Ho proposto ai miei allievi di prima media di inventare
delle interviste, ovviamente impossibili a personaggi delle opere letterarie
che hanno letto nel corso dell’anno scolastico.
Non tutti se la sono cavata bene, ma alcuni hanno creato dei
testi carini che vi proporrò sul mio Blog.
Sono testi piuttosto diversi, che vanno dal gossip al pulp.
Come vedrete, predomina l’epica omerica, talvolta, chissà perché, gli eroi
greci (e non solo) parlano in romanesco!
Il testo che vi propongo oggi è di E.P. e si riferisce non
ad un’opera omerica ma al Don Chisciotte di Cervantes.
Buon divertimento!
Intervista
a Sancio Panza
I: Buongiorno a tutti, oggi abbiamo con noi, il contadino e scudiero
Sancio Panza.
SP: Ciao a tutti.
I: Ci racconta di quando ha conosciuto Don Chisciotte?
SP: Beh… io stavo a zappa’ ‘a tera, è arivato ‘sto coatto
co’ l’armatura e m’ha chiesto se volevo seguillo; io gl’ho detto si.
I: Le piacque l’incarico che le assegnò Don Chisciotte?
SP: Manco pe’ niente, me faceva pulì er suo cavallo.
I: Se è come dice, perché accettò di seguirlo?
SP: Pecché quello m’aveva promesso de le tere.
I: Adesso capisco. In quale avventura si è divertito di più?
SP: Quando Don Chisciotte pigliava a capocciate i mulini.
I: Ci può raccontare questa avventura?
SP: Sì, eravamo di fronte trenta o quaranta mulini a vento e
quer matto de Don Chisciotte diceva che erano giganti smisurati ma l’unica cosa
smisurata era la sua pazzia.
I: È dispiaciuto per la morte del tuo caro amico?
SP: Avoja, me so pure messo a dieta e vado in palestra
pecché lui me diceva sempre che un vero scudiero è abile, magro e forzuto.
I: Avete fatto qualcosa di speciale sulla sua tomba?
SP: Si, glie ho inciso “Don Chisciotte” ne ‘a bara e gli
avemo messo, vicino a la tomba, l’armatura.
I: Abbiamo avuto con noi Sancio Panza, lo scudiero, buona giornata a
tutti!