E finalmente i capoccioni del governo hanno capito che la situazione covid è fuori controllo (lo è da mesi!) e da lunedì quasi tutta l’italia è in lockdown fino a dopo Pasqua. Le scuole sono chiuse e la didattica si farà a distanza e meno male perché, almeno nella scuola dove sto io, le misure di sicurezza sono inesistenti, i protocolli anticovid vengono sistematicamente violati da alunni, docenti e bidelli e io devo fare lezione con doppia mascherina, visiera e guanti di gomma e il vaccino chissà quando me lo faranno fare.
Però non è detto che si possa stare al sicuro: le circolari pubblicate sul sito della scuola parlano anche di “didattica in presenza” per i BES, cioè per gli alunni con bisogni speciali, categoria quanto mai vasta nella scuola dove sto io, che raggruppa ragazzi rom, alunni stranieri, allievi con difficoltà varie e autentici delinquenti.
Lunedì ci diranno cosa dovremo fare, si parla di “piccoli gruppi” in presenza ma temo che dovremo andare comunque a scuola, rischiando la vita, come ogni giorno da settembre ad oggi.
Per la dad, non ho grandi preoccupazioni: l’esperienza dell’anno scorso mi è stata utile e penso che riuscirò a fare una “scuola di qualità alta”, come sempre, del resto; anche per le valutazioni non c’è da temere: i ragazzini delle prime hanno fatto tutti la prima interrogazione e anche quasi tutti quelli della seconda. Per il secondo voto, se, come spero, il lockdown si prolungasse, mi farò inviare via mail delle Interviste impossibili con i grandi personaggi della Storia e valuterò quelle.
Quello che mi preoccupa è che la scuola dove lavoro è diretta da incompetenti che, sicuramente, faranno le cose nel peggiore dei modi possibili, come, del resto, è normale amministrazione, in ogni occasione e situazione.
Però non è detto che si possa stare al sicuro: le circolari pubblicate sul sito della scuola parlano anche di “didattica in presenza” per i BES, cioè per gli alunni con bisogni speciali, categoria quanto mai vasta nella scuola dove sto io, che raggruppa ragazzi rom, alunni stranieri, allievi con difficoltà varie e autentici delinquenti.
Lunedì ci diranno cosa dovremo fare, si parla di “piccoli gruppi” in presenza ma temo che dovremo andare comunque a scuola, rischiando la vita, come ogni giorno da settembre ad oggi.
Per la dad, non ho grandi preoccupazioni: l’esperienza dell’anno scorso mi è stata utile e penso che riuscirò a fare una “scuola di qualità alta”, come sempre, del resto; anche per le valutazioni non c’è da temere: i ragazzini delle prime hanno fatto tutti la prima interrogazione e anche quasi tutti quelli della seconda. Per il secondo voto, se, come spero, il lockdown si prolungasse, mi farò inviare via mail delle Interviste impossibili con i grandi personaggi della Storia e valuterò quelle.
Quello che mi preoccupa è che la scuola dove lavoro è diretta da incompetenti che, sicuramente, faranno le cose nel peggiore dei modi possibili, come, del resto, è normale amministrazione, in ogni occasione e situazione.
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