In questi giorni ho assistito mia mamma che ha subito un piccolo intervento.
Ero un po’ preoccupata perché mia mamma ha un’ età un po’ avanzata, temevo che si stressasse, che potesse avere un po’ di depressione.
Potevo fare a meno di preoccuparmi: mia mamma è un vulcano! La sera siamo tornate a casa e si è preparata la cena da sola, si fa le medicazioni da sé, la mattina dopo mi ha preparato perfino il caffè.
Certe volte, per strada o in autobus, guardo la gente giovane e vedo il nulla: gente con gli occhi morti, facce che non manifestano un pensiero. Poi penso a mia mamma e ad altri grandi vecchi e faccio gli inevitabili confronti.
Certo, non tutti i giovani sono spenti, le mie figlie ed i loro amici sono pieni di interessi, hanno mille iniziative, sono ricchi dentro.
Come i “Vecchi”. Penso, ad esempio, a Franca Valeri che alla veneranda età di novant’anni, ieri sera, ci ha incantati con due ore di recitazione da brivido, a Paolo Poli che ha ottant’anni ed ancora si scatena sulla scena. Penso ai grandi “Vecchi” del teatro: Adriana Asti, Giuliana Lojodice, Rossella Falck, Gianrico Tedeschi, Arnoldo Foà e tanti altri che ancora ci fanno sognare. La FG, che è intelligentissima, quando organizzo la nostra stagione teatrale, mi dice:” Mamma, scegli spettacoli con i “Vecchi” che i giovani fanno pietà”.
Penso a Margherita Hack e alla Signora I., la mia professoressa di Latino e Greco del Liceo, che a novantun anni sa ancora sostenere una conversazione briosa ed interessantissima con una ragazza di ventitré e mi dico: “ I veri giovani sono loro!”
Io spero di non vivere così a lungo ma,se proprio devo, voglio essere come questi “Grandi Vecchi”, piena di entusiasmo, curiosa del mondo, scatenata nel godermi la vita, fino all’ultimo istante.
Ero un po’ preoccupata perché mia mamma ha un’ età un po’ avanzata, temevo che si stressasse, che potesse avere un po’ di depressione.
Potevo fare a meno di preoccuparmi: mia mamma è un vulcano! La sera siamo tornate a casa e si è preparata la cena da sola, si fa le medicazioni da sé, la mattina dopo mi ha preparato perfino il caffè.
Certe volte, per strada o in autobus, guardo la gente giovane e vedo il nulla: gente con gli occhi morti, facce che non manifestano un pensiero. Poi penso a mia mamma e ad altri grandi vecchi e faccio gli inevitabili confronti.
Certo, non tutti i giovani sono spenti, le mie figlie ed i loro amici sono pieni di interessi, hanno mille iniziative, sono ricchi dentro.
Come i “Vecchi”. Penso, ad esempio, a Franca Valeri che alla veneranda età di novant’anni, ieri sera, ci ha incantati con due ore di recitazione da brivido, a Paolo Poli che ha ottant’anni ed ancora si scatena sulla scena. Penso ai grandi “Vecchi” del teatro: Adriana Asti, Giuliana Lojodice, Rossella Falck, Gianrico Tedeschi, Arnoldo Foà e tanti altri che ancora ci fanno sognare. La FG, che è intelligentissima, quando organizzo la nostra stagione teatrale, mi dice:” Mamma, scegli spettacoli con i “Vecchi” che i giovani fanno pietà”.
Penso a Margherita Hack e alla Signora I., la mia professoressa di Latino e Greco del Liceo, che a novantun anni sa ancora sostenere una conversazione briosa ed interessantissima con una ragazza di ventitré e mi dico: “ I veri giovani sono loro!”
Io spero di non vivere così a lungo ma,se proprio devo, voglio essere come questi “Grandi Vecchi”, piena di entusiasmo, curiosa del mondo, scatenata nel godermi la vita, fino all’ultimo istante.
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