Il naso di Cyrano: Poesia d’Autunno

domenica 4 ottobre 2015

Poesia d’Autunno



Roma, in Ottobre, nonostante la sporcizia che invade le strade, il traffico reso ancor più infernale dagli scioperi, l’aspetto sciupato degli antichi palazzi, dà, decisamente, il meglio di sé.
Passeggiare per le strade del centro, lungo il Tevere, costeggiare  le chiese e visitare i giardini romani in Ottobre è un’esperienza unica.
Alle giornate grigie di pioggia si alternano giorni colorati di tutte le sfumature che vanno dal “flavus” del fiume al  rosso della vite americana, al marrone dorato delle foglie dei platani.
Certo, il turista che ammira cotanta bellezza rischia di essere travolto dai rivoli d’acqua che, non potendo defluire nelle fogne, intasate dalle bellissime foglie cadute e mai raccolte dagli scopini dell’azienda  municipale,  defluiscono, con giustificata violenza, tra le sue gambe.
Resta il fatto, incontestabile, che Roma ad Ottobre è la città più bella del mondo, dopo Firenze, ovviamente, che è la città più bella del mondo per tutto l’anno.
Anche i giorni grigi hanno fascino a Roma, quando piove sembra di ritornare al Seicento, agli anni grigi della Controriforma, alla santa inquisizione, a Giordano Bruno.
Quando piove a Roma si verifica, ormai da diversi anni uno strano fenomeno: due secondi prima che cada la prima goccia di pioggia sul dissestatissimo pavé capitolino, si materializzano i venditori ambulanti che esibiscono una ricchissima fornitura di ombrelli di varie misure e colori e di ponchos, le deliziose mantelle di plastica con cappuccio, anche queste coloratissime, che, se proteggono benissimo dalla pioggia, grazie al fatto che sono di tessuto impermeabile, fanno fare certe sudate che, alla fine, uno si sarebbe bagnato meno sotto l’acqua battente.
Mio marito era solito dire che quando piove, nei boschi spuntano i funghi e a Roma spuntano i venditori di ombrelli.
Tra tanti luoghi bellissimi, però, in Ottobre il più bello è casa mia. Ad Ottobre si tirano fuori le coperte, le copertine, le vestaglie di lana, le magliette con le maniche lunghe.
Casa mia non si colora d’autunno perché resta blu tutto l’anno ma quello che cambia è l’atmosfera, finalmente si possono chiudere le finestre e i doppi vetri tengono fuori i rumori lontani. Nell’ovattato silenzio, rotto soltanto, a mezzogiorno e alle sei della sera, dal diabolico, lunghissimo scampanio della chiesa vicina, dopo una demenziale giornata di lavoro, posso rilassarmi, avvolta in una delle mie copertine calducce, leggendo un libro in formato e-book o guardando un film o un documentario, sorseggiando un the caldo o una tisana dalla mia bella tazza decorata con tanti gufetti. E’ come stare in uno scrigno di velluto. Blu, ovviamente!

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