Sotto un cielo Della Robbia che
più azzurro non si può, con la Fi e Cat, ho trascorso questa vigilia di Pasqua
camminando per le vie di Roma, accompagnata dalla nostra sempre più brava
Alessandra sulle orme delle Cortigiane romane.
A partire da Vannozza Cattanei,
l’amante di papa Borgia, al quale diede quattro figli, seguendo le avventure di
Giulia Farnese e poi di Imperia, Fiammetta, la Fornarina e le tante altre che
vissero e talvolta fecero fortuna in una Roma dominata dai preti, dal potere
corrotto e dal malaffare.
Se non fosse che i potenti del
passato, a loro modo, erano grandi, colti, spesso mecenati che resero Roma
bella, chiamando artisti del calibro di Michelangelo, Giuliano da Sangallo,
Maderno, Bernini eBorromini, si potrebbe
dire che non è cambiato molto dal Rinascimento ad oggi, in realtà non c’è
confronto tra un papa Medici o un Della Rovere e i miserabili ladruncoli che
oggi siedono sulle poltrone del potere.
In una specie di rivista gossip
animata, abbiamo incontrato Cesare Borgia, Giulia Farnese e una cortigiana “da
candela”, come venivano chiamate le più umili, che ci hanno raccontato le loro
storie, facendoci un po’ sorridere ed un po’ rabbrividire e ricreando
l’atmosfera di un tempo passato con le sue ombre ed i suoi splendori, un tempo
sospeso tra la nebbia di un sogno e la crudezza della realtà.
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