Domenica non ho scritto il post perché stavo a
Firenze, sono tornata tardissimo e stanca morta ma assai felice.
Tra sabato e domenica ho visto e rivisto tante cose
meravigliose.
Io e la Fi abbiamo alloggiato in un albergo molto
carino, un vecchio palazzo signorile, riattato ad hotel, dietro San Lorenzo.
Siamo partite Sabato mattina presto con un
frecciarossa che da Roma impiega circa un’ora e mezza per arrivare a Firenze.
Sabato ho visitato il Palazzo Martelli, un palazzo
che non era stato mai aperto al pubblico e che quindi, per me, ha rappresentato
una piacevole novità; le guide erano due signore simpaticissime e ci hanno
mostrato locali ed arredi di una famiglia aristocratica che dal medioevo a
pochi decenni fa viveva a Firenze.
A pranzo siamo state in un locale presso il
Battistero e ho mangiato un ottimo ossobuco con patate.
Ho notato, però, che molti locali non sono più
gestiti da fiorentini ma da settentrionali, l’atmosfera un po’ provinciale, se
vogliamo, ma così affascinante di questa meravigliosa città, si sta
irrimediabilmente guastando.
Nel pomeriggio, a Palazzo Strozzi, sono andata a
vedere la mostra: “Da Kandiski a Pollok, i capolavori dei Guggeneim”. A me la
mostra è piaciuta, alla Fi invece no, lei, in fatto di arte è conservatrice.
Il fatto è che, con l’arte contemporanea, non ci si
può stare a chiedere troppi perché: perché l’artista ha disegnato quel quadro,
cosa voleva dire, qual era il suo pensiero… uno il dipinto se lo guarda, magari
ci vede qualcosa che all’artista non è mai passato per la testa,se gli piace,
bene, altrimenti è uguale!
Dopo la mostra siamo andate a prendere l’aperitivo
al caffè Le giubbe rosse, mitico locale, frequentato da Filippo Tommaso
Marinetti e dagli altri Futuristi, dove fanno ancora gli aperitivi inventati da
loro e sono pure gradevoli!
Domenica mattina mi sono ripassata Beato Angelico
al Convento di San Marco. Il complesso è davvero affascinante, con le
architetture di Michelozzo e i dipinti di fra’ Bartolomeo, Ghirlandaio e Beato Angelico,
un piacere per gli occhi e la mente.
Nel pomeriggio, a Palazzo Pitti, ho rivisto le
opere dei Macchiaioli, conservate nella Galleria di arte moderna e i capolavori
della Galleria Palatina, tra Raffaello, Rubens e Tiziano, ho passato momenti
deliziosi, soprattutto davanti al gentiluomo dagli occhi grigi di Tiziano,
occhi che seguono lo spettatore anche se questi si sposta, un effetto
intrigante ed affascinante.
Alla fine, sia io che la Fi eravamo sfinite, un po’
perché avevamo camminato tanto ed un po’ perché entrambe ci siamo prese un’infreddatura
abbastanza fastidiosa.
Il treno, un frecciargento, è partito con parecchio
ritardo e siamo arrivate a casa dopo mezzanotte, con l’unico desiderio di fare
una bella dormita!
Però, per me, è stato un bellissimo week end!
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