mercoledì 10 ottobre 2007
Spedizione postale
Questa cosa l’ ho scritta un po’ di tempo fa, è un divertissement, i personaggi sono tratti tutti da opere letterarie, potete divertirvi a riconoscerli.
Spedizione postale
Margherita timbrava ormai da ore pacchi e raccomandate e intanto pensava al vestito della figlia Carlotta e alla divisa da terzino di Albertino, suo figlio, doveva ricordarsi di stirarli. Pensava anche a quanto irragionevole fosse suo marito Giovannino, infuriato perché lei aveva riempito l’appartamento di bottiglie di salsa di pomodoro fatta in casa, un bel risparmio, no? Se poi qualche bottiglia era esplosa mica era colpa sua!
Fu richiamata bruscamente alla realtà da una voce irata che chiedeva:– Cos’è questa puzza? –
Margherita conosceva l’uomo che aveva parlato: alto, magro, sarebbe stato bello se non avesse avuto un enorme naso che gli deturpava il volto.Si chiamava Cyrano e veniva ogni giorno con un pacco di raccomandate da spedire tutte allo stesso indirizzo, quello di una certa Roxane.
Ma gentile signore– intervenne un signore anziano,corpulento che indossava delle ghette – Io non direi che è proprio puzza, piuttosto lo definirei un odore alquanto pungente–
–Per me è puzza e anche insopportabile, caro signor..? –
–Pickwick– rispose quello inchinandosi cortesemente.
La gente in fila cominciò ad annusare l’aria, soltanto due donne sembravano non accorgersi di nulla, tutte prese dai loro discorsi, una stava dicendo all’altra: – Mia cara Agnese, quella donna è una bugiardona! – l’altra replicò: –lo supponevo ma non potete sapere quanto mi è dispiaciuto non sapere tutta la storia per poter ribattere, cara Perpetua. –Perpetua iniziò a raccontare di antichi amori di gioventù mentre l’agitazione nella fila aumentava.
–Pardon, signori, credo che sia necessario avviare un’ indagine per determinare l’origine e la natura di questo fenomeno. – disse un ometto con baffi e capelli neri e con uno spiccato accento francese.
–Anche voi siete francese monsieur? – domandò Cyrano – Non, monsieur, je suis Belga, il mio nome è Hercule Poirot. – rispose l’uomo. – Il celebre investigatore! – Esclamarono tutti, poiché tutti sapevano chi fosse Poirot.
–Io ritengo che l’odore in questione provenga dal pacco che ha in mano quel signore– disse Poirot, indicando un uomo che era quasi arrivato allo sportello, l’ unico a non mostrarsi agitato insieme ad un signore silenzioso e sorridente che si trovava in coda alla fila.
–Ma che ci sarà in quel pacco? – tuonò Cyrano che proprio non ne poteva più.
–Oddio, non ci sarà un cadavere? – esclamò Perpetua, distolta dai suoi ricordi.
–Non, madame, il pacco è troppo piccolo per contenere un cadavere– rispose Poirot
–Sono sicuro che non sia nulla di così terribile, ci sarà sicuramente una spiegazione– intervenne pacatamente Pickwick.
–Potrebbe essere un’arma biologica, quello forse è un terrorista! –esclamò Cyrano– ah, se avessi portato la mia spada! –
–Magari,c’è dentro un topo morto da spedire a qualcuno per scherzo– ipotizzò Agnese.
L’aria nell’ ufficio postale era ormai irrespirabile, le persone in fila erano ormai tutte di un insano color verdino e manifestavano chiari segni di nausea. Persino il signore sorridente e silenzioso in coda alla fila non sembrava imperturbabile come prima.
–Ritengo di dover procedere all’ interrogatorio del proprietario del pacco. – disse deciso Poirot ma il signore con il pacco era ormai arrivato allo sportello.
Margherita era sul punto di svenire, aveva gli occhi pieni di lacrime e non riusciva a leggere il modulo. – Il suo nome, prego? – chiese con un fil di voce.
–Podger – rispose l’ uomo –E dentro il pacco ci sono dei formaggi per quel caro ragazzo di mio nipote Jerome–
Lamberto Laudisi, sempre sorridente ma non più silenzioso, esclamò: – La verità? Signori miei, ecco la verità! –
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