L’ insegnamento dell’ italiano per studenti stranieri
Premessa
L’ arrivo nelle scuole italiane di studenti
provenienti da altri Stati ha reso necessario, secondo quanto sancito dalla
Costituzione dello Stato italiano in materia di diritto all’istruzione,
istituire percorsi di apprendimento della lingua italiana come seconda lingua.
Tali percorsi, oltre all’ obiettivo di insegnare la
nostra lingua ai ragazzi provenienti da altri Paesi, ha anche quello di
favorire un corretto inserimento nella scuola e un interscambio con gli
studenti italiani che arricchisca tutti sul piano culturale.
Curricolo
Il curricolo relativo all’ apprendimento della
lingua italiana viene predisposto tenendo conto del grado di alfabetizzazione
dell’ allievo, delle sue conoscenze della nostra cultura e delle nostre usanze,
degli strumenti conoscitivi in suo possesso.
Pertanto la prima fase del lavoro è impostata a
rilevare, per quanto possibile, i livelli di partenza mediante colloqui nelle
lingue comuni al docente e all’ alunno e/o situazioni comunicative non verbali.
Allievi provenienti da altre Nazioni, parlanti la
lingua dell’ alunno nuovo arrivato, se già presenti in Italia da qualche tempo,
si rivelano un prezioso aiuto per l’ insegnante e possono fungere da
interpreti.
Fondamentale per il docente è in questa fase la
consultazione di un vocabolario bilingue come strumento comunicativo di base.
Il curricolo prevede, in ogni caso, due percorsi:
uno viene svolto in classe, insieme agli allievi italiani, l’ altro viene
sviluppato individualmente o in piccoli gruppi.
Lavoro in classe
Il lavoro in classe ha come obiettivi:
1.
l’ inserimento dell’ alunno,
2.
la sua socializzazione con i coetanei,
3.
lo scambio di esperienze culturali.
L’ inserimento dell’ alunno deve avvenire
gradualmente e senza forzature. Spesso l’ allievo straniero è in Italia da poco
tempo, ha lasciato nella sua patria amici e parenti, si sente sperduto e ha
paura di non essere ben accetto.
L’ insegnante dovrà trasmettere sicurezza e affetto,
si sforzerà di placare le ansie e le paure facendo comprendere all’ allievo che
egli potrà imparare e progredire per gradi e con l’ aiuto di insegnanti e
compagni di classe.
Il compito di favorire la socializzazione è molto
delicato. Ogni ragazzo ha un suo carattere, più o meno aperto agli altri, ha
modi di leggere la realtà e comportamenti differenti, usanze specifiche.
Gli adolescenti non sempre sono in grado di capire e
accettare gli altri nella loro diversità. E’ compito dell’ insegnante preparare
gli allievi italiani ad accogliere i compagni di altre Nazioni nel rispetto
della loro cultura e a stimolare in questi ultimi la comprensione e il rispetto
per il nostro modo di vivere.
Lo scambio di informazioni sia linguistiche che
culturali in genere è fondamentale per raggiungere questi obiettivi.
Le strategie sono diverse, si può partire con il
nominare in italiano e nella lingua dell’ alunno non italiano oggetti di uso
quotidiano, ambienti, animali, squadre di calcio, ecc., si può ricorrere a
linguaggi non verbali come il disegno, le fotografie, il mimo, si può usare una
lingua straniera conosciuta da tutti gli allievi.
Il docente può affiancare all’ allievo non italiano
un alunno italiano che aiuti e guidi il nuovo arrivato ad orientarsi.
Progredendo nella conoscenza della lingua, l’ alunno
proveniente da un altro Paese conquisterà sempre maggiore autonomia e sarà in
grado di lavorare da sé.
E’ necessario non snaturare il giovane proveniente
da un’ altra Nazione, egli deve poter conservare la propria identità culturale
e deve sentirla rispettata dagli altri così come deve saper rispettare l’
identità culturale altrui.
Lavoro individuale
Il lavoro individuale viene sviluppato in orario
scolastico al di fuori del gruppo classe.
L’ allievo (o gli allievi) lavora con un docente di
lingua italiana che usa un approccio linguistico per l’ insegnamento di una
lingua straniera.
Gli obiettivi sono:
1.
Apprendere il lessico di base
2.
Saper pronunciare correttamente
3.
Apprendere i concetti base della grammatica.
Per l’ apprendimento del lessico italiano si parte
dall’ osservazione dell’ ambiente e degli oggetti che vengono nominati e
scritti in lingua italiana e si fa uso del dizionario bilingue.
Si possono usare facili libri per bambini, fumetti,
cartoni animati, disegni e immagini varie. Gradualmente il vocabolario verrà
arricchito con parole nuove e sinonimi di parole già apprese.
Per l’ apprendimento della pronuncia corretta l’
alunno sarà chiamato a ripetere, anche più volte, le parole pronunciate dal
docente. Il docente avrà cura di pronunciare lentamente i termini nuovi. E’
utile anche fare ricorso alla lettura ad alta voce di brevi frasi e testi
semplici.
Le regole della grammatica saranno estrapolate dall’
apprendimento ed uso del linguaggio familiare quotidiano e schematizzate in
modelli di facile comprensione. E’ utile la ripetizione di frasi-esempio e la
costruzione di semplici dialoghi, l’ uso del computer con il correttore
ortografico.
Lavoro in classe ed individuale
L’ alunno proveniente da un altro Paese deve essere
informato circa le regole che sono in vigore nel nostro, sia quelle scolastiche
che quelle generali necessarie alla convivenza civile; deve saper lavorare in
gruppo, portando il suo contributo a seconda delle sue capacità e possibilità,
sarà compito dell’ insegnante inserirlo in un gruppo di lavoro in cui egli
possa sentirsi a suo agio e nel quale possa lavorare con l’ aiuto dei coetanei
e dell’ insegnante, se non è in grado di offrire contributi nella nostra lingua
può occuparsi delle immagini da inserire in una ricerca, offrire contributi in
una lingua straniera comune, può impostare il lavoro al computer ecc..
Relativamente al metodo di studio di discipline
diverse dall’ italiano è consigliabile utilizzare testi facilitati, ad esempio
testi della scuola elementare che utilizzano un linguaggio più semplice.
L’alunno dovrà tradurre, con l’aiuto del dizionario bilingue, il testo
dall’italiano nella sua lingua madre, riassumerlo estrapolando le informazioni
essenziali e, infine, tradurre in italiano il riassunto e saperlo ripetere
oralmente. E’ un lavoro complesso e lungo ma in genere dà buoni risultati e in
breve tempo l’ allievo acquisisce competenze linguistiche tali da permettergli
di comprendere il testo senza ausilio del vocabolario e di ripeterlo oralmente.
Regola fondamentale
Il docente, al di là dei suoi compiti di insegnante
di lingua italiana, deve ricordare che è indispensabile un approccio personale
con l’ allievo che lo faccia sentire
rispettato nella sua identità personale che lo rassicuri e lo incoraggi a
superare le inevitabili difficoltà e lo stimoli ad apprendere e a relazionarsi
con gli altri.
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