A Roma è arrivato il caldo, quello cattivo, umido che infiamma i nervi e aumenta la sinusite.
Infatti io sto di nuovo male: la sinusite mi ha infiammato i trigemini e ha riacutizzato l’otite. Ho dovuto prendere di nuovo l’antibiotico e sto facendo due aerosol al giorno, il che è una notevole scocciatura.
Comunque, io non mi lascio abbattere e continuo a fare le cose che mi piacciono e ad assolvere ai miei doveri.
Ieri mattina, con L., sono andata a fare una passeggiata al Gianicolo, colle che, fin dal tempo dei re di Roma, ha rappresentato una difesa dai popoli del nord: i romani qui combatterono gli Etruschi (e ce ne presero tante!), qui i garibaldini tentarono di difendere la Repubblica del 1849 dai Francesi e, purtroppo, ce le presero anche loro.
Sul Gianicolo i tanti che combatterono sono ricordati da erme disseminate nei viali e da un piccolo Museo inserito nella ricostruita Porta San Pancrazio. Oltre a Garibaldi e ad Anita, il Gianicolo ci ricorda: l’indomito Nino Bixio, Giacomo Medici, l’animoso Luciano Manara, Goffredo Mameli e tanti altri, che studiamo sui libri di Storia ma che furono uomini e donne, spesso giovanissimi, con le loro passioni, i loro ideali, le loro virtù e i loro difetti.
Mentre passeggiavamo, ci siamo imbattute in un gruppo di persone che stavano facendo una visita guidata e ci siamo unite a loro, li guidava un signore che sapeva un mucchio di cose sugli eventi del 1848-49 e molte le sapevo anche io ma è stato piacevole sentirsele raccontare da un altro. Dopo aver visitato il Museo e i dintorni, siamo andati alla casamatta a sentir sparare il cannone di mezzogiorno e io sono stata ben attenta a turarmi le orecchie che ancora non sono guarite del tutto, comunque il botto è stato bello forte e l’ho sentito benissimo!