Due settimane fa, come titolo del famigerato “Tema
del Lunedì” avevo dato come titolo: “Immagina di vivere nel futuro”.
I miei meravigliosi alunni ed alunne non amano
troppo il tema del Lunedì, lo considerano in genere un ingrato lavoro e, quasi
tutti, scrivono il meno possibile; credo che lo facciano la sera della domenica
in fretta e furia, sebbene io lo assegni il lunedì precedente e mi raccomandi
di non ridursi all’ultimo. Tant’è, quando il lunedì pomeriggio li correggo, mi
prende lo sconforto ma, anche se malfatti, i temi arrivano e servono comunque
per far esercitare le creature nella scrittura, attività che, come la lettura,
per taluni è ridotta all’indispensabile!
Ci sono però sempre delle eccezioni, con mia grande
gioia, a qualcuno il tema non dà poi così fastidio.
Lunedì scorso, correggendo i temi, ho trovato due
raccontini proprio fatti bene, quello che mi è piaciuto di più è che,
leggendoli, si capiva che l’autore e l’autrice si erano divertiti a farli!
Per premiare i due scrittori ho deciso di
pubblicare i loro lavori su questo Blog, il primo oggi e il secondo domenica
prossima.
Eccovi dunque il primo scritto; mi dispiace
soltanto che, essendo minorenni, per questioni di privacy, non posso pubblicare
per esteso il nome dell’autore del racconto di oggi e quello dell’autrice di
quello della prossima domenica, ma sono sicura che loro saranno comunque
orgogliosissimi di poter essere letti sul web!
Vita su Marte
La vita su Marte non è difficile perché è resa facile dai robot.
Mi alzo la mattina
alle otto meno dieci ma, veramente, sono pronto anche prima: alle sette il mio
letto si attiva e si sposta delicatamente fino ad arrivare in bagno dove un
sistema automatizzato mi lava e mi veste nel sonno e successivamente mi
sveglia.
Mangio un paio di
biscotti in pillole e prendo il mio tablet con tutti i libri all’interno.
Rischio di fare
tardi per l’accensione e la partenza del teletrasporto.
Per arrivare al
primo piano del grattacielo in cui vivo (nel quale ha sede il teletrasporto)
devo prendere l’ascensore.
Ci vorranno più di cinque minuti per arrivare
dal cinquecentosettantunesimo piano al primo.
Sono arrivato appena
in tempo dato che il teletrasporto parte fra un minuto.
Sono arrivato a
scuola dove ci fanno sedere alla nostra classe. Ogni classe è dotata di
connessione wi fi gratuita.
Le lavagne sono
state eliminate circa tre anni fa quando è stata inventata l’applicazione che
consente ai docenti di far vedere ciò che scrivono sul loro tablet su tutti
quelli dei loro studenti.
Dopo qualche ora di
lezione ci fanno uscire dalla scuola. Usare il teletrasporto per il ritorno è
impossibile perché la scuola lo ha vietato.
Potrei prendere la
rete di tubi sotterranea per tornare per tornare a casa ma ho deciso per una
strada più salutare: andrò a piedi.
Casa non dista molto
ma è meglio fare in fretta: ci vorrà più tempo per salire con l’ascensore di
quanto ce ne vorrà per arrivare al palazzo.
Non esistono più
strade asfaltate da quando, cinquantadue anni fa è subentrato l’obbligo di
eliminazione delle auto terrestri (cinque anni dopo l’invenzione delle macchine
volanti).
Arrivato a casa i
robot da cucina hanno preparato il pranzo.
Una volta fatti i
compiti guardo un po’ di olo-tv.
Oggi però il
programma è leggermente diverso: oggi è venerdì. E ogni anno, questo stesso
giorno, io e la mia famiglia facciamo una vacanza sulla terra.
La mia famiglia
possiede una speciale macchina volante che, se rifornita del giusto carburante,
è in grado di compiere un viaggio interplanetario e anche una piccola casa in
un piccolo paese sulla terra.
Quest’anno passeremo
il capodanno sulla terra: il tremila è alle porte e bisogna festeggiare. Per celebrarlo
papà ha affittato un proiettore 3D per proiettare immagini dei fuochi
d’artificio (dato che sono fuori produzione).
Sto per terminare
gli studi: mi diplomerò in elettronica e robotica applicata. Una volta finiti
gli studi ho un posto garantito come supervisore della produzione dei robot.
F. B.
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