Leggo le dichiarazioni deliranti di salvini e degli altri cazzari come lui, sento le vecchie del quartiere lanciarsi in filippiche di stampo razzista, poi vado al centro Baobab e vedo ragazze italiane che smistano, riordinano, servono bicchieri di latte e due biscotti, gente di Roma che arriva con borse di cibo e vestiti. Vedo i migranti, uomini, donne, bambini, eritrei credo o somali o etiopi, non so, tutti magrissimi (ma che cavolo hanno scritto i giornali, chi ha detto che erano grassi e ben pasciuti?), ma con la schiena dritta di chi è consapevole della propria dignità, non abbassano gli occhi, ti guardano in faccia con la tranquilla certezza che la loro situazione non è colpa loro; qualcuno gioca con una palla, altri spazzano e lavano per terra, cercano di tenere pulito ed in ordine, uno mi prende la busta con le cose che ho portato, vuole aiutarmi e lo ringrazio, non so se comprende il mio grazie, forse capisce il mio sorriso.
Un
pensiero mi sboccia dentro e si fa strada, luminoso, nell'angoscia che ormai da
tanto tempo è compagna dei miei giorni: la gente vera, le persone giuste sono
tante, sono i migranti e quelli che li aiutano, sono loro che stanno mostrando
all'Europa e al mondo intero cosa vuol dire essere "civili". I
politici, italioti o europei, continuino a fare i pupazzi, chiudano le
frontiere, vadano a caccia dei voti dei burattini loro pari, non servirà a
nulla: la gente civile vincerà, ci vorrà tempo, tanto tempo, perché le
battaglie di civiltà ne richiedono molto ma alla fine la gente civile
realizzerà una società giusta nella quale ognuno verrà riconosciuto nella sua
dignità.
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