Il naso di Cyrano: I Maestri

sabato 15 settembre 2007

I Maestri





Io ho avuto la grande fortuna di avere dei buoni maestri.
E ne ho avuti molti che mi hanno insegnato molto e in vari campi.
Vorrei ricordarli qui ed esprimere tutta la gratitudine che provo nei loro confronti.
Alcuni di loro, purtroppo non ci sono più se non nella memoria di chi li ha amati e nel retaggio di insegnamenti trasmessi.
Comincio dalla signora V, mia insegnante di matematica alle medie.
Io la matematica non la amo, arrivai alle medie con un bagaglio scientifico miserevole e convinta che mai avrei capito nulla di numeri e affini.
Invece la signora V la matematica me la fece capire e anche bene. Era severissima ma spiegava così chiaramente che capivo tutto. Risolvevo problemi di geometria, equazioni, disegnavo grafici, impostavo proporzioni con una facilità che mi stupiva.
Poi, al liceo, incontrai un insegnante folle e violento e tornai a non capire niente.
Però al liceo incontrai anche due persone straordinarie: Margherita e la signora I.
Margherita ( naturalmente non la chiamavamo per nome, ma io quando penso a lei la penso come Margherita, è un nome che le si addice) insegnava Storia dell’ Arte, amava così tanto la sua materia che la domenica organizzava visite ai monumenti cittadini per chi avesse voluto conoscere meglio la città.
A me piaceva già l’ Arte ma con lei imparai a leggere un’ opera nelle sue componenti, a inquadrarla nel periodo storico-culturale, a gustarmela dal punto di vista estetico.
Mi piacerebbe trasmettere ai miei alunni la stessa passione che Margherita è riuscita a trasmettere a me.
La signora I. mi ha insegnato letteratura latina e greca. Lei amava in particolare quella greca, era un vero piacere ascoltare le sue lezioni, sui lirici greci o sul teatro ma anche coi latini andava forte, Le spiegazioni su Orazio furono una goduria. Le piaceva Cesare e su questo non andavamo d’ accordo, a ma Cesare sta antipatico, devo dire che lei ha sempre saputo rispettare il mio punto di vista. Mi ha insegnato il piacere di tradurre, operazione faticosa ma con lei ne ho capito tutta l’ importanza, mi ha insegnato il piacere di cercare e trovare la parola giusta, quella che rende meglio l’ idea dell’ autore che si legge. Mi ha insegnato l’ importanza della lettura metrica, dell’ espressione poetica. Se ho scelto di studiare Lettere classiche all’ Università lo devo a lei e gliene sono immensamente grata.
All’ Università ho avuto maestri notevoli come il professore di Filologia classica, noto nel mondo accademico come e più di altri ma che, al contrario di molti altri, rispettava gli studenti, non li umiliava con battute offensive e li incoraggiava a progredire.
Altri maestri ho avuto nella vita, quando ho cominciato a lavorare.
Quando esci dall’ Università sai tante cose ma quella più importante non te l’hanno insegnata: Come si fa il lavoro che devi fare?
L’ esempio degli insegnanti che uno ha avuto non è sufficiente perché i ragazzi cambiano nel tempo e a seconda della realtà sociale in cui vivono.
Io ho avuto la fortuna di incontrare, nella prima scuola dove ho lavorato, il professor V.
Aveva anni di esperienza alle spalle, era uno che dava pochissime risposte ma suscitava molte domande, poi ti guidava e alla fine le risposte le trovavi tu. Socrate sarebbe stato orgoglioso di lui, i suoi allievi lo adoravano, anche io gli ho voluto tanto bene e, con me, un altro insegnante che ha imparato molto del suo mestiere da lui e che, poi, divenne mio marito.
Poi incontrai Franca T. Io avevo sempre insegnato alle Superiori, quando arrivai alle Scuole Medie mi trovai in difficoltà. Franca era alle soglie della pensione ma conservava intatta l’ energia e la passione per il nostro lavoro. Mi ha insegnato a rimettermi sempre in discussione, a non dare mai nulla per scontato, a cercare sempre nuove strategie per trasmettere conoscenza.
Gli stessi insegnamenti di Franca li ho ritrovati in Simonetta C., una Preside incredibile.
Io non mi trovo molto a mio agio con i Dirigenti scolastici, è un mio limite ma con Simonetta C. ci capivamo bene. Lei è una che non si occupa solo della parte amministrativa, per lei l’ aspetto fondamentale è la didattica. Conosce tutti gli alunni della sua scuola, talvolta anche più di quanto li conoscano gli insegnanti. Ho imparato molto anche da lei.
Ecco, questi sono stati i miei maestri, a loro devo molto, se con il mio lavoro ottengo qualche risultato lo devo a loro, mi piacerebbe che qualcuno dei miei alunni avesse di me lo stesso buon ricordo che io ho di loro

1 commento:

Anna Righeblu ha detto...

Ciao, molto interessante Tess! Hai espresso chiaramente anche il mio pensiero, sul "saper essere" insegnante, in quella frase: "Mi ha insegnato a rimettermi sempre in discussione, a non dare mai nulla per scontato, a cercare sempre nuove strategie per trasmettere conoscenza". Penso che dovrebbe valere ogni giorno!
Un abbraccio! :-)