Il naso di Cyrano: Puzza e profumi

domenica 7 luglio 2019

Puzza e profumi


In inverno Roma puzza parecchio ma in estate la faccenda si fa decisamente grave. La puzza a Roma non è una novità: dai tempi degli antichi romani in poi, abbiamo testimonianze circa i miasmi che pervadevano l’urbe ma, è innegabile, ai tempi della raggi la situazione è arrivata all’inenarrabile. I cassonetti straripanti, le strade luride, le foglie marce, i rifiuti che invadono ogni angolo della città producono una puzza densa, grassa, che avvolge la città come un sudario. In effetti, Roma è ormai un cadavere in putrefazione, governata da vermi che se ne nutrono. Bene fanno quelli che, come la mia Fg, se ne vanno in siti più civili.
Purtroppo, io, lavorando ancora, non posso espatriare e, quindi, mi difendo come posso. Cerco di camminare lontana dai cassonetti, circondati da topi banchettanti e gabbiani entusiasti, marcio in apnea nei punti più mefitici e, soprattutto, uso i miei beneamati profumi francesi.
Ne ho diversi, alcuni per la casa, da spruzzare o da tenere nei vasetti con i bastoncini, al gelsomino, per lo più ma anche al fiore d’arancio, alla rosa, alla violetta, al sandalo. Funzionano anche se tengo le finestre aperte, impediscono alla puzza esterna di entrare e mi rallegrano, qualche goccia, spruzzata sul cuscino, mi rende il sonno più gradevole.
Poi ci sono i profumi personali, le essenze, i bagnoschiuma, i fazzolettini imbevuti, le creme. Anche questi tutti rigorosamente francesi: Chanel, Hèrmes ma anche Fragonard. Ho essenze che vanno bene in inverno ed altre, più fresche, perfette per quando fa caldo, e, se ne metto due gocce sotto il naso, non sento la puzza della città e della gente. I profumi mi permettono di sentirmi sempre a mio agio e mi rendono felice.

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