Il naso di Cyrano: La vita in scena.

sabato 17 ottobre 2009

La vita in scena.

A me Rossella Falk è sempre piaciuta tantissimo. Da giovane ha recitato con Romolo Valli e Giorgio De Lullo, ha interpretato magistralmente i personaggi di Luigi Pirandello e di tanti altri autori, una su tutte: Silia nel Giuoco delle parti. Un personaggio difficile, antipatico, ambiguo, affascinante. Lei ne ha fatto un capolavoro, tant’è che la FG, vedendo il dramma in videocassetta, ne è rimasta affascinata, come me, del resto.
Ieri sera, al teatro Eliseo, Rossella Falk ci ha regalato un altro capolavoro: il personaggio di Letizia in un dramma di Cristina Comencini che si intitola Est-Ovest.
Letizia è anziana, ricca e strana, anche un po’ noiosa, se vogliamo, brontola in continuazione e se la prende con tutti: figli, nipoti, fratello e soprattutto con la sua pazientissima badante, Oxana,interpretata dalla bravissima Merita Xhani.
Letizia si sente sola, si sente vecchia, si sente impotente a combattere contro un mondo che le sfugge, insomma si sente come tante persone anziane e non.
Il dramma è tutto qui e non è poco. Quando non si ha più la forza (fisica e morale) di lottare cosa rimane?
La rassegnazione!? Letizia, però, non sembra in grado di rassegnarsi, di accettare di non poter essere più l’ arbitro della propria vita…e allora?
Allora l’aiuto sembra venirle proprio da Oxana, la badante ucraina che, per lavorare, ha dovuto lasciare nel suo Paese le figlie che ama, Oxana che non ha mai potuto essere padrona della sua vita, che ha dovuto rassegnarsi ad un destino che non si è scelta, nel finale Letizia dice di non poter riuscire a sopportare la sua sorte e Oxana le risponde: “Io posso aiutarti, Signora, a fare questo”.
Ecco, a me sono venuti i brividi su quella battuta. E’ difficile spiegare perché ma ci provo.
Oxana è il simbolo di tante donne e uomini che non possono scegliere, che amano e soffrono, proprio come me ma loro non possono sognare, non possono sperare e questo è atroce, amano i loro figli e, per questo amore, sono costretti a stare lontani per dare loro un futuro che sperano migliore.
Io, che ieri sera avevo accanto la mia adorata FG, ho pensato a tutti quei genitori che non hanno la mia fortuna e ho anche pensato a mia madre, che è anziana, che brontola proprio come Letizia perché si sente sola. Ho provato anche un po’ di vergogna perché mi sono resa conto che io ho la mia famiglia vicino, ho un lavoro che ho scelto, ho potuto prendere decisioni ed essere libera mentre tanti altri tutto questo non ce l’hanno.
Il dramma scritto da Cristina Comencini mi ha coinvolto totalmente, non era una storia, magari affascinante ma inventata, era la vita, dura, cruda e crudele di uomini e donne in balia di un destino che loro non hanno potuto scegliersi.

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