Ieri sera, con la Fi e alcuni amici, sono andata a sentire
un concerto di Jazz.
In particolare i gruppi che si
sono esibiti hanno suonato brani di Jazz manouche, “quello stile musicale melodico
cadenzato
in cui trovano la massima espressione gli strumenti a
corda (chitarre, bassi, violini...),
tipico delle band tzigane.
Questo genere musicale trae la sua origine dall'irripetibile esperienza
artistica del chitarrista Django
Reinhardt, che ne è considerato l'ideatore e il suo massimo
esponente: egli ha reso possibile l'unione tra l'antica tradizione musicale
zingara del ceppo dei Manouches
e il jazz americano.”
La citazione l’ho presa pari pari
da wikipedia, io non sono un’esperta di Jazz, in genere ascolto musica
sinfonica ed operistica ma alcune forme di Jazz mi piacciono, soprattutto
quello classico americano degli inizi.
Ieri sera ho sperimentato l’ascolto
del manouche e mi è piaciuto molto.
Miraldo Vidal e i suoi sono stati bravissimi, Angelo Debarre suonava
la chitarra da dio: le dita volavano e il ritmo travolgeva.
Quello che mi ha affascinato di
più sono stati i momenti nei quali Debarre e il clarinettista Lo Piccolo
dialogavano tra loro, chitarra e clarinetto se l’intendevano a meraviglia,
divertendosi e divertendoci alla grande.
Insomma, due ore di ottima
musica, anche se per me un po’ insolita, che mi sono goduta con grande piacere.
Unica nota stonata: una parte del
pubblico che, invece di attendere la fine dell’esecuzione per applaudire,
urlava e batteva le mani mentre i maestri suonavano, disturbando il mio ascolto.
Purtroppo siamo in Italia e queste cose uno deve aspettarsele!!
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