In letteratura i cattivi esistono per una precisa ragione:
per giustificare la presenza e l’agire dei buoni. Senza i cattivi cosa
farebbero mai i buoni?
Pensateci: senza Gambadilegno e Macchia Nera, Topolino non
sarebbe nessuno, come potremmo divertirci con zio Paperone se non ci fosse la
Banda Bassotti? E Luky Luke potrebbe esistere senza i fratelli Dalton?
Quando pensiamo a Jean Valjean, ci vengono subito in mente
Javert e la perfida Tenardier, se diciamo Harry Potter la mente va subito a
Voldemort e a Malfoy.
Insomma, nei libri, nelle storie, c’è un equilibrio tra bene
e male, talvolta il male vince ma, più spesso, è il bene a trionfare.
Nella realtà, nella Storia, quella vera, le cose vanno
diversamente: i buoni sono pochi e perdono quasi sempre, i malvagi, i
furbastri, i ladroni vincono quasi sempre e quasi dovunque.
O almeno, questa è la mia impressione, potrei anche
sbagliarmi, chissà? Se mi guardo intorno mi sembra di vedere soltanto disonestà,
arroganza ed ignoranza, a tutti i livelli: per strada, in autobus negli uffici,
in classe, in televisione.
Un esempio? Prendiamo la politica italiana: tra non molto
dovremo andare a votare ed io non so proprio chi scegliere. Tra i fratelli
Dalton, la Banda Bassotti, Macchia Nera e Gambadilegno, voi a chi darete la
preferenza?
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