Il naso di Cyrano: Teatro, sempre e comunque

sabato 9 febbraio 2013

Teatro, sempre e comunque



Dopo una settimana che preferisco definire “antipatica” per non finire nel turpiloquio più bieco, ieri sera sono stata a vedere un dramma di un autore dell’espressionismo tedesco, Georg Kaiser, dal titolo:” Von morgens bis mitternachts” recitato … in tedesco
Ora, voi, miei cari lettori, che conoscete perfettamente l’espressionismo tedesco, potreste dirmi, a ragion veduta:”Ma, sarai matta!? Tu, per tirarti su il morale, vai ad assistere ad un’opera che, come minimo, istiga al suicidio lo spettatore!?”
Cari lettori, voi avete ragione ma che ci posso fare io se la FG ha collaborato alla messa in scena del suddetto dramma, realizzata dai docenti e dagli allievi della Scuola Svizzera? La FG desiderava che io assistessi ed io, nonostante il dolore alla caviglia (la mattina ero di nuovo caduta), ho soddisfatto il suo desiderio.
Al termine dello spettacolo ero meravigliatissima perché la messa in scena non era affatto da disprezzare: l’atmosfera era quella cupa e, al contempo, amaramente umoristica dell’Espressionismo, i ragazzi sono stati assai bravi nell’interpretare (in tedesco ma anche in italiano, inglese e francese) personaggi complicati; costumi e coreografie erano coerenti, luci e scena efficaci.
La FG e i due docenti che hanno curato il progetto hanno fatto un lavoro davvero notevole, soprattutto se si tiene conto che hanno lavorato con un gruppo di adolescenti di sedici-diciassette anni, che, in termini di impegno e partecipazione, sono assimilabili ad un branco di bradipi in compagnia di serpenti a sonagli!
Al termine dello spettacolo, gli attori e i registi hanno ricevuto tanti,meritatissimi, applausi.
Anche la FG era sul palco, con un mazzo di fiori in mano, un po’ imbarazzata, perché lei non è una che ami molto mettersi in mostra. Ed io, guardandola, vedevo la stessa faccia di quando, bambina, partecipava alle recite della sua scuola: l’espressione un po’ sorpresa dagli applausi, un po’ seccata, un po’ stanca ma sempre intelligente, soddisfatta perché lei era consapevole di aver partecipato a qualcosa di bello, di importante, di significativo: il gran gioco del teatro.

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