In questi giorni Cat è a Roma e, come al solito, abbiamo organizzato un ricco programma di attività.
Siamo andate a visitare la mostra di Salvador Dalì al Vittoriano e ci è piaciuta parecchio: le opere in mostra erano molte, tutte affascinanti ed inquietanti; Dalì riesce a stregare sempre, è provocatorio ed arrogante, basti pensare alla celebre frase:” La differenza tra i surrealisti e me è che io sono surrealista”, egocentrico e presuntuoso ma, non ce che dire, è un genio, si può trovarlo antipatico, anche odioso ma, alla fine, si rimane catturati dalla sua pittura.
La mostra su Mirò, invece, ci ha un po’ deluse: c’erano poche opere e non le più significative, per di più siamo incappate in una famiglia con figli maleducatissimi perciò ce ne siamo andate piuttosto velocemente, ci siamo consolate con il bel cielo di Roma e con un gelato fantastico, mangiato mentre passeggiavamo per le vie del centro.
Ieri, nonostante il diluvio che si è abbattuto sulla città, siamo andate a Palazzo delle Esposizioni, abbiamo visto la bella mostra sulle avanguardie pittoriche del Guggenheim, divertendoci ad immaginare mondi dentro le opere astratte e ricordando i tempi della nostra giovinezza, che erano quelli delle opere esposte; abbiamo anche visto la mostra fotografica di Arturo Ghergo, il fotografo delle dive e delle dame, una mostra bellissima, in bianco e nero le fotografie raccontavano cinquant’anni di storia del costume.
Dopo uno spuntino, siamo andate all’Eliseo a vedere Così è (se vi pare) di Pirandello, con Giuliana Lojodice, Pino Micol e Luciano Virgilio, una bella messinscena che non mi ha fatto rimpiangere quella sublime che vidi da ragazza, con la regia di Giorgio De Lullo e l’interpretazione strepitosa di Rina Morelli, Paolo Stoppa e Romolo Valli. Due letture diverse ma ugualmente pirandelliane, la Lojodice ha offerto una signora Frola dolorosa ma combattiva, meno fragile di quella della Morelli ma affascinante, Virgilio è stato un Laudisi luciferino quasi quanto lo fu Valli, Micol ha interpretato un signor Ponza troppo depresso, non so se per sua scelta o per quella del regista, non mi ha convinto, l’interpretazione di Stoppa era sicuramente più aderente al carattere del personaggio così come fu creato da Pirandello.
Comunque, nell’insieme, è stato uno spettacolo notevole, anche a Cat è piaciuto.
Domani Cat riparte ma non sono dispiaciuta come al solito perché tra pochi giorni, alla fine del mese, andrò io a Torino da lei e anche là avremo occasione di divertirci, di vedere cose belle e di mangiare cose buone.
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