Loro studiano in soggiorno circondate da libri, appunti, computer, biscotti, patatine, bevande varie e sigarette, tante sigarette, troppe.
Questa mattina presto la FG è apparsa in cucina mentre io stavo sistemando i capellini nel barattolo.
Dovete sapere che la FG, al contrario di Gian Burrasca, adora la minestra di capellini, ne mangia quantitativi industriali e a casa ce n’è sempre una buona scorta.
Mentre travasavo i capellini dalla busta nel barattolo, alcuni frammenti sono caduti a terra ma non me ne sono preoccupata perché, al termine della delicata operazione, avrei spazzato tutta la casa e quindi anche la cucina.
La FG, invece, si è chinata a terra e ha cominciato a raccogliere i frammenti di capellini. Le ho detto di lasciar perdere ma a questo punto la FG si è trasformata: è diventata Cicerone.
Sì, proprio lui, il grande oratore romano e, come lui, ha iniziato a declamare un’orazione degna della prima Catilinaria. Avete presente il celeberrimo “Quo usque tandem, Catilina, abuteris patientia nostra”?
Beh, lei ha fatto più o meno lo stesso, ha attaccato così:” Mamma, il capellino è malvagio, infido, dissimulatore, si nasconde negli angoli bui, si attacca ai tappetini, si infila nelle pantofole…” e via di seguito, mentre proseguiva implacabile la caccia ai pezzetti che mi erano caduti. Li ha raccolti tutti e ha concluso la sua orazione contro il capellino con queste parole:” L’unico capellino buono è il capellino cotto, preferibilmente in un buon brodo di carne!”, poi se ne è andata a prepararsi per l’arrivo delle sue amiche.
Un sabato mattina, un sabato mattina come tanti, a casa mia.
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