Il naso di Cyrano: Juan les Pins e non solo

domenica 7 agosto 2016

Juan les Pins e non solo



Lunedì sono partita per la Costa azzurra con un volo Alitalia. Ormai non ho più paura di volare e me la so cavare piuttosto bene negli aeroporti. Il volo era in orario e non troppo pieno e, soprattutto, non cerano ragazzini urlanti!
In compenso c’era Catullo. Un gatto siberiano, bianchissimo, che ha viaggiato tranquillamente nel suo trasportino sulle gambe della sua padrona. Ogni tanto lanciava qualche sommesso miagolio ma per quasi tutto il viaggi si è comportato come un vero aristogatto!
Ad attendermi, a Nizza, c’era la Fg che, dopo un breve spuntino, mentre ero ancora corredata da regolare valigia più inseparabile beauty case (dove, peraltro, invece di prodotti cosmetici, sono usa trasportare devices elettronici e relativi caricatori), mi ha portato a visitare il Parc Phoenix, uno splendido giardino pieno di piante, animali, laghetti e fontane che zampillano danzando a suon di musica e statue.
A Juan, dove la Fg e il suo Ab si sono trasferiti, ho ammirato l’allestimento del loro nuovo appartamento, luminosissimo, arredato con mobili in legno chiaro o laccati di bianco, con tende bianche, ecrù o grigio azzurrato, un delizioso nido che la Fg sta creando con molto buon gusto.
Dopo aver disfatto la valigia, siamo andate ad Antibes per fare un po’ di shopping, “un po’” si fa per dire, ho comperato due prendisole, uyno per me ed uno per la Fg, dei regalini per Cat, la Fi e per Mamma.
La sera abbiamo cenato a casa anche con l’Ab che era tornato dal lavoro.
Martedì mattina siamo andate in spiaggia, ovviamente mi ero portata la crema a protezione cinquanta per evitare ustioni, in effetti, anche se sono stata tanto tempo al sole, non mi sono scottata, ho anche fatto il bagno nell’acqua limpidissima del golfo. Dopo uno squisito aperitivo a base di frutta e un pranzo costituito da fichi e prosciutto, siamo andate a visitare Haut de Cagne, la parte medievale di Cagne che si raggiunge attraverso strade tortuose e strettissime con un bus, guidato da un signore anziano che non dà troppa importanza alle pendenze proibitive e ai tornanti da brivido. Più che altro si aveva l’impressione di viaggiare a curvatura 5.4, sull’Enterprise guidata dalle versione ottantenne del capitano Kirk!
Mercoledì siamo tornate a Grasse dove ho messo a durissima prova le mie carte di credito, acquistando profumi e bagni schiuma deliziosi. Abbiamo anche visitato due mostre bellissime, una sulla Belle Epoque, con vasi di Gallé e Lalique da far impazzire ma anche con tanti altri oggetti ed arredi affascinanti. L’altra mostra anche riguardava la Belle Epoque, o meglio, un suo aspetto particolare: la vita nei Café e nei bordelli di Grasse, c’erano oggetti d’epoca come: carte da gioco, il piano meccanico, il telefono a muro, una toilette con la brocca e il catino ed un grammofono a tromba. Ci ha fatto da guida un signore molto competente ed appassionato.
Abbiamo pranzato al Café des Musées dove ho mangiato due coppe di gelato ai gusti Violetta e Rosa! Dopo la prima ho pensato:” E io, a Roma, dove lo trovo un gelato così?” e allora, senza rimorso e senza vergogna, ne ho ordinata un’altra porzione!
Sono tornata a casa stanca morta ma molto felice, anche perché tutte le cose belle che avevo visto le avevo condivise con la mia amata Fg-
Giovedì la Fg mi ha preparato una giornata campale.
La mattina siamo partite da Juan alla volta del Cap d’Antibes dove vivono i ricchi mononeuronici, dotati di megamacchinoni che non sanno guidare nelle strette stradine della zona, intasando il traffico ed ostruendosi a vicenda oppure forniti di giganteschi Yacht che vengono parcheggiati davanti alla costa per non essere più spostati! Mah!
Comunque noi i ricchi non li abbiamo proprio calcolati e ce ne siamo state a prendere il sole, sempre ricoperte di crema solare, su dei lettini comodissimi in un grazioso stabilimento. Abbiamo anche fatto il bagno ma l’acqua era troppo calma e non mi sono divertita molto.
A mezzogiorno e mezzo, ci siamo messe in marcia per fare, come proposto dalla Fg, la Randonnée de l’oxigene, un percorso a saliscendi tra rocce, ciottoli appuntiti, gradini sconnessi in salita ed in discesa!
Sotto un sole feroce, di fronte ad un paesaggio mozzafiato, aspirando l’odore del mare e del pino marittimo, incantata da tante meraviglie e sfinita dalla fatica, ci ho impiegato due ore e mezza ma ho portato a termine il percorso! La Fg era meravigliatissima, non pensava che ce l’avrei fatta.
La sera L’Ab ci ha condotte in automobile a Vence, un paese dell’interno dove, peraltro, si mangia del buon pesce ma io ero così stanca che stavo per addormentarmi al ristorante.
Venerdì mattina, io e la Fg siamo andate in spiaggia a Juan, il mare era un po’ mosso ma l’acqua era più calda dell’aria perché si era alzato un vento piuttosto teso, così mi sono divertita per più di un’ora a farmi portare dalle onde, nuotando un po’ quando stavo sotto riva, una faccenda molto piacevole.
Dopo siamo tornate a casa e io ho fatto la valigia perché la mia vacanza era finita. La Fg mi ha accompagnata all’aeroporto di Nizza dove ho preso il mio volo Alitalia; il viaggio è stato tranquillo se si eccettua un’orrenda infante che ha urlato più o meno per tutto il viaggio, in braccio ad una madre incapace di azzittirla, tanto che, dopo il decollo, gli steward hanno invitato la madre ed il mostro urlante a spostarsi verso la coda dell’aereo, lontano dagli altri passeggeri.
In questi giorni mi sono riposata e rilassata, ho respirato aria buona e sono stata in compagnia della Fg, in una parola: sono stata Felice.

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