Uno dei personaggi di Terry
Pratchett che amo di più è il Bibliotecario.
Il bibliotecario era un mago
vecchietto dell’Università di Magia della città di Ank Morpok, per un
sortilegio fu trasformato in un grosso orango e, sebbene fosse possibile annullare
la magia, egli non volle più tornare umano, ritenne più conveniente restare
orango: aveva più forza e sarebbe vissuto più a lungo, inoltre avere quattro
mani è indubbiamente comodo!
Il bibliotecario sa dire solo
Oook ed Eeek ma si fa capire benissimo: questione di intonazione, lo dico
sempre anch’io che l’intonazione è tutto: basta una parola detta bene e si può
far tacere una ventina di alunni maleducati oppure un Oook detto con
l’intonazione giusta per far scappare a gambe levate quelli della gilda degli
assassini!!
L’altro ieri, nella vetrina di un
negozio di giocattoli, ho visto il Bibliotecario: un bel peluches che
somigliava perfettamente all’idea che io ho del personaggio. Non ho saputo
resistere, sono entrata e ho comprato due oranghi di peluches per le mie
figlie.
Quando la Fg e la Fi hanno aperto
i pacchetti, un grido unanime si è levato:”Il Bibliotecario!!”. Anche loro due
sono lettrici appassionate delle opere di Pratchett e sono state felicissime
del dono, entrambe hanno fotografato i loro pupazzi e li hanno messi su
FaceBook, il che sta a significare il massimo dell’entusiasmo.
Ovviamente sono stata felice che
il regalo sia stato gradito ma mi resta un piccolo rimpianto: se al megozio
avessero avuto tre oranghi di peluches ne avrei comperato uno anche per me!!
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