Come promesso, oggi parliamo della bella Mostra all’Ara
Pacis su Hokusai, alcuni suoi allievi ed Eisen che non fu allievo del grande
maestro ma la cui arte fu fortemente influenzata dalle opere di Hokusai.
E’ una mostra grande, le opere esposte sono
moltissime e tutte affascinanti.
Accanto alla Grande Onda, alle vedute del Fuji,
alle cascate, opere che ben conoscevo per averle ammirate in altre mostre, in
particolare in quella di palazzo Reale a Milano, c’erano stampe che offrivano
un aspetto inedito di Hokusai: rappresentazioni di cortigiane e geishe, alcune
stampe erotiche assai esplicite e anche delle caricature e delle immagini
umoristiche.
Sia la progettazione che la realizzazione
mostravano un’altissima qualità ed un livello artistico eccellente, è stato un
vero godimento osservare i minuti particolari, la nettezza delle linee, la
suprema perizia nella scelta dei colori.
Anche il percorso artistico di Eisen è ben
rappresentato: sono presenti molte opere che rappresentano paesaggi nei quali,
a differenza di quelle di Hokusai nelle quali l’elemento umano ha lo stesso
peso di qualsiasi aspetto naturale, la presenza umana è sottolineata con
maggiore attenzione. Ma le opere che mi hanno affascinato di più sono quelle
rappresentanti le geishe con i loro splendidi kimono, la resa delle stoffe
intessute o dipinte è di eccezionale eleganza, sembra quasi di sentire sotto le
dita la consistenza delle sete, dei broccati, dei pesanti rasi, una meraviglia
tutta da gustare.
Io non sono un’esperta di arte giapponese, non so
dire se quanto esposto all’Ara Pacis sia di valore oppure no, quello che so è
che, guardando quelle opere ero felice, provavo sensazioni piacevoli, mi
sentivo vicina ad un mondo lontano sia nello spazio che nel tempo. Forse ho una
visione troppo romantica dell’Arte ma credo che se un’opera trasmette i
sentimenti che ho provato io alla mosrta, allora quella sia Arte.
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