Pensavamo di aver toccato il fondo… no, non sto parlando di
politica, anche se, dopo le ultime notizie su possibili future candidature,
l’espressione è funereamente calzante.
Io e la FG pensavamo di aver toccato il fondo in ambito pubblicitario…
e invece no!
Noi la pubblicità non la guardiamo bovinamente per lasciarci
convincere ad acquistare, per noi la pubblicità è una forma di comunicazione da
studiare ed analizzare con criteri di tipo filologico, soco-linguistico ed
estetico.
Rarissimamente ci imbattiamo in spot belli, graficamente
eleganti, corredati da musiche adeguate, in genere reclamizzano prodotti
francesi.
Ogni tanto ci imbattiamo in alcune serie divertenti e
gradevoli, quali quelle di Aldo, Giovanni e Giacomo o quelle surreali e
deliziose di Neri Marcorè.
Molto più spesso, direi nella maggior parte dei casi, le
pubblicità sono banali, con slogan pedestri, musiche (meglio dire rumori)
assordanti e frastornanti, immagini deprimenti di fanciulle dall’occhio spento
o maschioni palestrati dappertutto tranne che nel cervello. I messaggi che
arrivano al telespettatore sono: “Compra e non pensare, soprattutto Non
pensare”.
Gli spot che io odio di più sono quelli delle schifosissime
gomme da masticare. Se mai diventassi Presidente del Consiglio farei un decreto
per dichiararle fuori legge.
Io e la FG pensavamo di aver toccato il fondo con le
pubblicità degli assorbenti, dove fanciulle mononeuroniche esaltano le qualità
dei suddetti prodotti ricorrendo a metafore quali:”palloncino rosso” ed amenità
simili. Anche le gentili signore che si confidano i vantaggi di usare
assorbenti contro l’incontinenza sono parecchio deprimenti (a proposito, per
chi non lo sapesse: anche i maschi soffrono di questo disturbo ma di loro nella
pubblicità non c’è traccia). Abbiamo assistito sgomente allo spot della
fanciulla che confida alla madre, quasi fosse un segreto orripilante, il
prurito intimo che può essere sconfitto da una cremina miracolosa, o da lavande
usate da tre amiche sceme ma i pubblicitari devono ritenerci tutte sceme se
fanno comparire più volte la scritta “Non bere” durante lo spot!
Io e la FG ci siamo sbagliate e di grosso: altro che fondo!
In questo periodo alla TV vengono reclamizzati … dei
clisteri! Eh già, compare una tipa che
dice di non poterne più, che deve liberarsi… sembra che stia parlando
con un amico o magari con lo psicologo e invece poi si viene a sapere che
soffre di stitichezza. E, come al solito, è una donna! Si vede che i maschi in
bagno ci vanno regolarmente.
Quando ero piccola c’era Carosello, mi divertivo a vederlo,
gli spot spesso erano firmati da grandi registi ed interpretati da grandi
attori.
Anche a Carosello c’era la pubblicità di un lassativo ma era
deliziosamente discreta, l’attore che pubblicizzava il prodotto ne diceva il
nome e poi aggiungeva sorridendo:”Basta la parola!”
Invece oggi per commentare la pubblicità una parola sola non
basta proprio… ce ne vogliono parecchie di parole e, soprattutto, di parolacce!
2 commenti:
Professoressa,Lei è un Mito!
Sto ancora morendo dalle risate dopo aver letto il suo post! Purtroppo anche noi a casa notiamo spesso la stupidità di molte pubblicità e questa del clistere ci ha lasciato senza parole!!! Per fortuna non siamo tutti "pecore" pronte a farsi "infinocchiare" dalla pubblicità,ma il fatto che quest'ultima stia degenerando sempre più dovrebbe far riflettere....Dietro uno spot ci sono individui che passano la loro vita a studiare le abitudini delle persone,il modo di pensare,vestirsi,parlare etc etc....allora siamo noi per primi che stiamo degenerando? La saluto cordialmente. Giusy Fioretto
Cara Giusy,
grazie per il commento.
Certo le pubblicità rispecchiano la società ma, anche, la modificano, indirizzandola verso bisogni indotti sempre nuovi, altrimenti le ditte non venderebbero. E' ovvio che una società di idioti è più facilmente manipolabilegli stupidi non pensano, gli fai comprare quel che vuoi, li fai votare per te, li condizioni come vuoi.
Sta a noi essere intelligenti per non farci fregare, lo studio è un ottimo "vaccino" in questo senso.
Ciao
Tess
Posta un commento