerco di controllare
la mia alimentazione, a casa mangio pesce, insalata, frutta. Tutta roba sana e
a basso contenuto di grassi.
Il caffè mi piace amaro e il
problema non si pone, di solito bevo acqua, spremute di arancia, succhi
dietetici.
In effetti, da giugno sono
dimagrita dieci chili, dovrei perderne altri quindici ma la vedo difficile.
La dieta farà anche bene alla mia
salute fisica ma ha una controindicazione non da poco: aumenta drasticamente la
depressione che mi porto dietro da dieci anni e, vista la situazione economica
e politica italiana, visto che devo lavorare con alunni quasi tutti decisamente
a “base silicio”, visto che la Fg è emigrata e, nonostante “santo” Telegram e
smessaggiate selvagge, mi manca da morire, la depressione, dicevo ( il periodo
è decisamente troppo lungo e contorto ma, insomma, anche Manzoni non scherzava
nel settore!), aumenta ogni giorno che passa.
Stamattina, nonostante il tempo
piacevolmente autunnale, mi sentivo peggio del solito.
Ligia alle consegne, ho fatto il
mio dovere: pulizie, sistemazione di files vari, spesa per mia mamma che mi ha
anche regalato un profumo per il mio prossimo onomastico.
Tornando a casa, con il morale
che continuava a scivolare sull’asfalto, mi sono detta che dovevo “compensare”,
non avevo voglia di tirare avanti così per tutto il week end.
Perciò ho invitato la Fi a pranzo
in una taqueria messicana vicino a casa mia.
E’ un posto coloratissimo che
aveva attirato la mia curiosità proprio per l’allegria dei colori ma non c’ero
mai stata.
Siamo state accolte con
gentilezza e cortesia da una gentile signorina salvadoreña di nome Silvia che
ci ha aiutato ad orientarci nel menu.
Ho mangiato un burrito al chili
squisito, i tacos con la salsa guacamole, i churros ai tre leches e ho bevuto
una birra ambrata buonissima dentro un bicchierone lungo mezza yarda e ho anche
assaggiato la salsa Habanera, la cosa più piccante che abbia mai ingerito, era
fantastica!
Il mio colesterolo avrà urlato di
gioia e io ho dovuto seppellire in gran fretta i sensi di colpa e ci sono
riuscita alla grande ma, ogni tanto, è necessario fare follie.
A casa, per digerire, poiché mi
era venuta una gran curiosità, ho fatto una ricerca sulle etimologie dei nomi dei
cibi messicani, anche di quelli che non ho assaggiato ma che, la prossima volta
che il mio umore virerà al nero, andrò a gustare alla Taqueria!
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