Ieri ho visto il film di Ártemis
Fowl, tratto dai romanzi, fantastici, di Eoin Colfer. Il film mi è piaciuto, sivede che Kennet Branagh, il regista, i libri se li è letti con attenzione,
anche se, come sempre, quando vedo film tratti da libri, una leggera vena di
delusione serpeggiava, a fine visione.La storia, nel suo complesso, è
rispettata, ho ritrovato le atmosfere che avevo immaginato, sia in casa Fowl
che in Cantuccio, Spinella Tappo e Polledro corrispondono quasi alla perfezione
alle immagini che avevo in testa mentre leggevo i romanzi, Judy Dench è troppo
immensa per non farti dimenticare che, nei libri, il suo personaggio sarebbe un
uomo, anche se, a pensarci bene, non è poi così scontato.
Anche Ártemis (ho scoperto che si
dice Ártemis
Faul e non Artémis Foll) corrisponde fisicamente al protagonista ma, mentre nei
libri si può ammirare tutto il suo genio, nel film è un bamboccetto troppo
simile ai miei alunni viziatelli. Leale io me lo immaginavo grosso, bianco e
pelato, tostissimo; nel film, invece, è di media grandezza, black, con i
capelli ricci e bianchi e non è un tipo duro, non dà quel senso di sicurezza
che trasmette nei libri.
La vera, terribile, delusione è
stato Bombarda Sterro: il nano ladro e materialista dei libri non è nemmeno un
nano: con un transfert letterario, peraltro degno di nota, il nanettaccio
diventa un “nano gigante” (vedi Carota di Pratchett). E ci si poteva pure
stare, il fatto è che il personaggio del film è “simpatico”! Nei romanzi,
invece, Bombarda non è simpatico: è cinico, antipatico, opportunista, sporco e
un po’ schifoso. L’attore che lo interpreta, inoltre, è un simpatico
cicciottello che ti fa venire voglia di coccolarlo! Lui ce la mette tutta ma
non è l’interprete adeguato e non c’è niente da fare.
Comunque, il film me lo sono
gustato, anche perché è pieno di effetti speciali e belle immagini, la biblioteca
di casa Fowl è strepitosa e gli scenari all’aperto sono bellissimi. Si vede che
Branagh è uno che se ne intende, ha creato un film originale ma attento al
testo, bello da vedere non solo per la storia in sé ma anche per le immagini e
le sensazioni che racconta.