
Non tutti i grandi sarti
dell’epoca erano adeguatamente rappresentati ma i modelli esposti erano
strepitosi: dai cappotti agli abiti da gran sera, era una gioia ammirare
tessuti, tagli, rifiniture. Alcuni erano ispirati all’arte del tempo, come un
soprabito che sembrava scolpito da Burri, gli abiti in bianco e nero, stile
optical o pop art. C’erano i mitici pigiami palazzo e gli abiti da cocktail, rigorosamente
neri, a tubino o con le gonne scampanate, i tailleurs di Valentino con le
giacchine alla vita, insomma, un tuffo nel passato e nella nostra giovinezza. A
Cat, faceva un po’ malinconia, ricordare il passato, a me no, per me quel tempo
è ormai storia e mi appartiene ma con distacco, come mi appartiene il Medioevo
o il Rinascimento, tempi lontani e vicini che posso osservare con l’occhio e
l’animo distaccato della studiosa.
Nessun commento:
Posta un commento