Percorrendo l’Italia da Nord a
Sud, il Nostro ci mostra luoghi incantevoli, opere frutto dell’ingegno
immortale (o quasi) di architetti ed artisti che, nel passato, hanno saputo
coniugare Bellezza ed Utilità, Eleganza e Funzionalità in mille modi diversi.
Nelle prime due puntate abbiamo
potuto goderci il Palazzo civico ed il Duomo di Siena, la Reggia di Caserta, la
Basilica di Assisi e tante altre bellezze, spiegate, come sempre, con grande
attenzione e competenza, con un linguaggio comprensibile ma sempre
accuratissimo.
Un programma tutto da vedere ma,
a mio giudizio con un paio di difetti.
Il primo è che, almeno per me, ti
lascia insoddisfatto: quando finisce la puntata, uno avrebbe voglia di
continuare a vedere altra Bellezza, è un po’ come alzarsi da tavola dopo aver
gustato delle squisite vivande peròin quantità limitata, non si è sazi!
L’altro difetto è quell’insistere
sulla “italianità” delle opere e degli artisti, quasi a voler resuscitare un
orgoglio dell’essere italiani che, purtroppo, non si può ragionevolmente, più
provare; è un’insistenza che trovo deleteria e anche controproducente perché,
quando si guardano le opere di Giotto o Leonardo o Vanvitelli, che peraltro
italiano non era, uno non può che confrontare la grandezza di questi artisti e
dei loro mecenati con la pochezza, la stupidità, l’ignoranza e la disonestà
della maggioranza degli italioti attuali, che, oltretutto, fanno davvero
l’impossibile per mandare in rovina il nostro patrimonio artistico, tagliando
fondi per la cura ed il restauro e limitando le assunzioni di chi potrebbe
curarsene con competenza ed abilità.
Guardando il programma di Alberto
Angela, non si prova nessun orgoglio, semmai ci si vergogna, una volta di più,
di aver avuto la sventura di essere nati in Iquesto sventurato Paese!
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