In questi giorni io e Cat siamo
state a visitare alcune mostre, come sempre, quando lei è qui a Roma.
Purtroppo, anche le mostre non
sono più quelle di una volta, devo riconoscerlo, anche se io odio questa
espressione. Quasi sempre non è vera, la usano quelli che non sanno apprezzare
il progresso, quelli che ricordano ipotetici cibi genuini, climi paradisiaci,
scuole dove gli alunni studiavano e i professori insegnavano e via dicendo. In
realtà, i cosiddetti “cibi genuini” erano scarsi e solo i ricchi potevano
alimentarsi in modo soddisfacente, in realtà, estati torride, inverni gelidi,
alluvioni, siccità e carestia in passato c’erano anche più di oggi. In realtà,
la scuola del passato era frequentata dai figli dei ricchi che studiavano senza
grossi problemi o non studiavano e papà gli pagava la promozione (proprio come
adesso), i poveri andavano a lavorare e restavano analfabeti, i professori
insegnavano ma non educavano, all’educazione ci pensava la famiglia.
Torniamo alle mostre: io e Cat ne
abbiamo viste quattro, diciamo tre e mezzo, poiché quella su Balla a Palazzo
Merulana, nonostante il prezzo esoso, proponeva quattro dipinti in tutto e
neppure molto rappresentativi del pittore. In pratica una truffa.
La seconda, su Leonardo
scienziato, invece era ricchissima di manoscritti, modelli, ricostruzioni,
disegni di Leonardo ma anche dei suoi predecessori. Però io mi sono annoiata da
morire. Leonardo mi sta antipatico, uno che si dava un sacco di arie e non si è
mai capito se fosse un artista o davvero uno scienziato, a me è sempre sembrato
una specie di adolescente con tanti embrioni di idee in testa e nessuna
capacità di realizzarne almeno una.
La mostra su Claudio imperatore,
invece, mi è piaciuta, una mostra storica ben organizzata, con filmati ed audio
molto interessanti e coinvolgenti, con reperti d’epoca ottimamente conservati e
rappresentativi. Mi è venuta un po’ di nostalgia ricordando le magnifiche
lezioni del professor Scevola Mariotti, la sua ironia, la sua umanità, quando
leggevamo l’Apocholokyntosis, la satira sulla morte di Claudio, per l’esame di
Filologia Classica.
La mostra che mi è piaciuta di
più è stata quella sulla Cultura Shu, ai Mercati traianei. Una mostra sulla
millenaria cultura cinese della valle del Sichuan, precedente all’unificazione
Qin. In esposizione erano presenti reperti in bronzo, in ceramica, in giada, in
metalli preziosi che testimoniano una cultura raffinatissima, elegante, ricca,
serena. Guardare certi pezzi è stato davvero un piacere per gli occhi e per la
mente. Ho comprato il catalogo e lo sto studiando perché non conoscevo questa
cultura e voglio saperne di più.
Domani si torna a scuola dopo una
vacanza piuttosto lunga, non mi dispiace ritrovare i miei alunni ma spero che
non abbiano perso l’allenamento allo studio, manca poco alla fine dell’anno
scolastico e abbiamo ancora tante cose da fare!