Il naso di Cyrano: gennaio 2018

domenica 28 gennaio 2018

Tra realtà e fantasia



Se uno segue i telegiornali o legge i quotidiani si spoetizza, è inevitabile! Le notizie, da qualunque parte si voglia analizzarle, raccontano di una società malata dove, a livello mondiale, trionfano disvalori come il razzismo più becero, la corruzione, il disprezzo dell’altro, la violenza e via discorrendo.
Lo schifo è diffuso ovunque e trovo sempre più difficile affrontare la realtà: i diritti in questo miserabile paese non esistono, ci sono solo i privilegi di politicanti e mafiosi, nessuno escluso, francamente non so neppure per chi votare, tanto è tutto letame.
Una valida alternativa alla realtà, per evitare depressione ed idee suicide, è rifugiarsi nella fantasia, nei mille mondi evocati dalle infinite storie, raccontate dai poeti, dai musicisti, dai pittori; leggere, guardare film, riproduzioni di opere teatrali e sceneggiati, quelli vecchi, in bianco e nero, realizzati da registi immensi e interpretati da attori degni di cotanto nome, ascoltare opere liriche e musica classica mi permettono di ritrovare i valori nei quali sono cresciuta e che fanno parte della mia essenza di persona. Così riesco a sollevarmi dal pattume umano che popola il presente e mi sento davvero più affratellata ai personaggi delle storie che amo.
La gente si meraviglia quando dico che leggo tra gli ottanta e i cento libri l’anno, sì, li ho contati, per me, ormai, è questione di sopravvivenza, le storie sono il mio indispensabile ossigeno!
Però, ogni tanto, la realtà supera la fantasia e offre, per così dire, immagini letterarie più della letteratura stessa, ad esempio, la notizia che al miserabile trump, che aveva richiesto un quadro di Van Gogh, i curatori del Museo Guggenheim il quadro lo hanno rifiutato ma in alternativa hanno offerto all’ignobile individuo un water, opera di un artista, d’oro, d’accordo ma pur sempre un water!
Decisamente più appropiato!

domenica 21 gennaio 2018

Vita di scuola



Ho passato una settimana pesantuccia, causa consigli di classe ho dovuto trascorrere alcuni pomeriggi a scuola.

I consigli dovrebbero durare un’ora ciascuno ma alle colleghe piace sproloquiare, quindi io, che dovrei entrare alle 16,30 al terzo consiglio del giorno, devo aspettare fino alle 18 e anche oltre per iniziare e, di solito, finisco verso le 19,30.

Ormai lo so e mi organizzo: mi porto il tablet per fare gli esercizi di Lingue straniere o l’e-book per leggere durante l’attesa.

Quello che mi risulta incomprensibile è perché le mie colleghe perdono tanto tempo a chiacchierare degli alunni se poi, comunque, gli ordini di scuderia sono di promuovere tutti, anche gli analfabeti e i delinquenti.

Sarebbe meglio che usassero il tempo a cercare strategie alternative per far lavorare i ragazzini; io lo faccio, mi invento lavori di gruppo ai quali tutti partecipano volentieri, proietto video, racconto la Storia come se fosse (e in realtà lo è) un’appassionante avventura, cerco di descrivere i luoghi della Geografia come posti dove scoprire meraviglie.

Mi rendo conto che per fare un insegnamento di qualità è necessaria una ricca e profonda cultura, ben al di là del mero titolo di studio ma penso che, oltre che un immenso piacere, studiare ed approfondire sia dovere fondamentale di ogni insegnante degno di tal nome.

Le mie colleghe, quando cerco di dare qualche input per un insegnamento più coinvolgente mi guardano infastidite, anche quelle più giovani sembrano uscire direttamente dal Medioevo, loro sanno solo lamentarsi e parlare di votacci, note e punizioni.

Io, tranne lo scorso anno, quando ho dovuto lavorare con il letame, a scuola mi diverto e quasi tutti i miei allievi si divertono con me, le mie colleghe si annoiano, sono frustrate e scontente.

Le mie colleghe sono davvero stupide!

domenica 14 gennaio 2018

Meraviglie



Alberto Angela ci sta regalando un altro programma bellissimo: Meraviglie.

Percorrendo l’Italia da Nord a Sud, il Nostro ci mostra luoghi incantevoli, opere frutto dell’ingegno immortale (o quasi) di architetti ed artisti che, nel passato, hanno saputo coniugare Bellezza ed Utilità, Eleganza e Funzionalità in mille modi diversi.

Nelle prime due puntate abbiamo potuto goderci il Palazzo civico ed il Duomo di Siena, la Reggia di Caserta, la Basilica di Assisi e tante altre bellezze, spiegate, come sempre, con grande attenzione e competenza, con un linguaggio comprensibile ma sempre accuratissimo.

Un programma tutto da vedere ma, a mio giudizio con un paio di difetti.

Il primo è che, almeno per me, ti lascia insoddisfatto: quando finisce la puntata, uno avrebbe voglia di continuare a vedere altra Bellezza, è un po’ come alzarsi da tavola dopo aver gustato delle squisite vivande peròin quantità limitata, non si è sazi!

L’altro difetto è quell’insistere sulla “italianità” delle opere e degli artisti, quasi a voler resuscitare un orgoglio dell’essere italiani che, purtroppo, non si può ragionevolmente, più provare; è un’insistenza che trovo deleteria e anche controproducente perché, quando si guardano le opere di Giotto o Leonardo o Vanvitelli, che peraltro italiano non era, uno non può che confrontare la grandezza di questi artisti e dei loro mecenati con la pochezza, la stupidità, l’ignoranza e la disonestà della maggioranza degli italioti attuali, che, oltretutto, fanno davvero l’impossibile per mandare in rovina il nostro patrimonio artistico, tagliando fondi per la cura ed il restauro e limitando le assunzioni di chi potrebbe curarsene con competenza ed abilità.

Guardando il programma di Alberto Angela, non si prova nessun orgoglio, semmai ci si vergogna, una volta di più, di aver avuto la sventura di essere nati in Iquesto sventurato Paese!