
Purtroppo, io, lavorando ancora,
non posso espatriare e, quindi, mi difendo come posso. Cerco di camminare
lontana dai cassonetti, circondati da topi banchettanti e gabbiani entusiasti,
marcio in apnea nei punti più mefitici e, soprattutto, uso i miei beneamati
profumi francesi.
Ne ho diversi, alcuni per la
casa, da spruzzare o da tenere nei vasetti con i bastoncini, al gelsomino, per
lo più ma anche al fiore d’arancio, alla rosa, alla violetta, al sandalo.
Funzionano anche se tengo le finestre aperte, impediscono alla puzza esterna di
entrare e mi rallegrano, qualche goccia, spruzzata sul cuscino, mi rende il
sonno più gradevole.
Poi ci sono i profumi personali,
le essenze, i bagnoschiuma, i fazzolettini imbevuti, le creme. Anche questi
tutti rigorosamente francesi: Chanel, Hèrmes ma anche Fragonard. Ho essenze che
vanno bene in inverno ed altre, più fresche, perfette per quando fa caldo, e,
se ne metto due gocce sotto il naso, non sento la puzza della città e della
gente. I profumi mi permettono di sentirmi sempre a mio agio e mi rendono
felice.
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