Ieri mattina, accompagnata dalla
Fi, in veste di “Bastone della mia vecchiaia” nonché “Dispositivo di
Prevenzione Rovinose Cadute Materne”, ho partecipato al corteo di protesta
contro le dissennate iniziative e i demenziali provvedimenti economici di
renzi, volti ad affossare definitivamente questo sventurato Paese.
Gli organizzatori, CGIL e sigle
annesse, avevano come obiettivo di portare un milione di persone a Piazza
S.Giovanni a Roma. L’obiettivo è stato ampiamente raggiunto: la piazza si è
riempita quando la coda del corteo non era ancora partita. Tutte le strade
dalla stazione a Piazza S.Giovanni erano piene di bandiere rosse, di
striscioni, di palloncini e di gente, tanta gente.
Sono venuti da tutta Italia dalla
Val D’Aosta alla Sicilia, dal Sud Tirol alla Calabria, metalmeccanici, pubblico
impiego, pensionati, studenti.
Brillavano per la loro assenza
gli insegnanti (precari a parte ma neanche tanti), ce n’erano pochissimi e mal
riconoscibili perché sforniti di qualunque insegna. Forse un segnale che la
scuola pubblica in Italia è già definitivamente morta prima ancora che renzi
finisca di assassinarla.
C’erano tanti anziani, pensionati
ma anche gente che la pensione la vede ogni giorno più lontana. I più
combattivi sembravano proprio loro, i vecchi, nonnetti e nonnette che di
battaglie ne hanno fatte un bel po’, sono quelli che hanno conquistato i
diritti dei lavoratori e che adesso se li vedono scippati; sono molti che
magari sono andati a lavorare in fabbrica a tredici anni e che adesso vedono i
loro nipoti, magari laureati, restare disoccupati anche oltre i trent’anni o
cercare fortuna all’estero.
Eppure, nonostante la situazione
disperata, nei manifestanti non sembrava esserci angoscia, sulle facce della
gente c’era ancora voglia di lottare, qualche barlume di speranza (forse troppo
ottimistico), tanta solidarietà e un profondo rispetto per gli altri, per il
lavoro, per la propria dignità.
Non ho aspettato che parlassero i
capoccioni del sindacato, non mi interessava troppo sentire l’aria fritta che
ci propinano, mi è bastato guardare le facce della gente che mi circondava,
facce di lavoratori, facce oneste, le facce vere dell’Italia e poi, devo
confessarlo, dopo aver camminato da Piazza Esedra a San Giovanni ero veramente
stanca e mi faceva maledettamente male la schiena.
Sono anch’io ormai una nonnetta,
non ho più l’età per fare le manifestazioni!