Per Natale vi regalo un post divertente, almeno
spero, di questi tempi motivi9 per sorridere ce ne sono proprio pochi, magari
uno ve lo do io. Auguri a tutti.
Ebbene sì, eccomi di nuovo a voi con un’ altra
variante delle mitiche nonnette: stavolta studieremo quelle che vanno dal
parrucchiere.
Spesso, quando vado a tagliarmi i capelli, mi
capita di trovare nel negozio del parrucchiere delle nonnette.
In questo caso, io mi metto buona e zitta sulla mia
poltrona e osservo, spettatrice di uno spettacolo mai noioso, spesso piuttosto
affascinante.
Le nonnette che vanno dal parrucchiere sono di
vario formato: magre, grasse, alte o basse, tutte chiedono al valente
artigiano, per prima cosa: la Permanente. La Permanente è un trattamento dei
capelli con sostanze chimiche di vario tipo, in genere alquanto aggressive, che
permette al capello di essere arricciato e di tenere la piega. Il trattamento
richiede un tempo di posa piuttosto lungo ma questo non scoraggia le nonnette,
se mai, anzi, glielo rende ancor più simpatico e fra poco capirete perché.
L’altra operazione che le nonnette pretendono dal
maestro dei capelli è la coloritura. Riguardo al colore, possiamo individuare
due tipologie di nonnette: Tipologia A: nonnetta che ha accettato il fatto che
i suoi capelli sono ormai canuti e desidera solo il trattamento antigiallo
all’indaco che, effettivamente, cancella la triste sfumatura gialliccia ma
trasforma la nonnetta in una specie di anziana fata turchina. Tipologia B: le
nonnette di questo secondo gruppo non si arrendono, i loro capelli non saranno
mai bianchi, di qualunque colore, anche il più improbabile: biondo Marilin,
Nero ala di corvo, tutte le sfumature del rosso ma bianchi mai!
Mentre il parrucchiere lavora, le nonnette
chiacchierano, tanto, a lungo, per questo adorano permanenti e tinture, più il
trattamento dura più loro chiacchierano.
Di che parlano?
Gli argomenti delle nonnette sono normalmente
quattro:
Primo: I nipoti. Le nonnette hanno dei nipoti
fantastici, bravissimi, simpaticissimi, campioni nello sport e nella vita.
Peccato che le nonnette non siano proprio oggettive nei loro giudizi!
Secondo: Televisione e personaggi. Le nonnette
passano un tempo mostruoso davanti alla televisione e leggono i rotocalchi,
sanno tutto delle loro dive preferite: matrimoni, nascite, divorzi e via
discorrendo. E ciascuna ha le sue preferenze. Se capitano nello stesso momento dal
parrucchiere due nonnette, una fan della Clerici e una di quella che fa la
cucina su La7, lo scontro è assicurato: meglio di un derby calcistico, senza
esclusioni di colpi!
Terzo: Malanni. Le nonnette sono vere enciclopedie
mediche, sanno tutto sui loro molteplici malanni, descrivono minuziosamente i
sintomi, formulano diagnosi degne di primari con ventennale esperienza medica,
si lanciano senza timori nella predizione di prognosi, consigliano rimedi che
vanno dal decotto della nonna alla più fantascientifica medicina nucleare.
Anche in questo campo, si può assistere a veri e propri derby, quando le
possibilità di cura sono molteplici.
Quarto: Cemeterial gossip. E qua si tocca il top!
Argomento principe, in assoluto il preferito delle nonnette, il ricordo di
coloro che furono non può mancare in una seduta dal parrucchiere! In genere le
nonnette abitano in zona, frequentano la stessa parrocchia, conoscono tutti ma
proprio tutti, anche quelli che non hanno mai conosciuto loro! Si parte con
l’elenco dei morti recenti, le nonnette se li scambiano, come fanno i ragazzini
con le figurine. Quando l’elenco è completo, le esimie signore, dopo aver
descritto con dovizia di particolari, spesso raccapriccianti, l’evento
luttuoso, passano all’esame della vita dei trapassati, ne ricordano le virtù e
i vizi, ripercorrono episodi lontani e recenti che sostengano il loro giudizio,
quindi rivolgono la loro attenzione ai sopravvissuti: descrivono il
comportamento di parenti ed amici ai funerali, si chiedono chi beneficerà di
eventuali eredità e cercano di congetturare circa l’entità dei lasciti.
Insomma, il parrucchiere può lavorare tranquillo mentre le vegliarde
spettegolano.
Lui, l’artista della messa in piega, lo scultore
con pettine e spazzola, fa il suo dovere: arriccia, liscia, tira, taglia,
regola e gonfia; le nonnette, che erano entrate in bottega con i loro quattro
capelli giallicci, sfibrati da vecchie permanenti e tinture, escono dopo tre
ore con vaporose testine ricciute, bianco-cilestrine o rosso diavolesse, felici
e soddisfatte, per il lavoro del parrucchiere e con la consapevolezza di aver
bene impiegato il loro tempo.
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