Il naso di Cyrano: Le nonnette dal parrucchiere

domenica 23 dicembre 2012

Le nonnette dal parrucchiere



Per Natale vi regalo un post divertente, almeno spero, di questi tempi motivi9 per sorridere ce ne sono proprio pochi, magari uno ve lo do io. Auguri a tutti.
Ebbene sì, eccomi di nuovo a voi con un’ altra variante delle mitiche nonnette: stavolta studieremo quelle che vanno dal parrucchiere.
Spesso, quando vado a tagliarmi i capelli, mi capita di trovare nel negozio del parrucchiere delle nonnette.
In questo caso, io mi metto buona e zitta sulla mia poltrona e osservo, spettatrice di uno spettacolo mai noioso, spesso piuttosto affascinante.
Le nonnette che vanno dal parrucchiere sono di vario formato: magre, grasse, alte o basse, tutte chiedono al valente artigiano, per prima cosa: la Permanente. La Permanente è un trattamento dei capelli con sostanze chimiche di vario tipo, in genere alquanto aggressive, che permette al capello di essere arricciato e di tenere la piega. Il trattamento richiede un tempo di posa piuttosto lungo ma questo non scoraggia le nonnette, se mai, anzi, glielo rende ancor più simpatico e fra poco capirete perché.
L’altra operazione che le nonnette pretendono dal maestro dei capelli è la coloritura. Riguardo al colore, possiamo individuare due tipologie di nonnette: Tipologia A: nonnetta che ha accettato il fatto che i suoi capelli sono ormai canuti e desidera solo il trattamento antigiallo all’indaco che, effettivamente, cancella la triste sfumatura gialliccia ma trasforma la nonnetta in una specie di anziana fata turchina. Tipologia B: le nonnette di questo secondo gruppo non si arrendono, i loro capelli non saranno mai bianchi, di qualunque colore, anche il più improbabile: biondo Marilin, Nero ala di corvo, tutte le sfumature del rosso ma bianchi mai!
Mentre il parrucchiere lavora, le nonnette chiacchierano, tanto, a lungo, per questo adorano permanenti e tinture, più il trattamento dura più loro chiacchierano.
Di che parlano?
Gli argomenti delle nonnette sono normalmente quattro:
Primo: I nipoti. Le nonnette hanno dei nipoti fantastici, bravissimi, simpaticissimi, campioni nello sport e nella vita. Peccato che le nonnette non siano proprio oggettive nei loro giudizi!
Secondo: Televisione e personaggi. Le nonnette passano un tempo mostruoso davanti alla televisione e leggono i rotocalchi, sanno tutto delle loro dive preferite: matrimoni, nascite, divorzi e via discorrendo. E ciascuna ha le sue preferenze. Se capitano nello stesso momento dal parrucchiere due nonnette, una fan della Clerici e una di quella che fa la cucina su La7, lo scontro è assicurato: meglio di un derby calcistico, senza esclusioni di colpi!
Terzo: Malanni. Le nonnette sono vere enciclopedie mediche, sanno tutto sui loro molteplici malanni, descrivono minuziosamente i sintomi, formulano diagnosi degne di primari con ventennale esperienza medica, si lanciano senza timori nella predizione di prognosi, consigliano rimedi che vanno dal decotto della nonna alla più fantascientifica medicina nucleare. Anche in questo campo, si può assistere a veri e propri derby, quando le possibilità di cura sono molteplici.
Quarto: Cemeterial gossip. E qua si tocca il top! Argomento principe, in assoluto il preferito delle nonnette, il ricordo di coloro che furono non può mancare in una seduta dal parrucchiere! In genere le nonnette abitano in zona, frequentano la stessa parrocchia, conoscono tutti ma proprio tutti, anche quelli che non hanno mai conosciuto loro! Si parte con l’elenco dei morti recenti, le nonnette se li scambiano, come fanno i ragazzini con le figurine. Quando l’elenco è completo, le esimie signore, dopo aver descritto con dovizia di particolari, spesso raccapriccianti, l’evento luttuoso, passano all’esame della vita dei trapassati, ne ricordano le virtù e i vizi, ripercorrono episodi lontani e recenti che sostengano il loro giudizio, quindi rivolgono la loro attenzione ai sopravvissuti: descrivono il comportamento di parenti ed amici ai funerali, si chiedono chi beneficerà di eventuali eredità e cercano di congetturare circa l’entità dei lasciti. Insomma, il parrucchiere può lavorare tranquillo mentre le vegliarde spettegolano.
Lui, l’artista della messa in piega, lo scultore con pettine e spazzola, fa il suo dovere: arriccia, liscia, tira, taglia, regola e gonfia; le nonnette, che erano entrate in bottega con i loro quattro capelli giallicci, sfibrati da vecchie permanenti e tinture, escono dopo tre ore con vaporose testine ricciute, bianco-cilestrine o rosso diavolesse, felici e soddisfatte, per il lavoro del parrucchiere e con la consapevolezza di aver bene impiegato il loro tempo.

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