La storia, nel suo complesso, è rispettata, ho ritrovato le atmosfere che avevo immaginato, sia in casa Fowl che in Cantuccio, Spinella Tappo e Polledro corrispondono quasi alla perfezione alle immagini che avevo in testa mentre leggevo i romanzi, Judy Dench è troppo immensa per non farti dimenticare che, nei libri, il suo personaggio sarebbe un uomo, anche se, a pensarci bene, non è poi così scontato.
Anche Ártemis (ho scoperto che si dice Ártemis Faul e non Artémis Foll) corrisponde fisicamente al protagonista ma, mentre nei libri si può ammirare tutto il suo genio, nel film è un bamboccetto troppo simile ai miei alunni viziatelli. Leale io me lo immaginavo grosso, bianco e pelato, tostissimo; nel film, invece, è di media grandezza, black, con i capelli ricci e bianchi e non è un tipo duro, non dà quel senso di sicurezza che trasmette nei libri.
La vera, terribile, delusione è stato Bombarda Sterro: il nano ladro e materialista dei libri non è nemmeno un nano: con un transfert letterario, peraltro degno di nota, il nanettaccio diventa un “nano gigante” (vedi Carota di Pratchett). E ci si poteva pure stare, il fatto è che il personaggio del film è “simpatico”! Nei romanzi, invece, Bombarda non è simpatico: è cinico, antipatico, opportunista, sporco e un po’ schifoso. L’attore che lo interpreta, inoltre, è un simpatico cicciottello che ti fa venire voglia di coccolarlo! Lui ce la mette tutta ma non è l’interprete adeguato e non c’è niente da fare.
Comunque, il film me lo sono gustato, anche perché è pieno di effetti speciali e belle immagini, la biblioteca di casa Fowl è strepitosa e gli scenari all’aperto sono bellissimi. Si vede che Branagh è uno che se ne intende, ha creato un film originale ma attento al testo, bello da vedere non solo per la storia in sé ma anche per le immagini e le sensazioni che racconta.
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