La Fi guida l’automobile molto bene, ha una guida
fluida e veloce che mi piace, quando sono in macchina con lei non ho paura, si
sente che è lei la padrona della situazione e questo è molto rassicurante.
Inoltre, viaggiare con lei al volante è anche
alquanto divertente perché, spesso, ricorre ad espressioni parecchio
pittoresche.
La Fi è piuttosto intollerante agli stupidi, come
me del resto, a chi compie infrazioni stradali, lei è molto ligia, a chi guida
male.
Quando incontra individui appartenenti alle
categorie suddette, cosa invero molto frequente a Roma, non si abbassa ad
esprimere il proprio dissenso con espressioni volgari o usate dalla maggioranza
degli automobilisti; la Fi è una creativa e le sue imprecazioni sono di solito originali
e letterariamente pregevoli, si va dal: ”E ora che hai suonato, canta!”,
laddove qualche malcapitato osi usare il clacson contro di lei, al: ”Non te lo
comprare il suv se non sai guidare!”
La Fi prova un vero e proprio odio feroce per i
possessori di suv, odio paragonabile solo a quello che sente nei confronti di
quelli che hanno quelle maledette micromacchinette che vengono parcheggiate in
genere così male da occupare due posti macchina.
Altri poemi vengono creati estemporaneamente nei
confronti di quanti attraversano senza osservare le regole di sicurezza e nei
confronti dei nonnetti che guidano alla velocità di due all’ora, in questi casi
la Fg si abbandona a componimenti elaborati che hanno come temi da un lato la
romantica propensione al suicidio degli incauti pedoni e dall’altro il
deterioramento delle cellule grigie dovuto all’avanzare dell’età o, in
alternativa, alla predisposizione genetica all’imbecillità congenita.
Insomma, la Fi rende inutile l’istallazione di
un’autoradio in vettura!
Ma c’è di meglio. Infatti, esiste anche la versione
stereofonica.
Basta viaggiare in vettura con la Fi e con il suo
fraterno amico R.
I due si conoscono dalla Scuola materna, da quando
avevano tre anni, riescono a captare i pensieri l’uno dell’altra e non scherzo.
Spesso mi è capitato, mentre ero in automobile con entrambi, di sentirli, mentre
qualcuno tagliava la strada o procedeva troppo lentamente o compiva una qualche
infrazione, esclamare all’unisono la medesima invettiva!
Il che, all’inizio, suscitava il mio stupore e,
adesso, raddoppia il mio divertimento.
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