A pranzo, io e Cat siamo andate nel ristorante dove era solito pranzare Cavour: al Cambio; c'è ancora il posto del Conte, segnato da una targa, sopra un affresco rappresenta due puttini che leggono il giornale, uno ha gli occhialetti e rappresenta Cavour, l'altro che gli sta dietro è Nigra, il suo inviato a Parigi.
Abbiamo pranzato davvero da regine, potage di patate, ravioli dei 150 anni dell'Unità, finanziera del Cambio, pere Martinsec al barolo, creme brulé al marsala. Un paradiso di sapori e di profumi, una cornice storico-artistica da favola, insomma: “Il Sogno!”
Nel pomeriggio, dopo il caffé, bevuto al Fiorio, altro locale frequentato dal conte di Cavour, visita alla fondazione Accorsi dove erano in mostra dei fantastici costumi indossati da soprano e tenori del teatro Regio, ancora sogni tra nuvole di seta, tripudi di broccati, trionfi di veli e tulle.
Stasera Cat è stanchissima, io anche ma siamo tutte e due molto soddisfatte delle nostre passeggiate risorgimental-storico-gastronomiche.
Nessun commento:
Posta un commento