Cat è a Roma e, come al solito,
abbiamo organizzato un programma vacanziero piuttosto pieno.
Abbiamo cominciato con una
passeggiata piacevolissima in viale Libia e ci siamo divertite ad osservare le
vetrine dei bei negozi, semideserti causa crisi, che fiancheggiano la strada; non è mancato un
pizzico di suspence quando, davanti alla filiale di una banca, sono arrivate a
sirene spiegate le volanti della polizia: c’era una rapina in corso, io e Cat
ci siamo allontanate subito mentre il resto della gente, con totale
irresponsabilità era ferma a riprendere con il cellulare la scena: una banda di
perfetti deficienti, roba da isola degli idioti e similari!
Lo scambio dei regali è avvenuto
a casa di mamma, con le figlie e nostro fratello e relativa moglie.
Io ho ricevuto parecchie cose,
più che altro sciarpe e profumi ed anche un Babbo Natale di peluche, molto
carino.
Ieri siamo andate a teatro,
dovevamo vedere una commedia di Eduardo, recitata da Luca De Filippo ma, per un
malore del capocomico, la commedia è stata sostituita con un’improponibile
dramma che si intitolava “Parole incatenate” recitato da cani che si credevano
attori! Però noi ci siamo divertite lo stesso: primo perché abbiamo cenato
ottimamente al Bistrot del Quirino e poi perché ci siamo scatenate a criticare
la commedia.
Oggi, invece, è stato tutto
delizioso: insieme alle figlie, siamo state al Palazzo delle Esposizioni, abbiamo
visitato una mostra sulle Transavanguardie degli anni 70 del Novecento, un’arte
difficile, sperimentale, filosofica e, in parte, ideologica, piena di speranze
che poi sono state tradite dalla politica e dal potere economico, lka nostra
giovinezza, insomma.
Poi ci siamo immerse nella
seconda mostra: la pubblicità di cibi e non nell’Italia dagli anni 50 agli anni
70: manifesti e oggettistica che ci hanno scatenato una tempesta di nostalgia:
dal formaggino Mio alla Coca Cola, dal Trim alla Nutella, dal Go Go Bialetti al
Moplen, noi ci siamo cresciute con quelle cose, è stato come fare un viaggio
nella memoria della nostra infanzia, adolescenza e giovinezza. Cat era un po’
triste, sentiva il sapore delle cose perdute, io no, ho ripercorso quella
storia con gli occhi disincantati della storica che è in me e mi sono
divertita, tra l’altro, alcune di quelle pubblicità erano dei veri capolavori.
Dopo un delizioso pranzo, gustato
all’Open Colonna (tra le varie squisitezze, sottolineo una zuppa di ceci
favolosa!), abbiamo visitato la terza mostra: fotografie mozzafiato del National
geographic: immagini da tutto il mondo, da sotto gli oceani, dai vulcani, immagini
di animali e cose bellissime, in un trionfo di colori!
Poi, dopo un signor caffè da
Castroni, siamo andate al cinema a vedere “Philomena”, la struggente storia di
una madre che cerca il figlio che le fu tolto da piccolo, una prova d’attrice
magistrale per Judi Dench, grandissima!
Stasera sono
piuttosto stanca ma anche molto soddisfatta e non è finita: con la complicità
del cielo romano, sempre più azzurro e di un clima piuttosto pasquale che
natalizio, io e Cat abbiamo in programma ancora parecchie attività gratificanti
e una settimana intera per realizzarle!