Cari lettori,
perdonatemi se, invece di raccontarvi qualche
fatterello divertente, torno, ancora una volta, su un tema drammatico come
quello della scuola pubblica.
Non ho usato a caso l’aggettivo drammatico: il
governo sta per varare misure distruttive, non è solo la questione delle ore in
più agli insegnanti, i problemi sono ben altri.
La questione delle ore è diventata ormai un
tormentone: oggi dicono che non ce le faranno fare, domani invece si,
dopodomani forse, comunque sempre a costo zero.
Dietro questa commedia che non fa nemmeno ridere si
nascondono provvedimenti ben più insidiosi: l’ingresso di soggetti privati nei
Consigli d’Istituto, una valutazione meritocratica degli insegnanti che mi
troverebbe anche pienamente d’accordo se non avessi il fondato dubbio che, alla
fine, coloro che devono valutare il merito (al momento non sappiamo chi siano)
favoriranno gli amichetti loro anche se non meritevoli.
Altri provvedimenti, i più gravi per gli studenti e
le famiglie, riguardano i finanziamenti: diminuzioni e tagli.
Lo Stato Italiano, in perfetta linea con i paesi
più poveri del mondo, sembra avere l’obiettivo di annullare ogni investimento
sull’istruzione e sulla ricerca pubbliche, alla scuola privata invece quelli
del Governo i finanziamenti glieli danno!
Gli insegnanti sono furibondi e sarebbe ora che vi
infuriaste anche voi cari lettori, studenti, genitori, nonni, semplici
cittadini che dovreste comprendere come alla base di un paese civile non può
che esserci un sistema d’istruzione pubblica che dia a tutti la
possibilità di maturare e crescere come cittadini.
I professori sono furibondi e in molte scuole si
stanno attuando forme varie di protesta. Anche nell’Istituto nel quale in
questo periodo io lavoro si discute su quali forme di lotta attuare.
In molti casi le scuole prevedono il blocco delle attività, delle uscite, dei
corsi di recupero e potenziamento, etc.
Io non sono d’accordo. L’ho detto forte e chiaro e
adesso lo scrivo sul mio blog.
La lotta contro un governo che vuole distruggere la
scuola pubblica non si fa distruggendo la scuola pubblica, io credo.
Non aderirò a nessuna iniziativa che penalizzi i
miei alunni.
Ho sempre cercato di offrire ai miei studenti un
insegnamento di qualità, sempre, anche nei peggiori momenti della mia vita,
anche quando cosiddette “ministre” hanno iniziato a smantellare la scuola.
Continuerò, anche da sola se necessario, come Don
Quijote, come Cyrano.
Forse sono folle, forse sono stupida. Ho vissuto
tutta la mia vita nella scuola e per la scuola e a chi mi dice: “tagliamo,
cancelliamo, eliminiamo, blocchiamo la scuola”, chiunque egli sia, io rispondo:
“No,grazie. No, grazie. No, grazie!”
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