Poi arriva il venerdì e allora mi riposo. Quasi sempre.
Questo fine settimana è stato piuttosto, come dire, dinamico.
Venerdì, Feltrinelli ci ha inviato il messaggino che dichiarava la disponibilità di alcuni testi necessari alla FG per i suoi studi.
L’instancabile FG (instancabile riguardo allo studio, per il resto nata stanca) ha deciso di andare a prenderseli, nonostante che la libreria non sia vicina a casa nostra e che ci fosse lo sciopero dei mezzi pubblici. La FG mi ha invitato ad unirmi a lei ed io, che amo camminare, ho accettato.
Devo dire che entrambe abbiamo provato una deliziosa sensazione di superiorità e benessere nel camminare placidamente, mentre la gente imprigionata nel traffico diabolico, consueto quando a Roma i mezzi pubblici si fermano, strombettava isterica.
E’ stata una gradevole passeggiata ma faceva caldo e la strada era tanta, mi sono stancata parecchio e dopo ho anche dovuto stirare una montagna di panni.
In serata siamo andate a vedere on balletto bellissimo, una rivisitazione modernissima delle quattro stagioni di Vivaldi.
Ieri sono venuti i serrandisti a cambiarmi gli avvolgibili di tutte le finestre.
Una fatica bestiale: ho steso teli di plastica ovunque per salvare il mobilio dalla polvere, io però non poteno avvolgermi nella plastica e così sono stata in apnea per tutta la giornata, causa allergia. E meno male che sto sotto antistaminici, altrimenti ieri sarei finita al Pronto soccorso!
Alle quattro e mezza, gli operai hanno finito e ho cominciato io: doppio giro di spazzatura e spolveratura ed accurato lavaggio dei pavimenti. Alle nove, stremata, mi sono addormentata.
Stamattina ho fatto un nuovo giro di pulizie per eliminare la polvere residua e poi mi sono data al giardinaggio, diciamo così, ho sistemato i quattro vasi di fiori che ornano il mio mini balcone.
Adesso basta. Dopo aver pubblicato questo post voglio passare un pomeriggio di riposo, anche perché domani comincia un’altra settimana piena di cose da fare ed io non sono un robot ma una signora alla fine della mezza età, piena di acciacchi e tanto, tanto stanca.
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