Il sabato spesso io e la FG vediamo in TV dei telefilm inglesi che hanno come protagonista un simpatico ispettore di nome Barnaby.
Barnaby vive in un piccolo paese della campagna inglese, ha una figlia con velleità teatrali e una moglie inossidabile, nel senso che non si scompone mai: Joey, tale è il nome della signora Barnaby, è in grado di restare impassibile quando il marito arriva ad un appuntamento con dodici ore di ritardo, mostra un fair play tipicamente inglese quando la sua dolce metà dimentica di comperare quanto lei gli aveva chiesto, è capace di sorridere di fronte al totale disinteresse che l’ispettore mostra per qualunque decisione relativa al loro ménage. Poi, naturalmente e sempre con il sorriso sulle labbra, gliele fa scontare tutte.
Le vere protagoniste dei telefilm, però, sono le nonnette, anziane signore, in apparenza del tutto inoffensive e assolutamente insospettabili, che sono abilissime nel compiere qualsiasi tipo di reato.
Le nonnette in questione hanno in genere candidi capelli sempre ben ordinati, vestono all’inglese: gonne scozzesi, camicette orrende, cardigan dai colori più improbabili, scarpe basse con i lacci.
Spesso le nonnette viaggiano in bicicletta ma qualcuna ha anche la patente, almeno spero visto che guida.
Nessuno, guardando i telefilm, potrebbe pensare che le gentili nonnette che offrono tramezzini e l’immancabile thè in servizi deliziosamente decorati da fiorami, nei loro graziosi salottini, nascondano un cadavere in giardino, tengano gelosamente custodito il ricavato di un furto, siano le autrici di orribili lettere anonime.
E invece, in genere, è proprio così. I moventi delle nonnette sono i più disparati: vendetta, avidità, gelosia, odio per la maleducazione dei giovani, desiderio di successo e mille altri.
Le nonnette dimostrano una fantasia incredibile nella progettazione e nell’esecuzione dei loro delitti: si va dal semplice accoltellamento, dalla brutale pistolettata fino al raffinatissimo avvelenamento o all’orchestrazione di apparenti incidenti mortali.
Ora, uno potrebbe pensare che sia abbastanza noioso vedere dei telefilm conoscendo già il colpevole. In realtà ciò non è vero e per due motivi: Il primo è che le nonnette sono tutte diverse, hanno caratteri ben individuati, comportamenti ed atteggiamenti che le rendono uniche e decisamente affascinanti.
Il secondo motivo è che ogni tanto la nonnetta di turno nel telefilm, apparentemente colpevole, è in realtà innocentissima e alla fine si scopre che il colpevole è un giovane o una ragazza.
Io, quando si verifica questo caso, ci rimango malissimo, a me piacciono le nonnette di Barnaby, sono molto vitali ed attive. La FG mi invita spesso ad imitarle, non nel senso di ammazzare qualcuno (anche se a volte…), nel senso di essere vispa e pimpante come le care, deliziose nonnette.
Barnaby vive in un piccolo paese della campagna inglese, ha una figlia con velleità teatrali e una moglie inossidabile, nel senso che non si scompone mai: Joey, tale è il nome della signora Barnaby, è in grado di restare impassibile quando il marito arriva ad un appuntamento con dodici ore di ritardo, mostra un fair play tipicamente inglese quando la sua dolce metà dimentica di comperare quanto lei gli aveva chiesto, è capace di sorridere di fronte al totale disinteresse che l’ispettore mostra per qualunque decisione relativa al loro ménage. Poi, naturalmente e sempre con il sorriso sulle labbra, gliele fa scontare tutte.
Le vere protagoniste dei telefilm, però, sono le nonnette, anziane signore, in apparenza del tutto inoffensive e assolutamente insospettabili, che sono abilissime nel compiere qualsiasi tipo di reato.
Le nonnette in questione hanno in genere candidi capelli sempre ben ordinati, vestono all’inglese: gonne scozzesi, camicette orrende, cardigan dai colori più improbabili, scarpe basse con i lacci.
Spesso le nonnette viaggiano in bicicletta ma qualcuna ha anche la patente, almeno spero visto che guida.
Nessuno, guardando i telefilm, potrebbe pensare che le gentili nonnette che offrono tramezzini e l’immancabile thè in servizi deliziosamente decorati da fiorami, nei loro graziosi salottini, nascondano un cadavere in giardino, tengano gelosamente custodito il ricavato di un furto, siano le autrici di orribili lettere anonime.
E invece, in genere, è proprio così. I moventi delle nonnette sono i più disparati: vendetta, avidità, gelosia, odio per la maleducazione dei giovani, desiderio di successo e mille altri.
Le nonnette dimostrano una fantasia incredibile nella progettazione e nell’esecuzione dei loro delitti: si va dal semplice accoltellamento, dalla brutale pistolettata fino al raffinatissimo avvelenamento o all’orchestrazione di apparenti incidenti mortali.
Ora, uno potrebbe pensare che sia abbastanza noioso vedere dei telefilm conoscendo già il colpevole. In realtà ciò non è vero e per due motivi: Il primo è che le nonnette sono tutte diverse, hanno caratteri ben individuati, comportamenti ed atteggiamenti che le rendono uniche e decisamente affascinanti.
Il secondo motivo è che ogni tanto la nonnetta di turno nel telefilm, apparentemente colpevole, è in realtà innocentissima e alla fine si scopre che il colpevole è un giovane o una ragazza.
Io, quando si verifica questo caso, ci rimango malissimo, a me piacciono le nonnette di Barnaby, sono molto vitali ed attive. La FG mi invita spesso ad imitarle, non nel senso di ammazzare qualcuno (anche se a volte…), nel senso di essere vispa e pimpante come le care, deliziose nonnette.
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