Cat è ripartita martedì ed io
sono rientrata nella solita routine che è fatta di scuola, pulizie, spese,
burocrazia varia e tanto altro.
A scuola, in prima media, è
arrivato un nuovo alunno, viene dal Bangladesh e non sa una parola di italiano
ma noi non ci preoccupiamo, per noi intendo io ed i miei alunni che hanno
accolto con simpatia il nuovo compagno, stanno cercando di comunicare con lui
con grandi sorrisi e stanno preparando una serie di carte con tante figure ed
il nome scritto in italiano, per imparare tante parole: i nomi degli oggetti
della scuola, della casa, i nomi dei cibi e quelli degli abiti. Il bello dei
ragazzini è che, per quanto i politicanti e gli adulti ignoranti e meschini,
cerchino di diffondere l’odio e il razzismo, loro, quando si trovano con un
coetaneo che viene da lontano, vogliono solo e semplicemente fare amicizia,
parlare di videogiochi e film della Marvel, oppure di moda e ragazzi se sono
ragazzine. Semplicemente, senza tante storie. Ed è bello e scalda il cuore,
nonostante faccia freddo che sembra tornato l’inverno, che non c’è mai stato, e
mette allegria vederli, loro si capiscono anche senza parole.
Anche a casa mi sento al
calduccio, mi piace tenere in ordine, pulito e profumato il mio appartamento,
mi godo il mio salottino nuovo anche riordinandolo e prendendomene cura.
In realtà, in questi giorni sono
dovuta uscire spesso: sono dovuta andare dal medico per un controllo e per
farmi prescrivere gli esami di routine, il mese di Maggio è il mese del
dentista e del cardiologo con tutti gli esami collegati, ho portato al Caf la
documentazione per fare la dichiarazione dei redditi e sono uscita per acquisti
vari, il tutto sempre piuttosto di fretta perché le cose da fare sono tante e
il tempo è poco.
Comunque, anche se il tempo è
poco, io sono bene organizzata e ho sempre del tempo per leggere e per rivedere
i miei amati vecchi sceneggiati in bianco e nero, recitati dai grandi attori di
quando ero ragazzina o i documentari che tanto mi affascinano e che spesso
catturano anche l’attenzione dei miei alunni. Quelli di prima media sono
diventati fans sfegatati del professor Alessandro Barbero, insigne medievalista;
per ogni nuovo argomento mi chiedono se ho il relativo documentario del mitico
prof. Per fortuna Barbero ne ha fatti tanti e in genere posso accontentarli.
Quello che mi piace di più è che i ragazzini non stanno lì passivi a guardarli,
interrompono frequentemente per farmi domande, spesso assai interessanti, io
rispondo, si aprono dibattiti e vengono fuori delle lezioni bellissime per loro
e anche per me e anche questo scalda il cuore e l’anima.
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