Quello che mi è piaciuto del film
sono stati gli ambienti e i costumi, assolutamente deliziosi, una vera gioia
per gli occhi.
Sono poi rimasta letteralmente
affascinata dalle tre anziane Ladies: Lady Isobel, interpretata dalla
bravissima Penelope Wilton, con il suo realistico buon senso, la new entry, la
dama di corte della regina, Lady Maud Bagshaw, una eccezionale Imelda Staunt ha
costruito un personaggio solidissimo e, ovviamente, Lady Violet, alla quale la
sempre formidabile Maggie Smith, ha dato uno spessore caustico che si esprime
praticamente in ogni parola che il personaggio proferisce.
Le tre dame ingaggiano duelli
verbali degni di un Oscar Wilde, non risparmiano attacchi, contrattacchi e
parate ma, alla fine, uno si rende conto che non sono poi così distanti tra
loro: al di là dei caratteri e dei vissuti, tutte e tre sembrano avere un
obiettivo comune: conservare e trasmettere a coloro che verranno dopo di loro uno
stile di vita fatto di eleganza, raffinatezza, educazione e self control. Un
mondo che è minacciato dalla volgarità, dalla mediocrità, dalla diseducazione
ai valori etici di impronta vittoriana che le tre Ladies difendono con ogni
mezzo a loro disposizione, senza sapere (lo sappiamo noi posteri, purtroppo)
che la loro battaglia avrà come inevitabile esito una crudele sconfitta.
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